Il codice della crisi: A Roma gli avvocati si interrogano sullo stato dell’arte

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Ieri pomeriggio a Roma, in Campidoglio, il convegno organizzato dall’Ordine degli Avvocati della Capitale, sul tema “Codice della crisi: lo stato dell’arte”.

La nostra testata segue da sempre e con molta attenzione le tematiche di natura scientifica che per la loro specificità, come nel caso del nuovo codice della crisi, impattano profondamente sulla società e l’economia, tanto più nel Mezzogiorno, dove le imprese fanno più fatica che altrove ad affrontare le nuove sfide imposte dalla globalizzazione e ad implementare più efficienti modelli organizzativi, in grado di metterle al riparo da crisi ed incertezze ricorrenti.

Ad aprire i lavori del seminario, Paolo Nesta, Presidente dell’Ordine degli avvocati di Roma, mentre a moderare il dibattito è stato chiamato Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno, componente della “Commissione crisi d’impresa” presso l’ordine forense
capitolino, nonché promotore ed organizzatore dell’evento.

Davanti ad un pubblico di esperti e addetti ai lavori, il seminario è entrato nel vivo con le relazioni di Antonio Caiafa, consigliere COA Roma e professore di diritto delle procedure concorsuali presso l’Università LUM Jean Monnet di Bari, Carlo Ravazzin, commercialista ODCEC, Guerino Petillo, componente commissione tributaria, Paolo Farano, commercialista ODCEC, Antonio Lonardo, Presidente della Camera Civile di Benevento e Lara Mutascio del foro di Benevento e gestore crisi sovraindebitamento.

La nuova normativa sul Codice della crisi d’impresa

Tra gli aspetti più innovativi della nuova normativa sul Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza, posti al centro del dibattito capitolino che hanno suscitato l’interesse degli intervenuti:

a) l’introduzione degli obblighi di salvaguardia volti a rilevare le crisi aziendali ed a promuovere l’adozione di strumenti a sostegno dei
processi di ristrutturazione in una fase iniziale;

b) l’approccio maggiormente favorevole a procedure che consentono la prosecuzione delle attività nel presupposto della continuità aziendale, rispetto a quelle che conducono alla liquidazione dell’impresa;

c) le disposizioni specifiche in materia di insolvenza/ristrutturazione di gruppi di imprese.

Corre l’obbligo di ricordare che, inizialmente, il Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza avrebbe dovuto entrare in vigore già nel 2020; in realtà, questo è avvenuto solo per alcuni articoli del disegno di riforma attuato dal codice. La sua entrata in vigore, in modo completo e sistematico, anche a causa della Pandemia da Covid-19, è avvenuta, infatti, soltanto il 15 luglio 2022. L’appuntamento di Roma, tenuto – quindi – ad un anno e mezzo circa dall’effettiva applicazione del Codice della crisi, ci consente oggi di fare il punto sullo stato dell’arte e sulla sua concreta attuazione.
Il fil rouge del seminario ha voluto percorrere le novità introdotte dal nuovo Codice della Crisi dell’impresa e dell’Insolvenza (CCII), che ha riformato radicalmente il codice del fallimento risalente al 1942, introducendo nuovi istituti, procedure e modalità per affrontare più efficacemente e tempestivamente la crisi e le incertezze, sempre più incalzanti, che dominano l’attuale scenario economico nazionale.

Tra gli obiettivi che il legislatore ha voluto porre a base della riforma, sicuramente, vi è la necessità di individuare strumenti di emersione anticipata della crisi che consentano di favorire una sua rapida risoluzione, preservando la continuità
aziendale. Ciò costituisce, infatti, la premessa per conservare il tessuto imprenditoriale, salvaguardare così i livelli occupazionali, garantendo, al contempo, il miglior soddisfacimento dei creditori.

Avvocati e commercialisti raccolgono la sfida nel tempo della crisi

A margine dei lavori abbiamo raccolto le dichiarazioni di Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno, componente della “Commissione crisi d’impresa” presso l’ordine forense capitolino ed Antonio Lonardo, Presidente della Camera civile di Benevento.
Fabrizio Valerio Bonanni Saraceno, organizzatore dell’iniziativa, ha voluto in particolare evidenziare come il tema della crisi d’impresa abbia una notevole rilevanza giuridica, oltre che economica e sociale, tanto da suscitare un confronto costruttivo e propositivo che a Roma ha registrato la partecipazione di illustri relatori tra avvocati e commercialisti, nonché quella del coordinatore della
“Commissione crisi d’impresa”, il consigliere Prof. Avv. Antonio Caiafa.

L’ avvocato Bonanni Saraceno ha poi preannunciato che a breve, sempre a Roma, sarà organizzato un nuovo approfondimento sul tema, coinvolgendo il mondo imprenditoriale e quello delle professioni giuridiche, economiche e contabili, compresi questa volta i consulenti del lavoro.
Il Presidente della Camera civile di Benevento, Antonio Lonardo, sullo stato di attuazione della riforma, ha sottolineato come: “Le difficoltà maggiori vengono dall’applicazione giurisprudenziale che rimane alquanto contraddittoria e fortemente restrittiva nell’ applicazione di quella che ritengo sia la vera ratio della legge, ovvero consentire a tutti i debitori la possibilità di risanare i loro debiti
nell’ambito di una riaffermazione di un nuovo patto sociale, che impedisca che i debitori vengano spinti ai margini della società e coinvolti in logiche delinquenziali. Auspico anche una maggiore educazione finanziaria da parte di tutti ed un nuovo approccio dei creditori e del ceto bancario, affinché considerino il sovraindebitamento non come un beneficio per i debitori, ma una nuova forma di
recupero del credito, caratterizzato dalla concorsualità
”.

L’incontro di Roma degli avvocati impegnati nelle procedure concorsuali è stato davvero un’occasione importante per fare il punto, con i massimi esperti del settore, sulle sfide che vengono dalla necessità di preservare con il varo del nuovo Codice della Crisi e dell’Insolvenza la continuità aziendale e di accompagnare l’evoluzione del ruolo dell’avvocato e del commercialista in un tempo, come quello che stiamo vivendo, di crisi generale di sistema e di grande complessità.

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