De Laurentiis è il miglior presidente di sempre? La risposta, per quel che mi riguarda, è sì.
di Franco Iacolare
Premetto che sono da sempre un estimatore di Aurelio De Laurentiis. Penso che sia il miglior presidente di sempre ed i risultati, sia quelli ottenuti sul campo che quelli legati alla gestione finanziaria, né danno conferma.
Un presidente “sui generis”
L’immagine del calcio Napoli, così come quella della città, con la sua gestione ha fatto indubbiamente un salto di qualità.
La gestione finanziaria oculata, il liberarsi, senza tabù, di calciatori zavorre, non puntare su nomi blasonati ma cercare talenti sconosciuti, le sue uscite spesso sopra le righe, senza mai temere la casta del calcio italiano ed europeo, fanno di lui un personaggio coraggioso e un po’ fuori dagli schemi.
La questione tifo organizzato
Fatta questa premessa, non condivido per certi aspetti con la sua visione del tifo per la squadra e di come vivere lo stadio.
Certo, la riqualificazione dello stadio, i posti a sedere assegnati e che si rispettano, l’ordine in generale per dare più spazio a famiglie, donne e bambini è un fatto molto positivo (i prezzi dei biglietti lo sono un po’ meno).
Quello su cui non sono d’accordo è la visione dello stadio come fosse un teatro, sono due eventi differenti e si vivono in modo differente. Non condivido l’assimilazione del Maradona agli stadi anglosassoni. Noi non siamo inglesi, semmai siamo latini.
Di certo allo stadio non si va per distruggere ma per godersi lo spettacolo. I tifosi dovrebbero poter assistere al match a bordo campo senza fossati medioevali e senza timore di nulla.
Allo stadio si va per godersi una festa e ad una festa non si resta tutto il tempo seduti come succede al teatro. Nel calcio ci sono momenti in cui esplode un’azione, c’è un goal, una serpentina, una grande parata, una chiusura difensiva decisiva, ci sono emozioni adrenaliniche che vanno esternate con esultanza e incitamento, non è possibile pretendere che il pubblico resti seduto per l’intera durata della gara.
Sono invece ancora d’accordo con il presidente sul fatto che il calcio debba essere uno spettacolo e pertanto vada goduto. Ma lo stadio, tifo compreso, è parte di quello spettacolo ed ha bisogno dei suoi strumenti.
Uno stadio senza bandiere
Uno stadio senza bandiere è come un prato senza fiori. Uno stadio senza cori è come una telecronaca senza audio. Uno stadio senza trombe e tamburi è come una festa senza musica: manca il ritmo.
Lo stadio è aggregazione, appartenenza, comunità, gioia e delusioni collettive e se gli anglosassoni lo vivono in un modo non è detto che tutti devono viverlo allo stesso modo. Ognuno vive quel momento di festa a modo suo, con il proprio calore ed i propri colori, nel rispetto di tutti e soprattutto delle regole.
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