L’incontro di Giorgia Meloni con Donald Trump

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La premier italiana Giorgia Meloni ha intrapreso una missione in Florida, dove ha incontrato il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Quest’ultimo ha elogiato Meloni, dicendo: «Ha conquistato l’Europa». Sebbene l’agenda dell’incontro sia rimasta riservata, il New York Times riporta che la premier ha sollevato con insistenza il caso di Cecilia Sala.

Trump e Meloni a Mar-a-lago

Incontro tra Meloni e Trump: un bilancio positivo

Giorgia Meloni ha espresso soddisfazione per l’incontro avuto con Donald Trump a Mar-a-Lago, residenza dell’ex presidente degli Stati Uniti in Florida. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la premier italiana ha dichiarato che il colloquio è stato costruttivo e che entrambe le parti sono “pronte a lavorare insieme in un clima di reciproca fiducia”. Nonostante la sua breve durata, l’incontro ha avuto un’importanza strategica, focalizzandosi su temi di grande rilevanza internazionale, tra cui la situazione della giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in Iran da dicembre.

I temi

Non sono stati forniti dettagli ufficiali sugli argomenti trattati tra Meloni e Trump. Matteo Salvini è stato l’unico a menzionare un’agenda, definendo su X il viaggio “breve” come un’opportunità per discutere di pace, cooperazione industriale e commerciale, sicurezza e della liberazione di Cecilia Sala. Alcuni media, tra cui il New York Times, hanno ipotizzato che uno dei temi principali fosse la detenzione della giornalista italiana in Iran, avvenuta poco dopo l’arresto, su richiesta degli Stati Uniti, di Mohammed Abedini-Najafabadi. Abedini è accusato di fornire componenti per droni alle Guardie Rivoluzionarie iraniane. Si è anche riportato che l’Iran usa spesso i prigionieri come merce di scambio. Una fonte ha riferito che Meloni ha sollecitato il rilascio di Cecilia Sala.

La posizione sulla liberazione di Mohammad Abedini Najafabadi

Durante l’incontro, si è discusso anche del caso di Mohammad Abedini Najafabadi, un ingegnere iraniano arrestato in Italia su richiesta degli Stati Uniti. Abedini è accusato di fornire componenti per droni alle Guardie Rivoluzionarie iraniane, e le autorità statunitensi hanno richiesto la sua estradizione. Tuttavia, alcune fonti suggeriscono che gli Stati Uniti non considerino Abedini un elemento cruciale, rendendo la sua estradizione meno determinante di quanto si pensasse inizialmente. La difesa di Abedini ha chiesto gli arresti domiciliari, e l’udienza per esaminare la sua situazione è stata fissata per il 15 gennaio. La sua liberazione dipenderà dalla decisione del ministro della Giustizia italiano, Carlo Nordio, che potrebbe richiedere la revoca della detenzione, come previsto dal codice di procedura penale.

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