Il disastro della frana a Ischia ha provocato vittime e sfollati. L’evento di oggi a Casamicciola sconvolge l’Italia.
Di Lucio Righetti
Ci svegliamo con la notizia di un ulteriore disastro idrogeologico ad Ischia. Ci siamo stati il week-end dal 28 ottobre al 31. Meravigliosa, in tutti i suoi aspetti. Nulla poteva far presagire ai turisti ciò che sarebbe potuto succedere (come poi oggi è successo) un disastro con perdite di vite umane di queste proporzioni. Ai turisti no, ma ai politici e gli amministratori delegati alla gestione del territorio no, non può sfuggire.
Di segnali ne hanno avuti, a iosa. Alluvioni disastrose già ce ne sono state ed il terremoto ha scoperchiato carenze evidenti per chi i sei comuni dell’isola li vive e li dovrebbe amministrare. Costruzioni abusive, dove assolutamente non dovrebbero essere, trascuratezza nell’analisi del territorio franoso, progetti di metanizzazione invece che consolidamento, costruzione di superstrade, approdi turistici, capannoni ed edifici, tutto senza il minimo rispetto del pericolo.
Mi si dirà: “ma chi poteva immaginare piogge di questa portata”? Chi si propone di guidare le comunità ha il dovere di sapere. Le voci inascoltate del Club di Roma, decenni fa, sui cambiamenti climatici, i rapporti dell’IPCC e le COP succedutesi (siamo alla 27^) sono anni che disegnano questi scenari. Già all’epoca futuribili, da qualche anno terribilmente attuali.
Colpevoli sono tutti coloro che hanno amministrato negli anni i comuni dell’isola, del disastro annunciato.
Nessuna legge colpirà questa gente. I morti che si sono succeduti ed oggi piangiamo, non avranno giustizia. I danni causati non avranno ristoro da chi – inconsapevolmente o colpevolmente – con la sua azione amministrativa, li ha procurati.
Il disastro dei cambiamenti climatici non è una novità. Mitigare gli effetti é la sola cosa che ora é possibile fare, con opere di prevenzione, nella speranza che la mutazione del nostro approccio al pianeta, nei secoli, possa conservare qui la specie umana.
Costoro non possono amministrare nemmeno un condominio, non sanno di cosa parlano.
Incrociamo le dita ed attrezziamoci, non siamo in buone mani.
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