La Commissione Giustizia del Senato presieduta da Giulia Bongiorno, ha approvato con un primo sì la cancellazione del reato di abuso d’ufficio. Colpo anche alla Legge Severino con l’abolizione della sospensione in caso di condanna non definitiva di sindaci e assessori. Approvando l’articolo 1 del ddl Nordio, viene cancellato l’articolo 323 del codice penale. A votare per la sua abolizione con il centrodestra anche Italia Viva con Ivan Scalfarotto. Contro l’emendamento invece PD, M5S e AVS.
Cos’è il reato di abuso d’ufficio
L’articolo 323 del codice penale prevede la pena da 1 a 4 anni di reclusione per il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che nell’esercizio delle sue funzioni, produce un danno o un vantaggio patrimoniale in contrasto con la legge. Anche chi omette di astenersi in presenza di un proprio interesse o di un proprio congiunto viene ritenuto responsabile di questo reato. Sanzionato è anche chi causa per sé o per i prossimi congiunti vantaggi illeciti o arreca ad altri danni ingiusti.
Chi ha sollevato il caso
L’abolizione del reato di abuso d’ufficio è uno dei primi interventi promessi dal governo Meloni, appoggiato dai sindaci e dagli amministratori locali di tutta Italia di destra e sinistra. Gli stessi hanno sollevato la questione denunciandone l’uso spesso strumentale. Ci sono oltre 100 casi di sindaci di piccoli comuni finiti sotto inchiesta e processati per abuso d’ufficio. Casi che poi finiscono in proscioglimenti, assoluzioni o archiviazioni. L’ex viceministro della Giustizia Enrico Costa definisce “sacrosanta l’abrogazione di un reato evanescente”.
Entusiasmo anche da parte del Guardasigilli Carlo Nordio che ha espresso una grande soddisfazione e ha ribadito che “la sua abrogazione contribuirà ad accelerare le procedure e avrà quell’impatto favorevole sull’economia auspicato nei giorni scorsi dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni”.
Cosa cambia con l’abolizione di abuso d’ufficio
Per prima cosa reato e pena saranno cancellati. Secondo alcuni calcoli di giuristi eliminando l’emendamento sparirebbero oltre 3.500 condanne definitive maturate negli ultimi 25 anni.
Inoltre con la riforma della Legge Severino gli amministratori locali saranno lasciati al proprio incarico fino alla condanna definitiva a conclusione del terzo grado di giudizio. In precedenza la legge prevedeva che il sindaco o l’amministratore locale condannato per abuso d’ufficio in primo grado era costretto a lasciare l’incarico senza attendere la fine del processo. Non sono previste esclusioni per mafia e altri reati gravi come la corruzione.
Le opposizioni
Come spiega il capogruppo del PD Alfredo Bazoli, con la sua eliminazione “resteranno senza sanzioni tante condotte prevaricatrici di pubblici funzionari compiute insieme a singoli cittadini”. Inoltre l’Italia andrebbe contro l’Europa che sta rendendo obbligatoria la direttiva sull’abuso di ufficio.
Contrari anche i pentastellati che accusano il governo di agevolare i comitati del malaffare.
La Commissione si è riunita nuovamente mercoledì 10 Gennaio per continuare a votare gli emendamenti. In particolare gli articoli che riguardano il nodo della trascrizione delle intercettazioni contenuti nell’articolo 2 del ddl.
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