Lunedì prossimo (20 gennaio), Donald Trump giurerà formalmente come 47esimo presidente degli Stati Uniti, raccogliendo il testimone da Joe Biden.
Alla cerimonia d’insediamento, che ha storicamente luogo al Campidoglio, sono stati invitati – in barba alla tradizione – diversi leader internazionali e personalità di rilievo, incluso dall’Unione europea.
Tra conferme e smentite ufficiali, la lista definitiva di chi parteciperà non è ancora completa, ma è evidente che (tolte poche eccezioni) l’unica area politica ad essere ampiamente rappresentata sarà quella che va dalla destra all’estrema destra.
Dalla premier italiana Giorgia Meloni al presidente argentino Javier Milei, dal leader dell’ultradestra post-nazista tedesca all’ideatore della Brexit, passando per il “caso” di Viktor Orbán
Difficile fraintendere il significato politico degli inviti per il cambio della guardia alla Casa Bianca
Tra i capi di Stato e di governo che siedono attualmente al Consiglio europeo, la premier italiana Giorgia Meloni sarebbe stata l’unica a ricevere un invito ufficiale da parte del tycoon newyorkese.
Il che non stupisce, dati gli sforzi che l’ex presidente del partito dei Conservatori europei (Ecr) ha profuso in questi mesi nell’accreditarsi a Washington come uno dei punti di riferimento per la nuova amministrazione nel Vecchio continente.
Dai contatti personali con Trump (che l’ha definita “una donna fantastica”) a quelli con il proprietario di X, SpaceX e Tesla, Elon Musk (il quale avrà un ruolo chiave nel prossimo gabinetto statunitense), dalla vicenda Abedini-Sala al “caso Starlink”, la leader di Fratelli d’Italia è considerata politicamente vicina al prossimo inquilino della Casa Bianca.
Ad ogni buon conto, la partecipazione della presidente del Consiglio non è ancora stata confermata ufficialmente
Dei leader Ue, non parteciperà invece il primo ministro ungherese Viktor Orbán, da sempre esplicito ammiratore di Trump e co-fondatore del partito europeo dei Patrioti (Patriots).
Anche Kovács fa sapere che non sono pervenuti inviti.
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