Libri: tanti cambiamenti nel 2023

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Sul mondo dei libri tanti cambiamenti e progetti per questo 2023.

di Maurizio Russo

La chiusura a quanto pare definitiva della libreria di Tullio Pironti a piazza Dante e la contemporanea chiusura per lavori dello store Feltrinelli a piazza dei Martiri, hanno sollevato notevoli preoccupazioni nell’opinione pubblica napoletana sulla tenuta dell’offerta culturale in città. In realtà, accanto a notizie non positive, ve ne sono alcune che fanno intravedere più incoraggianti sviluppi per il futuro.

Anzitutto, quello di Feltrinelli – stando alle dichiarazioni ufficiali – non è un addio ma un arrivederci alla primavera, quando lo store riaprirà rinnovato negli spazi e nella concezione. Si tratta quindi di un investimento significativo per adeguare l’offerta a nuovi standard e forse anche, comprensibilmente, al contenimento dei costi energetici e di gestione.

Libri: tanti cambiamenti nel 2023

In proposito si è fatto riferimento al punto vendita di Feltrinelli di piazza Piemonte a Milano, vero e proprio flagship store, ovvero esercizio destinato ad esprimere, nelle forme più avanzate, i valori e le strategie di comunicazione del grande gruppo editoriale. La ristrutturazione dello store milanese ha previsto soprattutto una maggiore integrazione dello spazio fisico con quello virtuale, con l’aumento della possibilità di accedere a contenuti digitali molteplici e in particolare a video-recensioni da parte degli utenti: si tratta della vecchia funzione di orientamento alla lettura del libraio, oggi praticata con l’aiuto delle nuove tecnologie.

Oltre al potenziamento dei canali d’interconnessione con il personale per effettuare ordini e richieste informative, è interessante anche notare che il punto vendita milanese ha predisposto uno spazio specifico per la vendita dei libri usati, mercato oggi in piena espansione per la dismissione di imponenti librerie domestiche acquisite a costi molto contenuti e la crescente attenzione del pubblico per titoli antichi, rari, autografati, in edizioni particolari. Non a caso alcuni noti librai napoletani si sono convertiti al solo usato.

Libri e librerie: la preferenza va ancora al cartaceo

Di certo è cambiato l’atteggiamento di molti nei confronti delle grandi librerie, inizialmente considerate esiziali per i piccoli punti vendita e oggi rivalutate per la loro funzione di traino e di vetrina per l’intero mercato editoriale. Molti utenti cercano le novità negli store, affidandosi anche alla ricerca casuale resa possibile da grandi espositori pieni di volumi, ma poi finalizzano l’acquisto nella piccola libreria.

I dati dicono che la preferenza prevalente è ancora accordata al cartaceo, piuttosto che al supporto digitale, e dunque, in un’ottica di contrasto allo strapotere della distribuzione on line, i luoghi fisici di vendita devono fare ogni sforzo possibile per essere attrattivi e soprattutto per rendere attraenti i libri.

Tuttavia, le librerie non bastano. Per sostenere la lettura e la stessa vendita di prodotti editoriali è necessario operare in diversi ambiti e su più piani: le scuole e l’Università, i giornali con i loro supplementi letterari e le recensioni, le mostre e fiere, e le biblioteche. Anche queste ultime, come gli store, hanno bisogno di essere sottoposte a profondi ripensamenti. Occorre dare atto al sindaco di Napoli di stare spingendo in questa direzione, con diversi progetti di riqualificazione di biblioteche centrali e periferiche, e con il progetto “Perife-Biblio”, che ha assegnato centomila euro ad un raggruppamento di 12 associazioni del terzo settore per rivitalizzare le biblioteche civiche dei quartieri di Ponticelli, Barra e Rione Luzzatti.

Perife-Biblio: da Napoli un progetto del terzo settore per rivitalizzare le biblioteche

L’interesse di questa iniziativa sta nel considerare le biblioteche di quartiere come centri di coesione sociale, che affiancano alle tradizionali funzioni di consultazione, lettura e prestito nuovi servizi basati sul coinvolgimento di utenti e volontari. Una parte dei fondi è destinata al rinnovamento delle strutture, un’altra parte ad un calendario di attività per tutto il 2023. L’idea è quella di declinare la lettura e il rapporto con i libri in molti modi possibili, attraverso presentazioni ma anche laboratori tematici che trasformano la parola scritta in altro (teatro, audiovisivi, animazione per i bambini, ecc.) e dialogano fortemente con i territori.

Questo tipo di evoluzione non coinvolge solo le piccole biblioteche di quartiere ma anche importanti biblioteche cittadine, come nel caso esemplare della biblioteca “sociale” di Pistoia, forte di 400.000 presenze all’anno (su 90.000 abitanti), per fruizioni tradizionali, corsi di formazione tenuti gratuitamente da “alleati” della biblioteca, stretti rapporti con le istituzioni e gli attori territoriali per coinvolgere tutti gli strati sociali nel supporto alla lettura e alla cultura del libro.

Se Napoli vuole realizzare una nuova grande biblioteca cittadina, accanto a quelle storiche, occorre guardare a queste esperienze innovative, anche per offrire servizi e coordinamento alle biblioteche minori e favorire il loro rinnovamento nel lungo periodo, non solo nel 2023.

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