Migranti, l’Ue vuole cambiare: 8 Paesi scrivono a Bruxelles

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Migranti

Il tema migranti torna d’attualità dopo la lettera scritta da 8 Paesi dell’Unione. Ecco cosa c’è scritto e quali sono le reali intenzioni.

Otto paesi membri hanno sottoscritto un appello ai leader di Commissione e Consiglio, avanzando 2 richieste in particolare. Si tratta di una “una sfida europea che richiede una risposta europea”. La lettera firmata da Danimarca, Estonia, Grecia, Lettonia, Estonia, Lituania, Malta, Austria e Slovacchia attacca duramente il sistema di asilo europeo.

Dagli otto governi è arrivata la richiesta di un cambiamento radicale e più decisione nella gestione dei flussi migratori. Le questioni poste sono principalmente due: l’ampio problema dei rimpatri e la cooperazione tra gli Stati membri.

Lettera sui migranti: “Il sistema attuale favorisce i trafficanti di esseri umani, è rotto”

I paesi firmatari sarebbero d’accordo sul fatto che:

1) Il basso tasso di rimpatrio costituisca un forte “fattore di attrazione” e che al contempo inciti i migranti nel continuare ad intraprendere viaggi verso l’Europa rischiando la propria vita, affidandosi ai trafficanti.

2) Più dell’ 80% delle richieste di asilo in Europa sono ritenute infondate. Di conseguenza gli 8 paesi lamentano inutili spese sostenute.

3) Meno in un terzo dei richiedenti respinti viene effettivamente rimpatriato e ciò mette a rischio la credibilità dell’intero sistema di asilo.

Avanzando dunque la necessità di un più ampio controllo delle richieste. Restano cruciali i progressi sul fronte del Patto migrazione e asilo.

Quest’ultima constatazione apre la seconda questione, ovvero la richiesta di un’azione più decisa di fronte a un “attuale sistema di asilo che è rotto”, in quanto favorirebbe l’azione dei trafficanti di esseri umani. Cercando dunque di non fare crollare l’immagine Europea ma al contempo di migliorare realmente l’attuazione della sua politica estera.

Estratto della lettera – “Riteniamo che sia giunto il momento di una risposta innovativa, aperta ed efficace, incentrata sulla rimozione degli incentivi a intraprendere viaggi pericolosi verso l’Europa e sulla rottura decisiva del modello di business delle reti criminali di contrabbando. “In qualità di leader politici, dobbiamo agire con decisione per prevenire un’altra crisi migratoria su larga scala”.

Il gabinetto di von der Leyen è stato invitato anche a fornire “un approccio europeo completo per tutte le rotte migratorie” mirando ad “affrontare i fattori di attrazione anche attraverso i necessari adeguamenti giuridici e tecnici”.

Cambiare il sistema sui migranti: ecco cos’hanno in mente gli 8 Paesi membri

Sono dunque cinque le priorità di Praga, Copenaghen, Baltici e tre dei Med 5 (i Paesi del Mediterraneo escluse l’Italia e la Spagna):

-Utilizzare in modo assertivo tutti gli strumenti di leva come le politiche dei visti, allineandole.

-Fornire informazioni sui pericoli dell’attraversamento irregolare dei confini dell’Unione quindi promuovere campagne di sensibilizzazione tempestive, rivolte ai potenziali migranti irregolari.

-Blocco degli arrivi in europa,arresto dei flussi migratori e aumento dei rimpatri.

-Una protezione e un controllo più efficace delle frontiere esterne dell’Ue e degli aspetti interni.

-Esplorare nuovi partenariati con Paesi terzi sicuri.

Un esplicito riferimento va ai Paesi candidati all’adesione Ue, i sei balcanici nella fattispecie che vorrebbero il finanziamento di barriere fisiche, che  “dovrebbero essere invitati ad armonizzare con urgenza le proprie politiche nazionali a quelle dei Ventisette.”

È come se invece un muro li separasse dagli altri paesi, che come l’Italia, chiedono una riforma del sistema di asilo e maggior cooperazione.Redistribuzione contro muri, è soprattutto questo il tema che accende il dibattito politico a Bruxelles alla vigilia del Consiglio straordinario. Il rischio è che il vertice si trasformi in un tutti contro tutti ed è questo il motivo per il quale si chiede al contrario una grande collaborazione.

I dati ufficiali e gli ultimi sbarchi

Secondo i dati diffusi dal Viminale, sono stati oltre 100 mila i migranti sbarcati in Italia nel 2022, contro i 67 mila del 2021 ed è innegabile che si tratti di un fenomeno in vertiginoso aumento.

Nelle ultime ore un altro gommone è affondato al largo della Grecia di fronte all’isola di Lesbo. Un gruppo di 41 persone di cui 3 sono morti e 20 dispersi, pochi giorni prima nello stesso tratto 4 bambini e una donna sono affogati in mare.Intanto negli ultimi giorni, sulle coste della Sicilia, tra Messina e Pozzallo, è stato effettuato il salvataggio di circa 600 migranti.

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