Non si fa in tempo ad imparare ad usare un software che ne sopraggiunge uno più evoluto sul mercato.
Siamo innegabilmente dinanzi ad uno sviluppo della tecnologia che corre veloce e che non deve coglierci impreparati. L’avvento dell’ AI sta letteralmente rivoluzionando interi settori aprendo il varco ad opportunità fino a poco fa impensabili.
Il suo utilizzo dilaga anche nell’industria del travel ed in modo assai promettente.
L’automatizzazione di operazioni finora svolte manualmente permette di rendere l’esperienza del viaggio sempre più personalizzata ed efficiente perché le AI riescono, gestendo una mole altissima di dati, a comprendere ed individuare le preferenze individuali dei viaggiatori così da agevolare la creazione di proposte di viaggio “sartoriali” che rispecchino perfettamente le aspettative del turista.
Un’ evoluzione che è una possibilità grandiosa.
Ma forse anche a causa dell’effetto dirompente che tutto ciò sta suscitando, non mancano perplessità e diffidenza, che vanno soppiantate da riflessioni profonde capaci di mostrare come la vera occasione sta nel comprendere che l’AI ha un senso solo e se lavora in tandem con la mente umana.
Se ci si sofferma sul dato certo dato dall’unicità di una skill tipica dell’uomo che è l’emotività, si coglie immediatamente quanto il risultato ottimale, in tutti i settori, si possa raggiungere solo con un lavoro di squadra. All’ AI l’uomo può fare tante domande sui dati, ma è sempre l’uomo a decidere.
L’Ai offre una potenza a risolvere problemi, ma si deve creare una relazione simbiotica per sfruttare al meglio questa potenza di calcolo.
La verità è che l’AI permette di incrementare il potenziale umano ma a nostra scelta e ciò evidenzia che non è un nostro nemico ma una specie di strumento esotico mentale come la musica, il fuoco, la scrittura. Ci permette di elaborare più dati e più velocemente, di accedere in un nanosecondo a informazioni che non conosciamo, migliorando gli ambienti lavorativi e ottimizzando i risultati. Ma questo cambiamento pazzesco che stiamo vivendo significa anche che, per stare al passo con i tempi, non dobbiamo dimenticare di prenderci cura delle nostre attitudini prettamente”umane” ovvero le emozioni, l’empatia, la gentilezza, ecc., che sono skills prettamente dell’uomo.
Nel turismo, nella medicina, nell’industria, ecc. la tecnologia è inarrestabile ma tale opportunità non sarà mai un pericolo finché continueremo a muoverci con la nostra sensibilità creando con essa una partnership che ci renda indispensabili.