Dopo tanti dubbi e incertezze, il Cancelliere Federale Olaf Scholz ha dato il via libera, non privo di polemiche, all’invio dei temutissimi Leopard 2 all’Esercito Ucraino. Anche Biden fa sapere da Washington che presto gli Abrams M1, fiore all’occhiello dell’Esercito statunitense, saranno a disposizione delle truppe Ucraine.
Leopard 2 è sinonimo di perfezione
Immesso in servizio nel 1979 per costituire la colonna d’acciaio della NATO contro l’ex Patto di Varsavia sono ormai pronti a fare il loro vero ingresso in un conflitto. Proprio perchè nati con questo scopo, la Russia sa che possono sovvertire l’intero scenario bellico. Mix di manovrabilità e precisione, possono affrontare qualsiasi situazione. L’unico punto debole potrà presentarlo solo il futuro equipaggio ucraino, che prontamente addestrato si ritroverà un mezzo ben diverso dai T-70 di ex produzione Sovietica. Tutti confidano che grazie alla sua rapida configurazione, in pochi mesi dovrebbero essere in grado di maneggiarlo e sfruttare a pieno l’enorme potenziale di quello che ad oggi è definito il carro più potente del pianeta alla pari del suo fratello maggiore Statunitense, l’Abrams M1.
La grande offensiva Russa dopo il fango di Maggio
4 mesi secondo l’intelligence dividono i Russi da quello che si appresta ad essere il momento più duro e feroce dello scontro, momento che tutti attendono con grande preoccupazione. La risposta unita dell’UE e il via libera della Germania che detiene il brevetto del Leopard permetterà a tutti i paesi NATO che hanno acquistato i suddetti carri , di inviarli a loro volta. I Russi tuttavia non staranno di certo a guardare e hanno già minacciato ripercussioni, rei del fatto che i Leopard erano tutto ciò che non volevano in uno scenario simile. Sebbene l’equipaggio non sia Europeo, è un vero e proprio scontro con le tecnologie NATO.
Abrams M1 e Challenger Inglesi in via di produzione
A differenza dei carri Leopard di cui la gran parte è già pronta ad essere messa in servizio, gli USA e la Gran Bretagna fanno sapere che non attingeranno dalle loro fila, bensì produrranno di loro tasca in questi mesi i carri Abrams M1 e Challenger. Gli Abrams tuttavia avranno tempi di addestramento molto più lunghi per il sofisticatissimo sistema di guida e gestione armamento. Dalla potenza di fuoco enorme, sono in grado di colpire bersagli a 4 km di distanza e alla compagine Russa sicuramente non farà piacere averli sul campo. I presagi di un conflitto aperto a più Nazioni oggi è più forte che mai visto che Putin dal suo canto potrebbe considerare anche uno scontro vero con la NATO quello dei prossimi mesi, mettendo in moto dei meccanismi che potrebbero portare all’innesco del dibattutissimo articolo 5.
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