Da Benevento riparte la discussione sul futuro delle aree interne

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Domani alle ore 10,30 a Benevento, presso la Sala della Biblioteca del Dipartimento DEMM dell’Università degli Studi del Sannio, si svolgerà un interessante incontro sulla “Questione delle Aree interne”, promosso dallo stesso Ateneo sannita, di concerto con l’associazione FUTURIDEA e dall’Arcidiocesi di Benevento.
L’occasione è offerta dalla presentazione del libro “La questione delle aree interne”, del prof. Francesco Vespasiano, associato dell’Università del Sannio, edito dalla Franco Angeli.
Ad introdurre i lavori sarà S.E. Mons. Felice Accrocca (Arcivescovo di Benevento e Coordinatore del Forum per le aree interne della CEI).
Al confronto di idee che ne seguirà, interverranno: S.E. Mons. Mariano Crociata (Presidente della Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea), S.E. Mons. Giuseppe Mazzafaro (Vescovo delle diocesi di Cerreto Sannita-Telese Terme- Sant’Agata de’ Goti), il Prof. Gerardo Canfora (Rettore dell’Università degli Studi del Sannio), il Prof. Gaetano Natullo (Direttore Dipartimento DEMM dell’Università degli Studi del Sannio), il Prof. Guido Tortorella Esposito (Associato dell’Unisannio e Coordinatore della X Commissione “Aree interne” dell’Intergruppo Parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e Isole minori”), la Prof.ssa Antonella Tartaglia Polcini ( Ordinario dell’Unisannio e Assessore alla Cultura del Comune di Benevento), l’On.le Roberto Costanzo (già europarlamentare e Presidente della Fondazione Mario Vetrone), l’On.le Carmine Nardone (già parlamentare e Presidente della Provincia di Benevento e oggi Presidente di Futuridea), il Prof. don Matteo Prodi (Presidente di “ICare”). L’incontro sarà moderato dal giornalista Nico De Vincentis.

C’è da dire che, già nel dicembre dell’anno 2023 a Roma, presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, con la preziosa collaborazione delle Università del Sannio, di Salerno e della Campania-Vanvitelli, ci fu sul tema un primo importante focus di approfondimento con la presentazione del “Rapporto Aree Interne Campania”. L’iniziativa allora fu promossa dalla Confindustria Campania, dall’Intergruppo Parlamentare “Sud, Aree fragili e Isole minori” e dalla Regione Campania, con lo scopo di illustrare al Paese e alla sua più alta rappresentanza politico-istituzionale gli scenari e le istanze provenienti dalle aree interne. Questi territori c.d. fragili, benché presenti su larga parte del territorio nazionale, nel Mezzogiorno soffrono maggiormente, rispetto alla fascia costiera, a causa di un divario socio-economico e di un gravissimo gap infrastrutturale che li relegano ad una progressiva marginalità, in qualche caso vero e proprio isolamento, non più accettabili.

In quella circostanza, l’Università del Sannio, sotto la guida del Rettore Gerardo Canfora, dimostrò ancora una volta grande sensibilità verso questi temi, partecipando concretamente alla stesura del rapporto sulle aree interne, grazie al contributo del suo Prorettore, prof. Giuseppe Marotta (ordinario di Economia ed estimo rurale) che coordinò il lavoro di ricerca sin dall’avvio, con la prima audizione della Commissione Speciale Aree Interne della Regione Campania, avvenuta a Benevento il 26 aprile del 2023.
Anche oggi, l’Ateneo sannita si pone tra i protagonisti della discussione, alla ricerca di soluzioni concrete.


L’incontro sarà l’occasione per porre, ancora una volta, all’attenzione degli studiosi e dell’opinione pubblica la questione dello spopolamento e dell’impoverimento delle aree interne, entrate finalmente al centro del dibattito pubblico, nel momento in cui si discute di autonomia differenziata, di PNRR e di ZES Unica Mezzogiorno.
Il contributo scientifico offerto dal prof. Vespasiano pare quello di andare oltre le teorie, per cercare di comprendere la complessa e diversificata realtà delle aree interne, prospettando soluzioni concrete al grave disagio socio-economico che si vive in questi territori, marginali e lontani, rispetto ai circuiti nazionali e regionali che contano. Un’esperienza specifica, sulla quale Francesco Vespasiano ha soffermato la sua attenzione, è stata quella, considerata come innovativa, della “Strategia Nazionale Aree Interne”, avviata da Fabrizio Barca, al tempo in cui fu ministro per la coesione territoriale (2011-2013), durante un governo tecnico. La Strategia andava oltre la tradizionale logica dei finanziamenti a pioggia, richiedendo uno sforzo di programmazione in ambito locale, che coinvolgesse le comunità.

I numeri della crisi del Mezzogiorno e delle aree interne

I dati ISTAT e gli ultimi rapporti SVIMEZ, del resto, descrivono sempre più spesso le aree interne del Mezzogiorno come territori marginali e in grande sofferenza, a causa soprattutto dei fenomeni di desertificazione sociale e di depauperamento materiale, con un destino inesorabile che sembra già scritto. Dal 2002 al 2021 hanno lasciato il Mezzogiorno oltre 2,5 milioni di persone, in prevalenza verso il Centro-Nord (81%); al netto dei rientri, il Mezzogiorno ha perso 1,1 milioni di residenti. Le migrazioni verso il Centro-Nord hanno interessato in misura crescente le giovani generazioni: tra il 2002 e il 2021 il Mezzogiorno ha subìto un deflusso netto di 808 mila under 35, di cui 263 mila laureati, pari al 33% del totale.
Sempre secondo l’ultimo Rapporto SVIMEZ, risulta un quadro delle criticità infrastrutturali italiane, caratterizzate da sotto-dotazione al Sud e da saturazione al Nord. Grande ritardo emerge in particolare per quanto riguarda la rete ferroviaria del Sud: solo 181 km di alta velocità (12,3% del totale), presente solo in Campania; gap enorme anche per elettrificazione della rete. Anche la dotazione di infrastrutture stradali del Sud è nettamente inferiore per estensione della rete autostradale (1,87 km per 100 km2, contro 3,29 al Nord e 2,23 al Centro): in Sardegna nessun km di autostrada, marginali in Basilicata.

Una nuova speranza per le aree interne

Dall’incontro di Benevento ci si attende, dunque, una disamina approfondita della questione delle “aree interne”, condotta da una prospettiva diversa che, senza nascondere i problemi, ne individui la portata sociale e i relativi effetti, prospettando un necessario cambio di passo che, partendo dal basso, potrà avvenire solo con una strategia ampiamente condivisa.
Si tratta, peraltro, di temi che, finalmente, sono entrati nel dibattito pubblico e nell’agenda politica del Governo e delle Amministrazioni Regionali e Comunali e che, in particolar modo, costituiscono il focus dell’Intergruppo Parlamentare “Sviluppo Sud, Aree fragili e Isole minori”, presieduto dall’On.le Alessandro Caramiello, che ne ha fatto un caposaldo della propria strategia per il rilancio del Mezzogiorno, tanto da organizzare numerose iniziative ed eventi sul tema, di rilievo nazionale, sia a Napoli che a Roma, nelle sedi istituzionali di Camera e Senato ed anche nel luglio scorso a Benevento, con la celebrazione degli Stati Generali delle Aree Interne, organizzato dall’Intergruppo parlamentare con FUTURIDEA e l’Istituto di ricerca EURISPES, oltre che a conseguire l’enorme risultato di far approvare, all’unanimità, alla Camera dei Deputati nel dicembre scorso una speciale “mozione a favore delle aree interne” che impegnerà il Governo nazionale a tutelare con particolare attenzione questi che costituiscono i territori più fragili ma più autentici del nostro Paese.

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