Oggi a Bruxelles si è svolto un importante incontro dedicato alla situazione dei diritti umani in Arabia Saudita, con la partecipazione di Laura Giglio, Luca Antonio Pepe e Daniele Naddei. L’evento ha offerto l’opportunità di approfondire questioni chiave come la repressione delle libertà civili, il trattamento delle minoranze religiose, la condizione delle donne e l’uso diffuso della pena di morte.
Durante il dibattito, è stata analizzata la situazione attuale del Paese, dove, nonostante alcune recenti riforme introdotte dal piano “Vision 2030” del principe ereditario Mohammed bin Salman, persistono gravi violazioni dei diritti fondamentali. Si è discusso delle misure repressive applicate contro giornalisti, attivisti e oppositori politici, spesso sottoposti a detenzioni arbitrarie, tortura e processi sommari. Tra i casi emblematici ricordati, quello di Jamal Khashoggi, assassinato nel 2018, rimane un simbolo delle sfide ancora aperte.
Un’attenzione particolare è stata dedicata ai diritti delle donne. Nonostante il riconoscimento di progressi come il diritto di guidare e la riduzione delle restrizioni sul sistema di tutela maschile, la condizione femminile in Arabia Saudita resta caratterizzata da discriminazioni sistemiche. Sono stati citati esempi di attiviste detenute per aver sostenuto pubblicamente i diritti delle donne, come Loujain al-Hathloul, il cui caso continua a mobilitare la comunità internazionale.
Il dibattito ha anche messo in luce la difficile condizione delle minoranze religiose, in particolare degli sciiti, spesso vittime di esclusione sociale ed economica, e l’uso della pena di morte, ancora applicata per una vasta gamma di reati, spesso attraverso processi non trasparenti.
Laura Giglio, Luca Antonio Pepe e Daniele Naddei hanno sottolineato l’importanza di un impegno più incisivo da parte della comunità internazionale per promuovere i diritti umani in Arabia Saudita. Si è ribadita la necessità di coniugare il sostegno alle riforme sociali ed economiche con una pressione continua sul governo saudita affinché garantisca libertà di espressione, parità di genere e la fine delle discriminazioni.
L’incontro ha rappresentato un’occasione importante per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni europee su una realtà complessa, dove il progresso è ancora frenato da restrizioni significative ai diritti fondamentali.