Nuovo Patto di stabilità: sì definitivo dall’Ue

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Il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo dopo due anni di intense trattative, alla riforma del Patto di stabilità e crescita. Viene introdotto un nuovo quadro di regole di bilancio per gli Stati membri dell’Ue. L’obiettivo principale della riforma è quello di rendere le regole più chiare, più favorevoli agli investimenti e più adattabili alle specifiche circostanze di ogni paese.

La proposta di riforma è composta da tre diversi atti legislativi: il regolamento che istituisce il nuovo braccio preventivo del Patto, il regolamento che modifica il braccio correttivo e la direttiva che modifica i requisiti per i quadri di bilancio degli Stati membri. Rispettivamente approvati con 367, 368 e 359 voti a favore. Il governo italiano ha espresso il proprio sostegno alla riforma, definendo le nuove regole più realistiche rispetto all’impianto precedente. Al contrario, i partiti di opposizione sostengono che non fornirà lo spazio di manovra necessario per gli investimenti pubblici e che potrebbe portare a un ritorno all’austerità.

Patto di stabilità: maggiore flessibilità per gli investimenti

Le spese nazionali per il cofinanziamento dei programmi UE saranno escluse dal calcolo del deficit, creando così incentivi agli investimenti. Viene introdotto un nuovo “orientamento” che incoraggia gli Stati membri a investire in settori prioritari come la transizione verde e digitale.

Obiettivi di riduzione del debito più credibili

I paesi con un debito superiore al 90% del PIL dovranno ridurlo in media dell’1% all’anno. Per i paesi con un debito tra il 60% e il 90% del PIL, la riduzione media annuale dovrà essere dello 0,5%. I paesi con un disavanzo superiore al 3% del PIL, dovranno ridurlo durante i periodi di crescita economica fino all’1,5% e creare una riserva di spesa per periodi con condizioni economiche difficili.

Spazio di manovra per i governi

Con la riforma del Patto di stabilità i paesi, oltre ai 4 anni standard, avranno tre anni in più per raggiungere gli obiettivi di bilancio previsti dai loro piani nazionali. Inoltre potranno richiedere una revisione del loro piano nazionale in caso di circostanze oggettive che ne impediscono l’attuazione.

Il nuovo Patto di stabilità sarà più adatto a ciascun paese e le nuove regole saranno applicate in modo più flessibile, tenendo conto delle specifiche circostanze di ogni Stato. Si terrà maggiormente conto delle preoccupazioni sociali.

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