Il 17 febbraio 2025, il presidente francese Emmanuel Macron ha ospitato a Parigi un vertice con diversi leader europei per discutere della crisi in Ucraina e delle strategie per garantire una pace duratura. Successivamente, ha avuto colloqui con il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e con l’omologo ucraino Volodymyr Zelensky, cercando di consolidare una posizione comune tra Europa e alleati.
Unità europea e divergenze sull’intervento in Ucraina
Al vertice hanno partecipato il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier britannico Keir Starmer, la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen e il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg. Il confronto si è reso necessario dopo l’annuncio di Trump di voler negoziare direttamente con la Russia, escludendo l’Europa e Kiev.
I leader europei hanno affrontato due temi centrali: il possibile invio di truppe in Ucraina e l’aumento delle spese militari. Francia e Regno Unito si sono detti favorevoli a un’eventuale presenza sul campo per garantire un cessate il fuoco, mentre Germania, Italia, Spagna e Polonia hanno espresso scetticismo, sottolineando la necessità di un accordo diplomatico prima di considerare tale opzione. Macron ha proposto una “forza di rassicurazione” da schierare in caso di tregua, mentre il premier britannico Starmer ha ribadito l’importanza del sostegno statunitense per qualsiasi operazione.
Nonostante le divergenze sull’impiego di truppe, i leader hanno concordato sulla necessità di rafforzare le capacità di difesa europee. Macron ha spinto per accelerare l’agenda sulla sicurezza e la competitività dell’UE, mentre Scholz ha suggerito di escludere le spese militari superiori al 2% del PIL dai vincoli di bilancio imposti dai parametri di Maastricht.
Colloqui con Trump e Zelensky: il difficile equilibrio diplomatico
Dopo il vertice, Macron ha contattato Trump e Zelensky per consolidare una posizione unitaria. In un messaggio pubblicato su X, ha dichiarato: “Dopo aver riunito diversi leader europei, ho parlato con il presidente Trump e con il presidente Zelensky. Vogliamo una pace solida e duratura in Ucraina, ma ciò richiede che la Russia ponga fine alla sua aggressione e che vi siano garanzie di sicurezza credibili per gli ucraini”.
Macron ha ribadito che senza tali garanzie si rischia di ripetere il fallimento degli accordi di Minsk. Ha inoltre sottolineato l’importanza di un coordinamento tra Europa, Stati Uniti e Ucraina per evitare che il conflitto si prolunghi senza soluzioni concrete.
Preoccupazioni europee e sfide future
L’iniziativa di Trump di negoziare direttamente con Mosca ha destato preoccupazione in Europa, con il timore che un accordo bilaterale possa escludere Bruxelles dalle decisioni chiave sulla sicurezza. Zelensky, dal canto suo, ha espresso indignazione per il rischio che gli Stati Uniti riducano il loro sostegno, lasciando l’Ucraina esposta a nuove offensive russe.
Il vertice ha evidenziato la necessità per l’Europa di assumere maggiore autonomia nella propria sicurezza, ma ha anche messo in luce profonde divisioni interne. L’ipotesi di un intervento militare divide i paesi membri e rende difficile un fronte comune.
Nei prossimi giorni, ulteriori consultazioni tra UE, Stati Uniti e Ucraina saranno decisive per definire una strategia efficace, capace di garantire una pace stabile e una maggiore sicurezza nel continente.