“Io sono il peggiore”, la forza incontrollabile della risata

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Foto di Eduardo Siciliano

Io sono il peggiore”: a teatro, da nord a sud, sold-out per la lunga tournée del fondatore del MoVimento 5 Stelle Beppe Grillo.

Allietare una serata in un clima sociale sempre più teso è ancora possibile a teatro con lo spettacolo Io sono il peggiore, in scena in tutta Italia.

Lo show è in grado di tenere vivo l’interesse del pubblico, suscitando un confronto costante tra chi sta sul palco e chi dalla platea interagisce (tramite domande e risposte) con una figura importante non solo della comicità, ma anche della politica, Beppe Grillo.

di Eduardo Siciliano

Nello spettacolo Io sono il peggiore, Beppe Grillo recupera lo spirito caustico degli esordi, mette da parte ogni freno e, dialogando sempre con il suo pubblico, porta in scena la forza incontrollabile della risata attraverso la satira politica.

Sul palco, Grillo non si presenta solo nelle vesti di comico, ma anche in quelle di personaggio politico visionario che gran parte del Paese ormai conosce. Non mancano, poi, i riferimenti a Giuseppe Conte, Pasquale Tridico e Roberto Fico: ognuno di loro è legato alla figura del fondatore del MoVimento e sembra che abbiano ancora qualcosa da “scrivere” insieme nel panorama politico, nonostante un’epoca sia giunta al termine.

Tuttavia, Io sono il peggiorenon è solo questo, ma è anche il racconto di un uomo che si spoglia di ogni banalità davanti al suo pubblico e decide di abbracciarlo, nonostante il passato e gli errori commessi, come un padre farebbe con il proprio figlio.

In effetti, a differenza di tanti altri che poi si sono affacciati al mondo della politica, Beppe Grillo non è mai cambiato: le sue battaglie sulla lotta alla povertà per un reddito universale lo rendono un difensore più credibile, rispetto a tanti altri parlamentari, nella lotta contro l’abolizione del reddito di cittadinanza, con una presa di coscienza dei tempi difficili che stanno arrivando e della necessità di un nuovo credo (pochi giorni fa il padre del M5S ha fondato una religione open source, la “Chiesa dell’Altrove”, un culto “delle domande e non delle risposte”).

A dire il vero, in pochi hanno capito la sua provocazione sull’8×1000, mentre sul palco trasformava l’acqua in chinotto (“non in vino, quello sono capaci tutti”) con una corona di
spinotti in testa.

Durante la performance, gli spettatori non solo possono rivolgere delle domande, alle quali il comico risponde con franchezza, ma essi stessi sono chiamati a rispondere agli interrogativi che Grillo pone loro, mettendo in evidenza tutte le sfumature e le contraddizioni dell’intelligenza artificiale.

Lo staff che si occupa del self-service si diverte quanto il pubblico nel proiettare sul palco, durante la serata, diverse offese che il comico genovese riceve via mail (gli stessi che prima lo offendono, poi si pentono e si scusano comprendendo la gravità delle loro azioni).

Con Io sono il peggiore, Beppe Grillo riparte dal suo habitat naturale, il teatro, calcando il palcoscenico con l’aria di chi ha ancora qualcosa da dire e da realizzare, nel mentre, chi lo ascolta, si sente come un adulto che, sebbene nel tempo sia cambiato, non ha mai dimenticato il primo amore di gioventù.

Le due ore di durata dello spettacolo teatrale Io sono il peggiore scorrono piacevolmente grazie alla perfetta ed equilibrata combinazione tra momenti di riflessione e momenti di puro divertimento.

Per informazioni sul calendario dello spettacolo: CLICCA QUI

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