Cuma, una storia culinaria: un pomodoro nel cuore della storia

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A Cuma, storica località ad ovest di Napoli, tra i comuni di Bacoli e Pozzuoli, sono tramandati i semi di un particolare tipo pomodoro: il cannellino flegreo.

di Pasquale Farro

Un pomodorino di forma oblunga con una leggera strozzatura al centro, dalla caratteristica buccia sottile e dal sapore dolcissimo, ricco di importanti nutrienti e proprietà benefiche. Ricordiamo che il pomodoro, pur appartenendo alla categoria alimentare degli ortaggi, è un frutto, in quanto nasce dal fiore della pianta e contiene semi. E questo tipo di pomodoro merita una particolare attenzione in quanto è un frutto unico, solo vagamente somigliante ad altri ma con una sua identità e unicità. Ed è interessante di come la storia di questo pomodoro si intreccia con quella dei greci di Eubea: esso è infatti coltivato sullo stesso terreno che conserva i resti visibili della famosa colonia greca, precisamente nella ‘città bassa’ che conserva monumenti come il Foro, le Terme del Foro, la Crypta Romana, l’Abitato, la Porta Mediana, la Necropoli Monumentale ed altri ancora in fase di scoperta, con gli scavi ancora in corso. Il pomodoro cannellino flegreo viene tramandato dalla famiglia Tammaro, noti agricoltori locali, che da ben tre generazioni, hanno deciso di preservare e tramandare questo seme antico piantandolo proprio su questi terreni di loro proprietà, all’interno del parco archeologico dei Campi Flegrei. Un terreno che si presta favorevolmente alla crescita del pomodoro perché soleggiato e solitamente accarezzato da un vento leggero che si pronuncia dal mare e dalle vicine spiagge dove sbarcarono i coloni. Inoltre, è una pianta che non può essere lavorata con i moderni mezzi meccanici, e deve quindi essere curata e seguita man mano che cresce, con bordature e protezioni costituite da canne e pali di legno che sosterranno i frutti lungo la crescita fino alla maturazione, prima della raccolta, sempre ad opera diretta delle mani dell’uomo. Il risultato sarà evidente al palato per tutti gli usi che se ne vorranno fare: dal sugo al crudo, per accompagnare pietanze a base di pesce oppure da spalmare sopra una fetta di pane, sotto forma di marmellata, fino a diventare protagonista assoluto di una pizza dal sapore eccezionale. La ditta Tammaro, oggi, oltre ad essere un riferimento vivaistico di eccellenza per l’area metropolitana di Napoli, è anche titolare del marchio Cumadoro, con il quale ‘firma’ e distribuisce tutti i prodotti ricavati da questo particolare pomodoro.

Cuma – Cenni storici

Come detto, Cuma (in latino Cumae) si trova in Campania e il nome deriva dal greco Kýmëè che per alcuni significa ‘onda’ forse dovuta alla forma della penisola cumana. E’ famosa per l’approdo dei Calcidesi che vi si attraccarono nel 750 a.c. persuasi e affascinati dalla rara bellezza paesaggistica, (per altri, attirati dal volo di una colomba), fondando una delle prime colonie greche d’Europa; qui fu inventato l’alfabeto cumano: la scrittura che diede origine all’alfabeto etrusco e a quello latino diventando l’alfabeto della lingua e della letteratura di Roma e poi di tutta la cultura occidentale. Fu un luogo aspramente difeso e teatro di grandi battaglie. Prima greco, poi romano, inviso da tante popolazioni ma anche luogo di miti, misteri e leggende, come quello della Sibilla cumana. Già dal terzo libro dell’Eneide è scritto che Enea, se vorrà finalmente trovare la terra destinata al suo popolo dagli dei, dovrà recarsi a interrogare l’oracolo di Cuma. Attualmente l’antro della Sibilla costituisce un’attrazione turistica di notevole interesse.  E’ una  terra unica e incomparabile, situata nel cuore dei Campi Flegrei, così detti per il sottosuolo vulcanico, che genera le fumarole, le terme e il bradisismo. Terra fertile e lussureggiante, un luogo che ha visto anche grandiosi fasti di un’epoca romana dove gli imperatori trascorrevano brevi o lunghi periodi di ozio e divertimento. Vale la pena di visitare i Campi Flegrei e fare una puntatina all’acropoli di Cuma …e ovviamente anche un salto presso l’azienda Cumadoro, dove vi accoglieranno con gentilezza, come hanno fatto con me, e vi porteranno a visitare gratuitamente i campi di questo famoso pomodoro!

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