Fondi per enti culturali, tutto al Nord e niente al Sud

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L’ennesimo scippo al Sud è dietro l’angolo: nel silenzio generale, il Ministro della cultura Alessandro Giuli ha deciso di ripartire una vagonata di milioni di euro solo ed esclusivamente a siti culturali settentrionali. Il riferimento è all’atto Governo n. 261, che destina 34 milioni ad enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri organismi culturali italiani.

La nota stonata non è tanto il riparto, davvero esiguo, quanto gli enti beneficiari: i fondi sono stati distribuiti in modo tale da favorire in modo preponderante le istituzioni del Nord, trascurando totalmente le esigenze e potenzialità del Mezzogiorno. Analizzando i dettagli della ripartizione, emerge chiaramente come solo le istituzioni culturali (territorializzabili) del Nord abbiano ricevuto la maggior parte delle risorse, mentre il Meridione non ha beneficiato nemmeno di un centesimo.

In particolare, il provvedimento intende erogare contributi a favore di:

1)Fondazione “Festival dei Due Mondi di Spoleto” per un importo pari ad euro2.130.364,08; 2)Fondazione “La Biennale di Venezia”, per un importo pari ad euro 15.124.673,30; 3)Fondazione “La Triennale di Milano”, per un importo pari ad euro 2.680.299,24; 4)Associazione Reggio Parma Festival, per un importo pari ad euro 2.821.187,94; 5)Fondazione Festival Pucciniano, per un importo pari ad euro 705.367,55; 6)Fondazione Rossini Opera Festival di Pesaro, per un importo pari ad euro 2.457.581,90; 7)Fondazione “la Quadriennale di Roma” per un importo pari ad euro 1.072.306,01; 8)Associazione “Ferrara Musica”, per un importo pari ad euro 705.373,33; 9)Fondazione Ravenna Manifestazioni, per un importo pari ad euro 705.373,33; 10) Istituto universitario di architettura di Venezia, per un importo pari ad euro 704.745,11; 11) Fondazione Scuola di Musica di Fiesole” per un importo pari ad euro 704.745; 12) “Ufficio Internazionale concernente l’unione di Berna per la protezione delle opere artistiche e letterarie” per un importo pari ad euro 120.200,08; 13)Museo nazionale del Cinema “Fondazione Maria Adriana Prolo”, per un importo pari ad euro 704.745,11; 14)Associazione “centro europeo di Toscolano” per un importo pari ad euro 211.618.

I restanti importi sono stati erogati a favore di 6 enti di rilievo nazionale non individuabili sotto il profilo territoriale. Questo riparto sperequato si configura, quindi, come un chiaro segnale di una politica culturale che favorisce solo ed esclusivamente il Nord, perpetuando storiche disparità. Così, le istituzioni meridionali, che rappresentano una parte significativa del nostro patrimonio culturale, sono lasciate a combattere per la sopravvivenza, mentre i fondi vengono concentrati nelle aree già avvantaggiate.

Il Ministro della Cultura ha la responsabilità di rispondere a queste criticità, non solo nel rispetto delle normative europee, ma anche per garantire la tutela dell’identità culturale del Meridione. Sotto questo profilo, è imperativo che le Regioni e gli enti locali del Sud, unitamente ai parlamentari eletti nel Mezzogiorno, si attivino per chiedere misure compensative, così da ottenere una distribuzione equa delle risorse che non solo rispetti le normative esistenti, a partire dalla clausola del 34%, ma che riconosca anche il valore inestimabile delle culture meridionali, totalmente cestinate dall’Esecutivo.

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