Ieri mattina a Roma, nel parco di Villa Grazioli, in una solenne celebrazione organizzata dall’Ambasciata della Repubblica del Kirghizistan, l’inaugurazione del monumento a Čyngyz Ajtmatov, realizzato dall’artista kirghiso Alexey Morosov.
Presenti all’evento l’Ambasciatore della Repubblica del Kirghizistan, Taalai Bazarbaev, il Console onorario, Antonio Castiello, le autorità municipali della capitale, le rappresentanze ed i funzionari di diverse altre ambasciate straniere ed un folto pubblico sia di cittadini kirghisi residenti in Italia, che di imprenditori, professionisti, accademici e rappresentanti di associazioni internazionali. Allietata dalla presenza di giovani kirghisi, vestiti con costumi della propria tradizione e da un buffet preparato con piatti tipici, sono intervenuti anche alcuni familiari di Čyngyz Ajtmatov.


Čyngyz Ajtmatov, scomparso nel 2008, è stato uno scrittore, pensatore e diplomatico kirghiso di fama mondiale. Le sue opere, tradotte in più di 170 lingue, sono diventate un simbolo della ricerca spirituale, del dialogo culturale e di affermazione di valori umanistici.
Nato nel 1928 in un villagio remoto del Kirghizistan, Ajtmatov è riuscito a raggiungere le più alte vette della letteratura mondiale. Tra le sue opere più famose, ricordiamo : “Giamila”, “Addio, Gul’sary!”, “Il battello bianco”, “Il giorno dura più di un secolo”, opere in cui affronta temi fondamentali come la morale, il destino umano, il conflitto tra tradizione e modernità. Ma Ajtmatov, oltre che come scrittore, deve la sua notorietà anche all’enorme contributo che ha dato allo sviluppo delle relazioni internazionali, ricoprendo importanti incarichi statali, come ambasciatore dell’URSS e, successivamente, del Kirghizistan in Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo, oltre a diventare consigliere del Presidente del Kirghizistan.
Com’è stato sottolineato dall’Ambasciatore Taalai Bazarbaev, oggi il suo nome resta un simbolo di eredità spirituale che unisce i popoli, in un ponte tra l’Asia e l’Europa.
Il Kirghizistan è uno stato indipendente dal 1991 dell’Asia centrale, con una popolazione di circa 6,7 milioni di abitanti, senza sbocchi sul mare, confinante con Cina, Kazakistan, Tagikistan, e Uzbekistan. Il territorio è prevalentemente montuoso e il settore più redditizio è quello estrattivo, favorito dalla presenza di vasti giacimenti di carbone, oro, antimonio e uranio, mentre l’industria manifatturiera è concentrata sulla lavorazione di prodotti agricoli, come lana, carne e pelli.
Ma torniamo all’evento di ieri a Roma con l’inaugurazione del monumento a Čyngyz Ajtmatov, realizzato dall’artista kirghiso Alexey Morosov.
L’opera, una scultura in marmo di carrara e travertino, dal titolo ‘Monte Ajtmatov’, è stata commissionata dal Governo kirghiso e realizzata grazie alla collaborazione del Comune di Roma, che ha messo a disposizione il parco di Villa Grazioli in cui è stata collocata, un’area verde destinata ai bambini, che potranno così ammirare e conservare nella loro memoria visiva il tenero volto dello scrittore kirghiso.

L’opera è stata realizzata dall’artista kirghiso Alexey Morosov nell’arco di circa un anno e mezzo, utilizzando il marmo statuario nelle cave di Carrara e un blocco di travertino romano, estratto dalle cave di Tivoli, entrambi materiali che appartengono alla tradizione monumentale romana. Il volto di Ajtmatov è ritratto nel marmo, dove appare giovane e concentrato, combinando mirabilmente la tradizione scultorea romana con quella moderna. Per dare coerenza con la storia e l’architettura dei monumenti della capitale, la scultura è innestata su un blocco in travertino, figura architettonica che domina le piazze di Roma.

L’evento di ieri intende, peraltro, dar seguito all’incontro, avvenuto a Roma nello scorso mese di ottobre 2024, tra il Presidente Sergio Mattarella, la premier italiana Giorgia Meloni e il presidente kirghiso Sadir Japarov, con la sottoscrizione di un memorandum nell’ambito di un accordo di rafforzamento delle relazioni diplomatiche e culturali tra le due repubbliche.
Molto apprezzati gli interventi dell’Ambasciatore della Repubblica del Kirghizistan, Taalai Bazarbaev e del Console onorario, Antonio Castiello, che hanno voluto con questo evento rafforzare ulteriormente la collaborazione e le relazioni internazionali tra l’Italia e la piccola repubblica asiatica.

