Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha licenziato il ministro delle Finanze, Christian Lindner, per divergenze sulle riforme economiche, aprendo così una crisi di governo in Germania.
La crisi si è aperta dopo che il cancelliere Olaf Scholz ha licenziato il ministro delle Finanze Christian Lindner, leader dei Liberaldemocratici
Il governo tedesco è infatti formato da una coalizione di tre partiti, i Socialdemocratici di Scholz (SPD), i Verdi e i Liberali dell’FDP, il cui leader è lo stesso Lindner
Senza il sostegno dei Liberaldemocratici il governo non ha la maggioranza in parlamento.
Dopo il licenziamento di Lindner si sono ritirati anche gli altri tre ministri dei Liberaldemocratici che facevano parte del governo di Scholz (che avevano deleghe alla Giustizia, ai Trasporti e all’Istruzione).
Teoricamente Scholz potrebbe restare a capo di un governo di minoranza, ma difficilmente riuscirebbe ad approvare la prossima legge di bilancio e altre misure importanti.
In ogni caso Scholz sembra voler restare in carica almeno fino al 15 gennaio del 2025
Data per la quale ha annunciato un voto di fiducia sul suo governo.
A quel punto è molto probabile che perda la maggioranza in parlamento.
Se dovesse andare così, il parlamento verrebbe sciolto e si andrebbe a elezioni entro marzo (devono tenersi entro 60 giorni dallo scioglimento del parlamento).
Non è ancora chiaro invece come Scholz riuscirà a governare e ad approvare leggi da qui al 15 gennaio: sembra intenzionato a cercare qualche forma di appoggio da parte di forze politiche esterne alla maggioranza
È probabile che Scholz voglia chiedere a Merz un appoggio esterno al suo governo fino al voto di fiducia del 15 gennaio, in modo da poter approvare le principali misure economiche per il 2025
Merz ha convocato per giovedì mattina una riunione straordinaria con alcuni membri del suo partito.
Scholz è cancelliere da dicembre del 2021, e quindi la naturale scadenza del suo mandato sarebbe a fine del 2025 (i cancellieri restano in carica 4 anni).