Commissione Europea: al via Von der Leyen II. Il Parlamento Europeo ha rieletto Ursula von der Leyen come Presidente della Commissione Europea. I votanti sono stati 707: 401 voti a favore, 284 contrari, 15 astenuti e 7 schede nulle. La maggioranza minima richiesta per l’elezione era 360.
Europa, l’inizio di un nuovo quinquennio
A Strasburgo è tempo di nuove nomine, a seguito delle elezioni europee avute luogo in Giugno. Martedì è stato il turno della Presidenza europea, cui votazione ha visto come esito un secondo mandato consecutivo per Roberta Metsola. Questa mattina, invece, la votazione ha riguardato la Presidenza della Commissione Europea. Che, ancora una volta, ha dichiarato un secondo mandato consecutivo per Ursula von der Leyen – tra non poche polemiche e divisioni interne -. Si dà ufficialmente il via, dunque, alla decima legislatura europea.
Von der Leyen, il suo discorso alla plenaria
Prima che partissero le operazioni di voto, la Presidente ha tenuto un discorso alla plenaria circa i suoi obiettivi futuri per l’Unione. Molti non hanno apprezzato il contenuto del “libro dei sogni” della von der Leyen, citando le parole del Capolista del M5S in Europa, Pasquale Tridico. Assieme al voto contrario dei Cinque Stelle, anche quello di Fratelli D’Italia e Lega. Decisivo, invece, il voto dei Verdi, mentre già certi quelli di Popolari, Socialisti e Liberali.
“Ciò che faremo ora definirà il prossimo quinquennio e la posizione dell’Europa nel mondo per i prossimi 50 anni”, ha esordito la von der Leyen nel suo discorso. Per un’Europa più forte – ha continuato – che garantisce prosperità, che difende la democrazia. Che protegge i cittadini, che si attiene agli obiettivi del Green Deal con pragmatismo e neutralità tecnologica. Un’Europa che non apre agli stravolgimenti richiesti dalla destra dei Conservatori e Riformisti Europei. Un nuovo Patto Industriale Pulito per incanalare gli investimenti in infrastrutture e industrie, soprattutto quelle ad alto consumo energetico. Una strategia per l’agricoltura e il settore alimentare, completare l’Unione del mercato dei capitali. La nomina di un commissario che avrà responsabilità diretta nel settore delle politiche abitative. Mettere fine alle violenze sulle donne, conciliare attività di cura e carriera professionale, e colmare il divario retributivo e pensionistico.” Infine, l’attacco diretto al primo ministro ungherese Viktor Orbán, in riferimento alla difesa dell’Ucraina. Tale da “costruire un’Unione Europea della difesa attraverso un mercato unico della difesa.”
Von der Leyen: nell’ombra della prima Presidenza
Oltre al discorso, a non convincere i dissidenti è stato soprattutto il lavoro di questi ultimi cinque anni, svolto dalla von der Leyen. A partire dalla gestione della fase pandemica da Covid, alla guerra russo-ucraina. Dalla questione israelo-palestinese, alla forte dipendenza dell’Ue dagli Usa. Inoltre, politiche poco incisive per migliorare la vita e la posizione dell’Europa nello scacchiere internazionale.
Infine, ad alimentare ulteriormente le tensioni, la sentenza della Corte Ue il giorno prima della votazione. Trattasi della condanna, nei confronti della Commissione Europea e della sua Presidente von der Leyen, circa la mancata trasparenza sui contratti dei vaccini in tempi Covid. Condanna a seguito di un ricorso accolto, dalla stessa Corte, di cittadini e Deputati Ue. Secondo quanto emerso dalla vicenda, la Presidente von der Leyen non avrebbe garantito regolare accesso ai contratti stipulati con le cause farmaceutiche per l’acquisto dei vaccini anti-Covid. L’infrazione riguarderebbe anche la dichiarazione di assenza di conflitti di interesse e le clausole per gli indennizzi che le aziende avrebbero dovuto pagare in caso di eventuali vizi nei prodotti.
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