Medio Oriente: Iran possibile attacco, Sinwar nuovo capo di Hamas

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Sinwar nuovo leader di Hamas

Il Medio Oriente è avvolto da un’atmosfera di preoccupazione e incertezza. La situazione è in continuo divenire a seguito dell’omicidio di Ismail Haniyeh – leader di Hamas – avvenuta sei giorni fa a Teheran. La sua morte ha scatenato una reazione inaspettata, accentuando le preoccupazioni di un possibile attacco imminente da parte dell’Iran in risposta a Israele.

Il Pentagono incrementa la propria presenza militare

Questa situazione ha spinto il Pentagono a intensificare la propria presenza militare nella regione, al fine di proteggere Israele e le proprie forze armate da possibili aggressioni iraniane. Una dozzina di caccia F/A-18 e un aereo da sorveglianza E-2D Hawkeye sono stati schierati dalla portaerei USS Theodore Roosevelt, verso una base militare non divulgata in Medio Oriente. A confermarlo è stato un funzionario statunitense. Questa manovra ordinata dal Segretario alla Difesa – Lloyd Austin – è segno della crescente tensione e del timore di un’escalation del conflitto nella già instabile regione. Inoltre Austin ha sottolineato la necessità di proteggere le truppe americane e prevenire eventuali attacchi. Il Segretario di Stato americano – Antony Blinken – ha avvertito che la decisione sulla tregua a Gaza, spetta esclusivamente al nuovo capo di Hamas, Yahya Sinwar.

Gli Stati Uniti preoccupati per un possibile attacco coordinato tra Iran e Hezbollah, hanno attivato le proprie forze e sono in contatto con i leader dei paesi della regione per cercare di evitare un conflitto maggiore. Il presidente Joe Biden ha assicurato il supporto verso Israele. Il Segretario di Stato Antony Blinken ha invitato tutte le parti a contenere l’escalation del conflitto.

In Europa, la premier italiana Giorgia Meloni ha avuto contatti con i suoi omologhi nella regione. Anche la Russia ha cercato di giocare un ruolo di mediatore, pur continuando a sostenere militarmente l’Iran.

Medio Oriente: Yahya Sinwar nuovo leader politico di Hamas

Il rimpiazzo di Haniyeh con Sinwar, in un contesto già teso, rappresenta un cambio radicale all’interno di Hamas. Sinwar, conosciuto per il suo profondo radicalismo e per essere l’ideatore dell’attacco del 7 ottobre, ha una visione del conflitto più militarista. La sua ascesa al potere potrebbe rappresentare una probabile intensificazione dei combattimenti contro Israele e un ulteriore rischio per la sua stabilità. La nomina di Sinwar ha scosso la comunicazione interna di Hamas. Gli esperti segnalano come Sinwar ora abbia “le mani libere” per gestire le operazioni e delineare la strategia del gruppo. Il ministro degli Esteri israeliano – Israel Katz – ha etichettato Sinwar come “ultraterrorista”, auspicando una rapida eliminazione di Hamas dalla scena geopolitica.

La visione jihadista di Sinwar potrebbe innescare una risposta militare decisiva da parte di Hamas.

Preparativi militari di Teheran

Il messaggio di resistenza è stato ulteriormente rafforzato da un funzionario di Hamas. Egli ha dichiarato che la nomina di Sinwar, invia un “forte messaggio all’occupante” e potenzia la ripresa della violenza, a dieci mesi dall’inizio del conflitto a Gaza. La reazione di Teheran è attesa con trepidazione. Il regime degli ayatollah ha già comunicato la sua intenzione di colpire Israele e sta preparando le sue forze militari in previsione di un attacco. Il leader di Hezbollah – Hassan Nasrallah – ha promesso una risposta collettiva da parte dell’asse sciita unendo le forze di Iran, Hezbollah e Houthi. Inoltre ha affermato che “l’attesa è parte della punizione”, alludendo alla strategia di mantenere alta la pressione psicologica e militare su Israele. Nell’intento di prepararsi a una possibile azione, il capo delle forze aeree dell’esercito iraniano – Ali Reza Sabahifard – ha annunciato l’apertura di un “centro di avanguardia per la guerra elettronica”.

Gli analisti internazionali e le cancellerie di tutto il mondo temono che un attacco coordinato tra Iran e le sue alleanze nella regione sia imminente. Le forze americane alleate di Israele, sono in allerta massima e mantengono comunicazioni attive con i leader arabi nella speranza di placare le tensioni.

Le prossime ore e giorni saranno cruciali per il futuro del Medio Oriente. Le mosse dei leader di Hamas, Iran e Hezbollah, insieme alle risposte delle forze internazionali, determineranno il corso degli eventi. Potrebbero aprirsi scenari di conflitto violento o al contrario, possibilità di tregua e dialogo.

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