Napoli e la memoria sepolta: la Fondazione Musk finanzia la rinascita dell’Antica Roma

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di Stefano Colucci

Napoli, città che vive tra mito e storia, torna a essere protagonista di una grande impresa culturale. Il Vesuvio, che con la sua furia seppellì Ercolano e Pompei, oggi diventa il custode di una missione straordinaria: svelare i segreti della Roma Antica e restituire al mondo il sapere perduto.

Grazie alla Fondazione Musk, un finanziamento di tre milioni di dollari darà nuova linfa agli studi archeologici e storici, riportando alla luce frammenti dimenticati di un’epoca che ancora affascina il mondo. Andrea Stroppa, collaboratore italiano di Elon Musk, ha annunciato che il fondo sarà distribuito in due grandi iniziative:

Un milione di dollari sarà destinato alla tutela del patrimonio archeologico e storico romano, attraverso una convenzione con l’American Institute for Roman Culture. Gli studenti, i ricercatori, gli archeologi e i restauratori potranno presentare i loro progetti e ricevere sostegno per portarli avanti.

Due milioni di dollari andranno invece al Vesuvius Challenge, l’ambizioso programma che punta a decifrare i papiri di Ercolano, antichi manoscritti carbonizzati durante l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., ancora oggi avvolti nel mistero.

Napoli e il tesoro nascosto di Ercolano

Sotto la cenere del Vesuvio si cela una delle più grandi biblioteche dell’antichità, la sola giunta fino a noi dall’epoca classica. Tra le pergamene arrotolate e annerite dalla lava si nasconde il pensiero di Epicuro e della sua scuola, i filosofi che ad Ercolano avevano trovato un rifugio per custodire il loro sapere. Ora, dopo duemila anni di silenzio, la scienza e la tecnologia proveranno a far rivivere quelle parole.

Nel marzo 2025, una decina di papiri sarà trasportata ad Oxford, dove verrà sottoposta a scansioni con un acceleratore di particelle. I dati raccolti attraverseranno l’oceano per essere elaborati negli Stati Uniti, in un tentativo rivoluzionario di restituire un significato a questi fragili testimoni del passato.

A raccontare l’importanza dell’iniziativa è Gianluca Del Mastro, papirologo dell’Università Vanvitelli, che sottolinea come questa impresa potrebbe cambiare il modo in cui leggiamo e interpretiamo il pensiero antico. Ogni lettera decifrata è un pezzo di storia che torna a parlare, un frammento di conoscenza strappato all’oblio.

E i primi successi non hanno tardato ad arrivare. Nel 2023, tre studenti – tra cui un tirocinante di SpaceX – sono riusciti a decifrare parte di un papiro, rivelando dopo due millenni il contenuto di alcuni scritti del filosofo epicureo Filodemo, figura centrale del pensiero greco-latino.

L’appello alla comunità scientifica: Napoli al centro della ricerca

Napoli, con la sua storia millenaria e il suo legame indissolubile con il passato classico, torna a essere il fulcro di una grande missione internazionale. Questa volta, però, non si tratta di una semplice riscoperta archeologica, ma di una vera e propria sfida alla scienza e alla tecnologia, un connubio tra passato e futuro che potrebbe portare a una delle più grandi scoperte della nostra epoca.

“Siete archeologi, studenti, ricercatori, restauratori e avete bisogno di fondi per i vostri progetti?” ha scritto Andrea Stroppa su X, invitando gli studiosi a presentare le loro idee all’American Institute for Roman Culture, che, con il supporto della Fondazione Musk, è pronto a finanziare le ricerche più promettenti.

Questa iniziativa non è solo un investimento economico: è una sfida contro il tempo, un omaggio alla grandezza di una civiltà che, ancora oggi, continua a parlarci attraverso le sue rovine, i suoi manoscritti, la sua filosofia.Oggi, Napoli non è solo la città del Vesuvio e delle sue meraviglie sepolte. È la porta attraverso cui il passato torna a vivere, e la sua voce risuona più forte che mai.

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