La Juventus vince la Coppa Italia ed interrompe un digiuno senza trofei durato 3 anni

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La rete di Vlahovic consente alla Juventus di vincere la 15esima Coppa Italia della sua storia e di interrompere un digiuno senza trofei durato 3 anni. Prosegue la maledizione della finale per l’Atalanta chiamata al riscatto settimana prossima contro il Bayer Leverkusen.

Il ruggito bianconero

L’Atalanta si è presentata alla finale di Coppa Italia sulle ali dell’entusiasmo. Momento e spirito totalmente opposto per la Juventus arrivata alla finale dell’Olimpico da un periodo infernale caratterizzato da 2 vittorie in 15 partite in campionato. E con un Allegri con le valigie già in mano pronto a separarsi dal club bianconero a fine stagione.

Però è proprio nelle difficoltà che la Juventus si è forgiata nel corso della sua storia. E quella di stasera è stata soltanto l’ennesima conferma.

Per la Juventus è stata una partita gagliarda, intensa e affrontata con la mentalità giusta.

Affrontata, soprattutto, con il giusto rispetto da riservare ad una squadra che da anni stupisce sia in Italia e sia in Europa come l’Atalanta.

La rete di Vlahovic, arrivata al 4° minuto di gioco, è bastata ai bianconeri per portare il trofeo a casa.

La rete è stata la classica ciliegina sulla torta per l’attaccante serbo che ha fornito una prestazione di altissimo livello. Probabilmente la sua miglior gara da quando veste la maglia bianconera.

Per il resto, i bianconeri hanno saputo ingabbiare gli avversari di maggiore qualità e reso ogni tentativo di attacco dell’Atalanta un compito arduo, confermando la propria solidità difensiva e la determinazione nell’ottenere la vittoria.

Un’altra finale da incubo dell’Atalanta

Per l’Atalanta è stata un’altra finale da incubo.

Dopo la sconfitta del 2019 arrivata contro la Lazio e quella del 2021 proprio contro la Juventus, nemmeno il terzo tentativo si è rivelato giusto per vincere finalmente la Coppa Italia e premiare il percorso di Gasperini a Bergamo con un trofeo.

L’assenza di Scamacca, per quanto pesante, non giustifica la brutta prestazione offerta dagli uomini di Gasperini soprattutto in fase offensiva.

Il potenziale per colpire la compagine bianconera c’era: Lookman, Koopmeiners, Pasalic, Toure e Miranchuk. Giusto per fare qualche nome.

Ma sono stati tutti al di sotto della sufficienza.

Per l’Atalanta è un boccone amaro da ingoiare frettolosamente. Soprattutto perché è alle porte la seconda finale della stagione. Ossia quella di Europa League contro il Bayer Leverkusen.

Per l’Atalanta c’è la possibilità di rifarsi immediatamente ma è chiaro che Gasperini debba rivedere qualcosa sia da un punto di vista tattico e sia, soprattutto, da un punto di vista mentale.

Contributo esterno.

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