Nuove previsioni per l’economia italiana. Secondo l’Istat, il Pil subirà una crescita sia nel 2023 (+1,2%) sia nel 2024 (+1,1%). Dopo un rallentamento subito negli ultimi mesi del 2022, l’espansione dell’economia italiana è stata ripresa nel primo trimestre di quest’anno (+0,6%)
La crescita del Pil italiano è data dalla domanda interna
A contribuire a tale rialzo, è l’aumento della domanda interna al netto delle scorte portando quest’anno un sostegno importante per l’economia (+0,7%) . Difatti, si prospetta un incremento dei consumi da parte delle famiglie residenti che nel 2024 dovrebbe rafforzarsi arrivando all’ 1,1%.
L’impatto negativo sul quadro economico del paese, invece, è dipeso dal rallentamento dell’economia mondiale con una decelerazione del commercio internazionale di beni e servizi. A dispetto di quella interna, la domanda estera già nel 2022 ha registrato il suo calo ma per il 2024 è previsto un nuovo incremento favorito dalla diminuzione dell’inflazione.
Le difficoltà per gli scambi con l’estero sono alimentate dall’incertezza causata dalla guerra in Ucraina e dalle molteplici conseguenze economiche scatenate dall’alluvione in Emilia Romagna.
In merito agli investimenti, si prevedono ritmi di crescita elevati. Si registra un’espansione degli investimenti italiani, soprattutto per le costruzioni e a seguire per gli investimenti in impianti e macchinari
L’inflazione rallenta: calano le quotazioni del gas naturale
Nel primo trimestre di quest’anno, l’inflazione è rallentata essendo favorita dal ribasso della componente energetica. Si ipotizza, dunque, che per i prossimi mesi vi sia un ulteriore calo dei prezzi riguardanti le materie prime agricole ed il gas naturale
Andamento positivo per il mercato del lavoro
Come reso noto dalle statistiche Istat nel mese di aprile, un’altro dato positivo per l’economia Italia è stato senz’altro constatare l’aumento dell’occupazione che porta ad una conseguente crescita anche per il prodotto interno lordo italiano (+1,2% nel 2023 e +1 nel 2024). Uno scenario positivo per il mercato del lavoro che lascia prevedere un buon andamento per il prossimo anno con una maggiore flessione del tasso di disoccupazione (7,7% per il 2024)
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