L’UE: “La riforma metterebbe a rischio i conti pubblici e amplierebbe i divari”
La Commissione Europea ha espresso la sua opinione e boccia l’autonomia richiesta dalle ricche regioni del Nord Italia.
Secondo un report di Bruxelles sulla riforma di Calderoli, le proposte per aumentare l’autonomia regionale rischiano di aumentare la complessità del quadro fiscale. La legge richiede che questa riforma sia neutrale dal punto di vista del bilancio pubblico. Tuttavia, senza risorse aggiuntive, potrebbe risultare difficile fornire gli stessi livelli essenziali di servizi in regioni storicamente a bassa spesa. Questo è dovuto anche alla mancanza di un meccanismo perequativo. Nel complesso, la riforma prevista dalla nuova legge quadro rischia di mettere a repentaglio la capacità del governo di indirizzare la spesa pubblica.
Rilevato anche un palese conflitto di interessi in due membri leghisti della commissione tecnica
Inoltre come è stato fatto notare da molti si assiste ad un possibile conflitto di interessi nella “Commissione tecnica sui fabbisogni standard”, che decide i criteri con i quali assegnare le risorse finanziarie sui vari territori, e che vede come presidente e membro della commissione stessa Elena d’Orlando e Andrea Giovanardi, due dei super-tecnici del governatore del Veneto Luca Zaia.
Nel documento di bozza di pre-intesa sull’autonomia si legge che a determinare i fabbisogni standard saranno “la popolazione residente” e “il gettito dei tributi maturato nel territorio regionale”. Risulta lapalissiano da ciò che chi è più ricco riceverà più soldi e servizi migliori.
Ad evidenziare il conflitto di interessi è intervenuta la Senatrice del Movimento Cinque Stelle Alessandra Maiorino: “Il fatto che i fedelissimi di Zaia abbiano un piede in due staffe, aggiunge ulteriore allarme al percorso di una riforma disgregatrice che è stata stroncata dal Servizio Bilancio del Senato e da diverse audizioni tecniche che si sono svolte. Un persorso” denuncia la Maiorino, “che va fermato con la massima urgenza”.