La Mafia nel SanCarlo

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L’avvocato Angelo Pisani, difensore degli artisti del Coro del San Carlo diffamati da un direttore d’orchestra sul Times, annuncia che i responsabili di offese ed infondate accuse contro onesti professionisti saranno portati sul banco degli imputati . «Ora – dichiara Pisani – intervenga il Ministro anche per far cancellare subito questo colpo basso dal web, si restituisca dignità e rispetto alle vittime di tanta violenza e tutela alla cultura italiana».

“Il coro del San Carlo? Due famiglie mafiose rivali che, dopo una performance, si sono spedite a vicenda al pronto soccorso”. Questa incredibile ed infamante affermazione arriva da Edward Gardner, direttore della London Philharmonic Orchestra, e viene pubblicata sul prestigioso quotidiano britannico The Times. Un’accusa pesante, feroce, molto più che offensiva degli artisti , denunciano gli avvocati Angelo e Sergio Pisani che merita subito Giustizia, per quanto pericolosa e subdola, che non si limita a gettare fango su tutti i professionisti del Real Teatro di San Carlo, ma richiama ancora una volta il solito, stantio luogo comune: Napoli e la criminalità, Napoli e la mafia, Napoli incapace di essere città d’arte e cultura senza il pregiudizio della delinquenza.

Non fosse già abbastanza, la dichiarazione di Gardner ha scatenato conseguenze pesantissime: ovviamente il Sovrintendente su richiesta delle vittime e sindacati ha richiesto una commissione prefettizia che sta ora indagando per verificare eventuali infiltrazioni mafiose tra gli artisti ed all’interno del San Carlo . Perché si sa, se un importante direttore d’orchestra inglese lo dice in un’intervista su un giornale internazionale, allora qualcosa sotto ci dovrebbe esser salvo scoprire altre ragioni pensano gli avvocati .

Ma c’è un dettaglio non trascurabile: le prove dove sono? Gardner ha presentato una denuncia? Ha fornito testimonianze? Ha qualche riscontro oggettivo? Nulla di tutto ciò. Eppure le sue parole hanno già prodotto ed ogni giorno nel web producono , come i danni da reveng porn, un effetto devastante e pregiudizi incalcolabili, creando una tempesta che sta travolgendo non solo coristi ed artisti, ma l’intera immagine del teatro lirico più antico del mondo ancora in attività. Ma come è possibile – ci si domanda – che un musicista straniero possa permettersi di parlare in questo modo degli artisti del San Carlo ed infangare il nome del prestigioso teatro senza che nessuno reagisca? Fatto sta che ad oggi è calato uno strano silenzio sulla notizia.
«Oltre a difendere i diritti delle vittime partenopee – tuona l’Avv Pisani – speriamo che anche il teatro abbia intenzione di intraprendere quanto prima senza esser bloccato dai noti tempi della burocrazia , ogni azione legale dinanzi alle magistrature competenti per difendere anche l’onorabilità dei suoi lavoratori. Per ora la risposta del sovrintendente del Teatro San Carlo si limita ad un atto dovuto e dichiarazione di circostanza: la direzione attenderà gli esiti delle indagini prima di prendere posizione. In pratica, mentre i coristi sono travolti dal fango, la burocrazia deve fare il
Suo corso ma chiede alle autorità al ministro chi cancella e ferma il mondo del web che ogni giorno colpisce le vittime .

Comunque, gli artisti del coro del San Carlo, tutti definiti “mafiosi” sul giornale inglese, hanno deciso di non restare inerti. Gran parte dei membri del coro, insieme ad un tenore da poco in pensione, esterrefatti da tali generiche ed infamanti accuse, hanno invocato giustizia e conferito mandato agli avvocati Angelo e Sergio Pisani per trascinare in tribunale Gardner e chiunque altro risulterà responsabile di questi film dell’errore/orrore. Una scelta inevitabile, per difendere il proprio nome e quello di un’istituzione che rappresenta la grandezza della cultura italiana nel mondo.

L’avvocato Angelo Pisani va giù duro: «Prima di ogni altro il Gardner dovrà spiegare in tribunale queste offese vergognose e letali dell’immagine, della salute psico fisica e della professionalità di tanti artisti che la mafia non la guardano neanche in tv né sui giornali. A queste accuse – preannuncia il legale – che ledono non solo i coristi, ma il Real Teatro di San Carlo, la città di Napoli e l’Italia intera, seguirà una richiesta di risarcimento danni milionaria».
«Non possiamo più accettare – rincara poi la dose Pisani – questi luoghi comuni beceri e discriminatori, né sfoghi sguaiati per mettersi in mostra parlando di Napoli e dell’arte partenopea. Se non riuscirà a provare le sue parole, Gardner dovrà risarcire ad ognuno il danno incalcolabile arrecato gratuitamente a persone perbene e ad una delle più prestigiose istituzioni culturali al mondo».

«Gardner – aggiunge l’avvocato Pisani – ha tutto il diritto di avere le sue opinioni sulla musica, ma diffamare e lanciare accuse di mafiosità senza prove è un atto di estrema gravità. È inaccettabile che un teatro come il San Carlo, fondato nel 1737, modello per i più grandi teatri d’Europa, il teatro che ha incantato Stendhal, sia ora messo alla gogna sulla base di una frase detta con leggerezza. Eppure, l’effetto domino è già partito: il teatro è sotto indagine e l’ombra dell’infamia si allunga su chi ci lavora con passione e dedizione. Napoli è stanca di dover sempre rispondere alle solite accuse, di dover sempre dimostrare di essere qualcosa di diverso dallo stereotipo che gli altri vogliono imporre e, nonostante questo, battere Napoli è impossibile».

Adesso la parola passa ai tribunali. Ognuno dovrà rispondere delle sue responsabilità ed affermazioni spiegando dove ha visto tanti mafiosi come definiti genericamente tutti gli artisti del Coro. «E stavolta, le prove, dovrà portarle lui, non solo bacchette e parole», avverte l’avvocato Pisani, che promette battaglia e giustizia per malcapitate vittime di questa incredibile vicenda.

Napoli, 14 febbraio 2025

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