Educazione finanziaria, ritorno al futuro

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Educazione finanziaria
Pixabay

L’Educazione finanziaria sarà materia scolastica per formare le nuove generazioni a scelte razionali e oggettivamente valide.

di Umberto Pini

L’Educazione finanziaria, un’urgenza in Italia

Educazione finanziaria, materia giuridica-economica, rientrerà nell’ambito dell’insegnamento dell’educazione civica, secondo quanto stabilito dal disegno di legge sulla Competitività approvato dal Consiglio dei Ministri dell’11 aprile 2023.

L’obiettivo del governo è quello di spiegare agli allievi l’importanza del risparmio e degli investimenti per renderli cittadini consapevoli e capaci di partecipare, nel loro piccolo, alla vita economica del Paese.

Questa decisione è figlia del rapporto Edufin 2022, avente ad oggetto l’”Educazione finanziaria: strumento di orientamento in tempo d’incertezza” realizzato dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, in collaborazione con Doxa, il quale evidenzia che tra il 2020 e il 2022, la quota di coloro che vorrebbero l’introduzione dell’educazione finanziaria nelle scuole, già elevata, è ulteriormente salita (da 86,5 a 89,1 per cento).

Si rileva, pertanto, che in Italia, apparentemente, c’è urgente bisogno di educazione finanziaria e non solo in ambito scolastico e sono molte le indagini che rilevano che gli italiani hanno competenze finanziarie basse nel confronto con altri Stati a livello internazionale.

Accordi per promuovere la cultura finanziaria

La materia verrà ulteriormente definita in modo completo alla fine di un confronto tra il Ministero, la Banca d’Italia e la Consob, con il coinvolgimento anche delle associazioni rappresentative degli operatori e degli utenti bancari.

L’obiettivo, così come si evince dal disegno di legge, è di sottoscrivere appositi accordi per promuovere la cultura finanziaria e predisporre delle apposite linee guida per definire le modalità dell’insegnamento di questa materia nelle scuole.

Punto già da ora dolente è il ruolo che potranno avere alcune figure nell’insegnamento di questa nuova materia, come per esempio i rappresentanti di banche e attività finanziarie nella prevista cooperazione tra soggetti istituzionali e soggetti portatori d’interessi economici per  la promozione della cultura finanziaria.

L’educazione finanziaria a scuola, una risorsa importante per i giovani

La decisione di inserire l’educazione finanziaria tra le materie di studio si ritiene che sia importante, perché i giovani italiani risentono di un gap in materia economico-finanziaria rispetto ai coetanei europei, tuttavia, vi è da dire che, inserendola come ramo dell’educazione civica, risulta difficile per i docenti svolgere in modo completo ed esaustivo il programma, per cause non dipendenti dalla loro volontà e preparazione.  

Bisogna sottolineare che la materia dell’educazione civica viene trattata solamente per solo 33 ore in tutto l’anno scolastico e  questo comporta l’alto rischio di trascurare le tematiche riguardanti la cittadinanza.

Bisogna poi fare un’altra considerazione: la proposta di far studiare una materia avente ad oggetto l’educazione finanziaria non è nuova, ma già in anni precedenti ci sono stati progetti pilota condotti dal Ministero dell’Istruzione e la Banca d’Italia.

Tirando le somme, l’educazione finanziaria in molti istituti è già praticata da tempo e con piena partecipazione da parte degli allievi. Con tale disegno di legge si vuole rendere omogeneo lo studio della materia, nell’ottica che il futuro si comincia a costruire, giorno per giorno, fin da piccoli e anche il denaro è uno degli aspetti di cui bisogna essere consapevoli per poter prendere le grandi e piccole decisioni che ci aiutino a vivere sereni, oggi e domani.

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