Soltanto un colpo da biliardo di Dia non permette al Napoli di sfangarla miracolosamente. Il non-mercato di gennaio e la poca ambizione della società rischiano di rovinare un percorso leggendario di Conte e dei suoi uomini.
Dia rovina ancora una volta la festa al Napoli
Il Napoli s’inceppa ancora una volta. E’ il terzo pareggio consecutivo degli uomini di Conte che si sono presentati al match dell’Olimpico in totale emergenza sulla fascia sinistra. Un’emergenza che ha costretto Conte a virare su un nuovo sistema di gioco: 3-5-2 con Raspadori a fare da spalla a Lukaku.
Il cambio di modulo ha prodotto i suoi benefici in fase offensiva, con un Raspadori totalmente rinato nel fare da spalla a Lukaku.
Decisamente meno bene la fase difensiva, che con il passaggio alla difesa a 3 ha totalmente perso i suoi automatismi. La Lazio ci mette soltanto 6 minuti per bucare il Napoli con un tiro da cineteca del solito Isaksen (su complicità di Meret).
Gli azzurri rispondono subito con Raspadori su assist di Big Rom.
Ma il primo tempo resta di grande sofferenza per gli azzurri.
Conte si gioca Politano (il suo unico jolly dalla panchina) al 61esimo minuto per Buongiorno, con conseguente slittamento di capitan Di Lorenzo nei 3 di difesa.
Ed è proprio Politano a dar vita all’azione da cui nasce l’autorete sfortunatissima di Marusic al 64esimo.
Ma la partita non finisce qui. Perché con il passare dei minuti diversi azzurri iniziano ad accusare un po’ di stanchezza. Mazzocchi in primis.
Conte, totalmente esasperato a bordocampo per la mancanza di alternative in panchina, ha più volte ripetuto “Chi devo mettere?”.
Una frase emblematica e che sintetizza la situazione attuale in casa Napoli dopo il mercato da 4 in pagella condotto da Manna e De Laurentiis.
Chi è arrivato o non è in forma (Okafor) o continua a scaldare la panchina nonostante si alleni con la squadra da un mesetto (Billing). Perché siano stati presi diventa un mistero.
Ritornando alla partita, Conte dopo un lungo colloquio con Stellini, decide di optare per l’inserimento di Marin (che era stato ceduto in prestito al Villarreal) per Mazzocchi e da vita all’ennesimo ribaltone della serata per la difesa del Napoli.
Stavolta il cambio è un malus per il Napoli, non tanto per Marin stesso, quanto più per la fase difensiva evidentemente provata dai troppi stravolgimenti in una sola partita. E la Lazio non perdona e con un’azione ben elaborata, trova la rete del pareggio al 87’ con Dia. Un colpo da biliardo che buca Meret.
Per il Napoli è un pari-beffa soltanto perché arrivato nei minuti finali, ma per quanto visto nei 90’ minuti alla Lazio va quasi stretto il punto.
Chiedere di più a Conte e ai calciatori è quasi irrispettoso. Perché nonostante la coperta corta, persino stasera il Napoli è stato un osso duro per la Lazio.
Il punto guadagnato stasera porta il Napoli a quota 56 punti. Domani sera l’Inter può mettere la freccia e diventare la nuova capolista della Serie A battendo la Juventus.
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