La “secessione dei ricchi”: Mattarella firma il DDL Calderoli

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secessione dei ricchi

Ha inizio la “secessione dei ricchi”. Sette giorni fa Mattarella ha firmato il DDL Calderoli sull’Autonomia Differenziata.

di Paola Nugnes

Il capo dello Stato ha firmato il ddl Calderoli che dà inizio alla divisione del paese, alla famosa “secessione dei ricchi”, voluto da una parte dell’imprenditoria del nord, la più arraffona e meno illuminata.

Ma davvero il Presidente era obbligato a firmare il testo, visto che questo non presenta vizi di forma?

No.

Una lettura attenta della Costituzione ci dice che “Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare una legge, può, con messaggio motivato alle Camere, chiedere una nuova deliberazione. Se le Camere approvano nuovamente la legge, questa deve essere promulgata”.

La “secessione dei ricchi”: Mattarella firma il DDL Calderoli

Questa possibilità di respingere l’atto non fa riferimento a vizi di forma o di procedura, perché la verità è che il Presidente della Repubblica può non firmare un atto se lo ritiene necessario.

Certamente egli non può non firmare per valutazioni di tipo politico, ma può non firmare se intravede un rischio di incostituzionalità.

Mai come in questo caso siamo di fronte ad un rischio serio e concreto, che questo atto sia l’inizio dell’iter che metterà la parola fine all’unità costituzionale del nostro paese, di cui all’articolo 5, e fine definitiva ai principi fondanti, dettati agli articoli dall’1 al 12: il principio di democrazia, il principio lavorista, il principio di libertà, il principio di eguaglianza e di pluralismo.

Dal Titolo V all’Autonomia Differenziata: si concretizza la secessione dei ricchi

Noi convintamente riteniamo, come molti giuristi e costituzionalisti ritengono, che la riforma del titolo V sia stato un errore giuridico, cui porre rimedio.

Alla luce di queste considerazioni appare chiaro che il Presidente Mattarella. nell’atto di firmare l’avvio del processo delle autonomie differenziate, sia venuto meno all’impegno costituzionale, che gli è dato, di difendere l’unità costituzionale del Paese.

Si è dato l’avvio al percorso di divisione del paese in favore della parte più ricca del paese che attuerà la distruzione definitiva dello stato sociale, in favore delle privatizzazioni, e della ulteriore devastazione economica e sociale del Mezzogiorno e delle aree interne, anche del Nord.

A seguire verrà il presidenzialismo, lo storico obiettivo di tutta la destra italiana che scardina definitivamente la Costituzione.

  • Coordinamento metropolitano Napoli NO AD

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