“Cambia tutto per non cambiare nulla: non avevo dubbi che a dirigere il MAXXI sarebbe stata Raffaella Docimo, nomina che avevo già anticipato a numerosi colleghi. Nel mese di maggio avevo già depositato un’interrogazione parlamentare in cui avevo acceso un faro sul forte legame tra Gennaro Sangiuliano e quest’ultima, tant’è che casualmente è stata nominata in seno al CdA della Fondazione MAXXI. Del resto non si spiegherebbe come mai una docente di Malattie Odontostomatologiche, che poco attiene alla mission del museo nazionale dedicato creatività contemporanea, avesse ottenuto un ruolo così prestigioso in un istituto culturale. Probabilmente più che le competenze in materie artistiche, ha pesato l’amicizia maturata con l’ex ministro ‘sin dai tempi del liceo a Napoli, lui al Pansini ed io al Nazareth’, com’ebbe a dire la Docimo in un’intervista televisiva. Tant’è che in tempi non sospetti avevo già portato il caso in Parlamento chiedendo se il Ministro della cultura ritenesse opportuno nominare in seno al CdA un profilo differente da quello della Dott.ssa Docimo, essendo quest’ultima un’odontoiatra e dunque lontana dalla formazione in discipline umanistiche. Onestamente, mi chiedo come sia possibile che i Parlamentari di Lega e Forza Italia possano accettare che a dirigere il MAXXI sia la longa manus di Sangiuliano, quando è evidente che occorra un cambio radicale in seno alla cabina di regia della cultura italiana”.
Così in una nota il deputato Alessandro Caramiello.