Il dramma delle morti sul lavoro non si ferma rappresentando, ormai, una piaga che sembra non potersi sanare. Solo nell’arco di 24 ore altre tre vittime per incidenti sul lavoro. A perdere tragicamente la vita, un’operaio edile di 56 anni nel Catanese e un ragazzo di soli 23 anni nel Bresciano caduto da un traliccio. Deceduto, dopo giorni in ospedale, un 43enne proveniente dal Casertano precipitato nel vuoto mentre svolgeva la sua mansione. Questo quanto riportato ieri dall’Ansa.
I dati preoccupanti sulle morti sul lavoro pubblicati dall’ Osservatorio Vega Engineering
Drammatici ormai i bilanci delle vite spezzate a causa degli infortuni mortali. Secondo l’Osservatorio di Sicurezza Vega, nel primo quadrimestre del 2023 si contano già 264 vittime con una media di 66 decessi al mese. Dati preoccupanti, che hanno evidenziato le regioni dell’Umbria, Marche, Abruzzo e Valle D’Aosta come zone rosse, con il maggior rischio di mortalità per i lavoratori.
L’Osservatorio, nel 2022, ha registrato ben 1090 lavoratori deceduti in Italia. A spaventare è soprattutto la morte di lavoratori giovanissimi con un’età compresa tra i 15 e i 24 anni. Difatti, dall’Unicef Italia è emerso che negli ultimi 5 anni, sono morti 74 ragazzi a causa di incidenti sul lavoro.
Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
A presentarsi con una certa incidenza sono anche gli infortuni lavorativi di lieve o grave entità oltre alle malattie e varie patologie che un lavoratore può sviluppare a causa della professione svolta
L’ Inail nel primo trimestre del 2023, ossia per il periodo compreso da gennaio a marzo, ha registrato ben 144.586 denunce per infortuni sul lavoro con un decremento del 25,5% rispetto allo scorso anno. Nel bollettino trimestrale pubblicato sul sito Inail, è stato constatato però l’aumento delle patologie di origine professionale con 18.164 denunce rinvenute all’istituto (+25,12% rispetto al 2022)