domenica, Aprile 20, 2025
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Cipro, sempre più capitale del turismo: parla il manager Malaou (cap St Georges Resort)

Cipro, un’isola che si adagia nel cuore del Mediterraneo, è un luogo dove il passato e il presente convivono in perfetta armonia. Conosciuta per le sue acque turchesi, le tradizioni vivaci e un patrimonio culturale ricco, Cipro è una destinazione che offre esperienze indimenticabili a ogni visitatore. Ma questo territorio è anche il luogo prediletto per chi cerca un’esperienza all’insegna del relax e del benessere, che si può vivere nei tantissimi hotel distribuiti lungo il territorio. In particolare, c’è una struttura alberghiera (situata a Peyia) che ci ha colpito particolarmente, il Cap St Georges Hotel & Resort. Abbiamo conosciuto il suo manager Constantinos Malaou, che ci ha permesso di conoscere meglio l’isola e il resort che dirige, uno dei più lussuosi del Mediterraneo.

Mister Malau, qual è l’afflusso di turisti italiani a Cipro?

Sebbene le statistiche complessive sugli arrivi di turisti italiani a Cipro siano limitate, i dati disponibili indicano una tendenza positiva. Ad esempio, ad agosto 2024, Cipro ha accolto 554.923 turisti, segnando un aumento dell’8,5% rispetto ad agosto 2023. Questa crescita suggerisce un aumento generale del turismo, che potrebbe includere visitatori dall’Italia. Gli italiani sono sempre più attratti da Cipro per il suo fascino mediterraneo, il clima caldo e il ricco patrimonio culturale. I voli diretti dall’Italia a Cipro hanno migliorato l’accessibilità, e l’interesse per soggiorni di lusso, gastronomia e esperienze storiche sta crescendo tra i viaggiatori italiani.

Qual è l’influenza del turismo sulle strategie di marketing e promozione degli hotel?

L’aumento del turismo ha spinto gli hotel a migliorare i propri sforzi di marketing, concentrandosi su piattaforme digitali e esperienze personalizzate. Sottolineare offerte uniche, come servizi di lusso, pacchetti esclusivi ed esperienze locali autentiche, è diventata una strategia comune per attrarre diverse demografie turistiche. Al Cap St Georges Hotel & Resort, ad esempio, il turismo gioca un ruolo cruciale nel plasmare le nostre strategie di marketing. Sfruttiamo campagne mirate per mercati chiave, evidenziando le nostre sistemazioni di lusso, esperienze esclusive e servizi personalizzati. Il nostro approccio include marketing digitale, collaborazioni con influencer e partecipazione a fiere di viaggio europee e internazionali, che non solo ci aiutano a connetterci con i viaggiatori in cerca di ospitalità di alto livello, ma anche con professionisti del settore, tour operator e agenzie di viaggio in cerca di partnership premium.

Ci parli delle principali a Paphos e dintorni.

Paphos è rinomata per la sua ricca storia e bellezza naturale. Le attrazioni principali includono, ad esempio, il Parco Archeologico di Paphos, un sito patrimonio dell’umanità UNESCO con antiche ville romane e mosaici intricati. Inoltre, citerei la Tomba dei Re, un’estesa necropoli risalente al IV secolo a.C. Così come lo zoo, una destinazione adatta alle famiglie che mostra una varietà di specie animali. E, sicuramente, le grotte marine o la roccia di Afrodite, il leggendario luogo di nascita della dea Afrodite, con splendide viste sul mare.

Ci parli delle tendenze nel settore turistico cipriota.

Cipro ha registrato un costante aumento degli arrivi turistici, con il 2024 che supera per la prima volta i 4 milioni, raggiungendo 4.040.200 visitatori, un aumento del 5,1% rispetto al 2023. Questa crescita sottolinea l’appeal dell’isola come destinazione tutto l’anno, supportata da infrastrutture migliorate e campagne di marketing mirate.

Ecco, a tal proposito, ci parli dei punti di forza del Cap St Georges Hotel & Resort rispetto ad altre strutture di lusso. Sappiamo che lei è il manager di uno dei resort più lussuosi del Mediterraneo.

Il Cap St Georges Hotel & Resort si distingue per una posizione esclusiva: essendo situato su una costa incontaminata, offre privacy e viste mozzafiato sul mare. Ma anche per sistemazioni eleganti, come camere e suite spaziose progettate per il massimo comfort, con soffitti alti, strutture moderne e una “camera e vista fantastiche”. Analogamente, da noi è possibile assaporare le nostre eccellenze culinarie così come le nostre esperienze personalizzate: dai noleggi di yacht privati a trattamenti benessere personalizzati. Un nostro punto di forza è anche la Spa, un santuario di relax con strutture all’avanguardia. Infine, molto apprezzata è la nostra spiaggia privata, così come le piscine, il club per bambini e le attività sportive.

Come vi impegnate per garantire un’esperienza unica e memorabile per gli ospiti?

Il nostro impegno per il lusso, l’attenzione ai dettagli e il servizio personalizzato garantiscono che ogni ospite possa godere di un’esperienza veramente eccezionale. Ogni dettaglio è curato per garantire che i nostri ospiti si sentano apprezzati, rilassati e ispirati durante tutto il soggiorno.

Ci indica dei motivi per scegliere il Cap St Georges Hotel & Resort per una vacanza a Cipro.

Il Cap St Georges Hotel & Resort è più di un semplice luogo in cui soggiornare, è una vera esperienza. Che si stia cercando pace e relax, avventura o una connessione più profonda con la cultura locale, il nostro resort offre l’ambientazione perfetta. Con viste mozzafiato, servizio a cinque stelle e lusso personalizzato, ogni dettaglio è progettato per rendere il tuo soggiorno indimenticabile. La nostra combinazione unica di privacy, esclusività e ospitalità di alto livello assicura che ogni ospite possa godere di un’esperienza veramente speciale. Offriamo una fuga perfetta per chi cerca un modo più raffinato di vivere questa bellissima isola: al Cap St Georges, offriamo molto più di una vacanza: è un’opportunità per creare ricordi duraturi in un luogo straordinario.

Primo Cittadino di Istanbul Arrestato: Scandalo e Accuse

Il primo cittadino Ekrem İmamoğlu, principale oppositore di Erdoğan, è stato arrestato con accuse di corruzione e legami con il gruppo terroristico curdo PKK

Oltre al primo cittadino, numerose persone a lui vicine sono state arrestate. L’opposizione parla di un’azione politica per indebolire il principale rivale di Recep Tayyip Erdoğan in vista delle elezioni presidenziali del 2028.

İmamoğlu ha fatto sentire la sua voce con una nota scritta a mano e pubblicata sui suoi profili social:
“La nostra nazione darà la risposta necessaria alle bugie, alle cospirazioni e a coloro che violano i diritti del popolo. Prima mi affido a Dio, poi alla nostra nazione.”

L’arresto arriva in un momento cruciale per la politica turca. İmamoğlu, esponente di spicco del CHP, è considerato il più temibile sfidante di Erdoğan alle elezioni presidenziali del 2028.

Crollo della Borsa dopo l’arresto del primo cittadino di Istanbul

L’arresto del primo cittadino ha avuto ripercussioni immediate sull’economia del Paese. L’indice BIST di Istanbul ha aperto in calo del 6,87% e ha chiuso la giornata con una perdita dell’8,7%.

La lira turca crolla toccando nuovi record negativi rispetto all’euro, che è scambiato a 41,20 lire, e al dollaro, scambiato a 37,87 lire.

Divieto di manifestazione e restrizioni sui social media

Dopo l’arresto del primo cittadino di Istanbul, la Prefettura ha vietato le manifestazioni politiche fino al 23 marzo. Nonostante il divieto, centinaia di studenti dell’Università di Istanbul hanno protestato contro la decisione.

Anche i social network hanno subito restrizioni. Le piattaforme X, Instagram, YouTube, Facebook e TikTok hanno subìto limitazioni.

Opposizione in rivolta “Attacco alla democrazia”

L’arresto di İmamoğlu ha scatenato dure reazioni nel mondo politico. Özgür Özel, segretario del CHP, ha dichiarato:
“In questo momento è in atto un’imposizione per impedire alla nazione di scegliere il suo prossimo presidente.”

Tuncer Bakırhan, leader del partito filo-curdo Democratico, ha parlato di “attacco alla democrazia” e ha chiesto il rilascio immediato del sindaco.

UE critica l’arresto della massima carica della città

L’Unione Europea ha espresso preoccupazione per la situazione. Il Consiglio d’Europa ha condannato l’arresto del primo cittadino , mentre Kaja Kallas, Alto Rappresentante UE per la Politica Estera, e Marta Kos, Commissario per l’Allargamento, hanno chiesto alla Turchia di garantire la massima trasparenza.

“In quanto Paese candidato all’UE e membro del Consiglio d’Europa, la Turchia deve rispettare i più alti standard democratici.”

Tonfo Italia: la Germania la ribalta da 1-0 a 1-2 nel secondo tempo. Domenica servirà un’impresa per accedere alle semifinali di Nations League

Il vantaggio di Tonali è stato cancellato nel secondo tempo dalle reti di Kleindienst e Goretzka. Servirà un’impresa domenica sera per accedere alle semifinali di Nations.

Tonfo Italia, la Germania vince con merito

Prosegue la maledizione San Siro per la Nazionale Italiana. La Nazionale azzurra si è fatta ribaltare (con merito) la partita. Da 1-0 a 1-2. La gara era iniziata persino bene, con una buona combinazione Barella-Politano, che ha permesso a Tonali di regalare il vantaggio agli azzurri dopo 9’ minuti.

La Germania avrebbe sinceramente meritato il pari già nel primo tempo. Pari arrivato soltanto nella ripresa, grazie ai cambi del CT tedesco Nagelsmann. Ed è proprio il neo-subentrato Kleindienst a sigillare l’1-1 con un colpo di testa, su cross dal fondo di Kimmich.

La rete del pari ha dato ulteriore linfa alla nazionale tedesca, che ha continuato a premere il piede sull’acceleratore alla ricerca del gol del vantaggio.

L’Italia, però, prima di subire l’1-2 finale da Goretzka dagli sviluppi di un calcio d’angolo è andata vicinissima al vantaggio con Raspadori. Ma il fantasista della nazionale ha sprecato malamente una chance a tu per tu contro Baumann.

Non hanno convinto i cambi del CT Spalletti. Le sostituzioni effettuate hanno soltanto depotenziato la formazione azzurra.

Domenica servirà un’impresa degli azzurri per accedere alle semifinali di Nations League. E per quanto visto stasera a San Siro, sarà veramente complicato ribaltare il risultato.

Contributo esterno.

“Benevento LibrAria” incontra Paola Mastrocola

Nell’ambito delle azioni intraprese dall’Assessorato alla Cultura, alle Biblioteche e all’UNESCO del Comune di Benevento, prosegue “Benevento LibrAria”, l’iniziativa che comprende una serie di importanti eventi di promozione della cultura, attraverso la lettura e la narrazione, anche di tipo visivo. La rassegna, organizzata da “Città che legge”, riconosciuta dal “Centro per il libro e la lettura” del MiC, è curata dalla Prof.ssa Maria Cristina Donnarumma, insieme all’Assessore Antonella Tartaglia Polcini.
L’incontro di ieri sera a Benevento presso il Foyer del Teatro de La Salle ha visto l’incontro con Paola Mastrocola, l’autrice del romanzo “Il Dio del fuoco”. La presentazione è stata realizzata in collaborazione con la Fondazione “Benevento Città Spettacolo”.

Dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura, Antonella Tartaglia Polcini, la vera ispiratrice del progetto, l’introduzione tematica è stata affidata a Maria Cristina Donnarumma, mentre è toccato ad Angela Ilenia Adamo dialogare con l’autrice.

Da sinistra verso destra: Angela Ilenia Adamo dialoga con l’autrice Paola Mastrocola


Con “Il Dio del fuoco”, Paola Mastrocola rilancia il mito, in una versione delicata ed affascinante, raccontando la storia del dio Efesto, il fabbro dell’Olimpo, brutto, storpio, ombroso e deriso, che appare lontano dalla mondanità che di solito contraddistingue il suo mondo.
Lui, il più brutto tra gli dèi, sposa la più bella tra le dee, Afrodite; ma non è da invidiare, in quanto ad Efesto tocca un destino amaro, fatto di corna, scherno e marginalità: un mito che Mastrocola amabilmente trasfonde in un grande romanzo contemporaneo.
L’autrice ce lo descrive come l’unico dio che lavora, forgiando, con grazia e sentimento, il metallo e la materia a cui trasferisce tutta la bellezza che gli manca, destando ammirazione e stupore fra gli stessi eterni abitanti dell’Olimpo.
Ma chi è Efesto, il protagonista? Una madre getta nel vuoto suo figlio appena nato, perché debole e deforme. Quella madre è Era, regina del cielo e quel figlio è un dio, Efesto, che precipita dall’Olimpo per nove giorni e nove notti, finché non si adagia sul fondo del mare. Qui incontra due ninfe, Teti ed Eurinome, che lo cresceranno nel cuore degli abissi. Efesto imparerà a conoscere e dominare il fuoco: fonderà i metalli, forgerà gioielli, diventerà un artista così bravo che, persino Era, rimarrà incantata dalle sue creazioni. L’abbandono patito resterà, però, una ferita sempre aperta nel suo cuore e nella sua esistenza e l’arte rappresenterà un modo per lenire il profondo dolore e trovare un po’ di consolazione.

Nel racconto di Paola Mastrocola, Efesto è un dio umile e geniale, inquieto e tormentato, attratto dal mistero che lega l’eternità alla morte: un figlio pieno di rabbia che continua a cercare sua madre anche odiandola, dopo esserne stato respinto. Con “Il Dio del fuoco”, Efesto, il dio artista che voleva soltanto sentirsi amato, Paola Mastrocola, attraverso il mito, racconta di noi, delle nostre insicurezze, della nostra solitudine ma anche del rapporto degli dei con la vita che, a differenza di noi mortali, non sanno apprezzare proprio perché immortali. E così mentre gli dei non riescono a godere appieno di una vita senza fine, gli uomini che – invece – la perdono, l’apprezzano e costruiscono con fatica la propria esistenza pur sapendo che un giorno interverrà, inesorabilmente, la morte.

L’incontro con l’autore al Foyer del Teatro de La Salle


Benevento LibrAria”, come detto, si muove nel solco delle numerose iniziative promosse dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Benevento, guidato dalla Tartaglia. Infatti, non è più solo la kermesse di “Città Spettacolo” ad affermare a livello nazionale il profilo del capoluogo sannita come città di cultura. Con il tempo, alle numerose manifestazioni e festival teatrali e cinematografici che si alternano nel corso dell’anno, si sono affiancati spettacoli musicali, incontri culturali, laboratori, mostre, convegni, tavole rotonde che coinvolgono l’intera città e, in particolare, il centro storico, che spesso assume le vesti del proscenio di un grande teatro all’aperto.
Si tratta di eventi che, nel tempo, hanno tutti contribuito ad accrescere il grande fermento culturale che si respira da sempre nella città delle streghe.

A conclusione della manifestazione, gli organizzatori hanno dato appuntamento al prossimo evento di “Benevento LibrAria”, che si terrà fra qualche giorno, con la presentazione di un altro romanzo, accompagnata dal dialogo con l’autore, che il nostro giornale seguirà ancora una volta con la giusta attenzione, sensibile com’è a tutte le iniziative che promuovono nel Mezzogiorno la cultura, intesa anche come volano di crescita sociale e sviluppo economico.

Da sinistra verso destra: Antonella Tartaglia Polcini, Angela Ilenia Adamo, Paola Mastrocola, Maria Cristina Donnarumma

Draghi, la difesa dell’Unione Europea è un imperativo per la sicurezza continentale

L’ex Presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi è intervenuto nel dibattito sulla difesa dell’UE lanciando un monito sulla situazione geopolitica globale. Secondo Draghi, la sicurezza degli europei è messa a rischio dal “disimpegno” di Trump e dalla Russia che si presenta come una minaccia sempre più concreta.

Le sfide globali alla sicurezza dell’UE

La guerra in Ucraina, che ha minacciato la stabilità dell’intero continente, ha messo in evidenza le vulnerabilità della sicurezza europea. Le forze armate dei vari Stati membri sono chiamate a fronteggiare minacce dirette provenienti dalla Russia ma anche la crescente competizione geopolitica globale. La difesa comune, ha sottolineato Mario Draghi, è un passaggio obbligato, ma il tempo per realizzarlo è drammaticamente ridotto: gli Usa, votando con la Russia, hanno lasciato l’Europa sola sulla risoluzione a difesa dell’Ucraina.

Un Progetto di difesa comune

Da tempo si discute della necessità di una politica di difesa comune europea ma i progressi sono stati molto lenti. Il tempo però è quasi scaduto. Come ha sottolineato l’ex Presidente della BCE, è urgente realizzare una difesa comune con una catena di comando europea capace di coordinare eserciti eterogenei e di operare come sistema di difesa continentale. È necessario creare in tempi celeri un sistema centrale di approvvigionamenti, armamenti e munizioni capace di superare l’attuale deleterio frazionamento nazionale.

contributo esterno

Acqua: risorsa vitale e strategica per il futuro del Pianeta

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di Claudio Saraceni

L’acqua è la risorsa essenziale che sostiene la vita, influenzando ogni aspetto della nostra esistenza. Regola il nostro organismo, mantiene la temperatura corporea, lubrifica gli organi e le articolazioni, e svolge un ruolo chiave nei processi digestivi e nell’assimilazione di nutrienti. Nonostante la sua importanza vitale, l’acqua continua ad essere sprecata, soprattutto in contesti come quello italiano, dove la gestione delle risorse idriche rimane una delle sfide più urgenti.

La Situazione dell’Acqua in Italia: Il Caso della Puglia

In Italia, la scarsità d’acqua è una problematica storica, specialmente nelle regioni del Sud come la Puglia. Il suolo arido e la difficoltà nel formare riserve d’acqua hanno reso questa regione una delle più vulnerabili in termini di approvvigionamento idrico. L’Acquedotto Pugliese, creato nel 1902, ha rappresentato una risposta fondamentale alla crisi idrica, ma oggi è necessario un ulteriore sforzo per modernizzare l’infrastruttura e gestire le risorse idriche in modo più sostenibile.

Nel corso degli anni, l’Acquedotto ha continuato a evolversi, integrando nuove tecnologie e sistemi per il monitoraggio delle perdite, che in alcune aree arrivano fino al 50%. Il piano di ammodernamento include l’introduzione di impianti di telecontrollo e la disidratazione dei fanghi di scarto, con l’obiettivo di rendere la rete più efficiente e meno impattante sul territorio.

La Green Economy e la Gestione Sostenibile delle Risorse

In un mondo sempre più consapevole delle sfide ambientali, l’acqua deve essere considerata non solo come una risorsa economica, ma come una priorità globale. Il cambiamento climatico e l’incremento delle temperature stanno riducendo la disponibilità d’acqua potabile, mentre la crescente domanda causata dall’espansione urbana e industriale esacerba la crisi idrica.

La green economy, che promuove uno sviluppo che non danneggi gli ecosistemi e la biodiversità, è fondamentale per il futuro. Per garantire la sicurezza idrica, è necessario attuare politiche che coniughino l’efficienza nell’uso delle risorse con un’economia circolare e sostenibile. Ciò implica la gestione oculata delle acque reflue, l’uso di tecnologie per il risparmio idrico in agricoltura e l’adozione di sistemi innovativi per il recupero e il trattamento dell’acqua.

Le Soluzioni: Investire per il Futuro dell’Acqua

Le soluzioni per garantire un futuro sostenibile per l’approvvigionamento idrico in Italia e nel mondo esistono, ma necessitano di investimenti adeguati. Questi includono la costruzione di infrastrutture più moderne, la desalinizzazione dell’acqua salmastra, la promozione di sistemi di irrigazione a basso consumo e la sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza del risparmio idrico.

Oggi, l’Acquedotto Pugliese sta lavorando per potenziare il sistema idrico, con l’obiettivo di affrontare l’esaurimento delle fonti naturali e garantire che l’acqua possa essere utilizzata in modo efficiente, rispondendo alle crescenti esigenze della popolazione.

Conclusioni: La Necessità di Un Impegno Concreto

L’acqua è una risorsa finita e preziosa, e la sua gestione è un compito che riguarda tutti. L’Italia, come molte altre regioni del mondo, è chiamata a fare un passo avanti nella gestione delle risorse idriche, promuovendo politiche pubbliche responsabili, sostenibili e orientate alla preservazione di questo bene fondamentale. Il futuro delle nostre città, della nostra agricoltura e del nostro ambiente dipende da come decideremo di trattare l’acqua oggi.

Investire nell’acqua è investire nel futuro. In questo processo, il sostegno della green economy e l’efficienza nella gestione delle risorse idriche sono determinanti per garantire un mondo migliore e più sostenibile per le generazioni future.

contributo esterno

Villa Campolieto si illumina con Wine Spot: un viaggio sensoriale tra i vini del Sud Italia

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Napoli, sabato 22 Marzo dalle 18 all’1.00, Villa Campolieto ad Ercolano, una delle gemme architettoniche del Vesuviano, si prepara ad accogliere la seconda edizione di Wine Spot. L’evento esclusivo è ideato da Drop Eventi, in collaborazione con Vitigno Italia e la Fondazione delle Ville Vesuviane. L’appuntamento è fissato per questo sabato 22 Marzo. Gli ospiti potranno immergersi in un’esperienza unica dedicata ai vini iconici del regno delle Due Sicilie, provenienti da Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Ponza, Sicilia e Campania. Wine Spot offrirà una straordinaria degustazione d’eccellenza, presentando le migliori etichette del Sud Italia in un contesto storico affascinante, arricchito da un corner food curato da Tavernetta Colauri. I partecipanti potranno esplorare gli spazi storici della villa progettata da Vanvitelli, vivendo un’esperienza sensoriale senza pari. L’atmosfera sarà ulteriormente valorizzata da giochi di luci e proiezioni architetturali, mentre un’esclusiva degustazione al buio nelle antiche stalle promette di stupire anche i palati più esperti. A rendere la serata ancora più speciale, ci sarà il live acustico dei Vox Inside che reinterpreteranno i successi pop in chiave jazz & blues.
Un’occasione imperdibile per vivere il connubio tra cultura, storia e gusto in una delle location più affascinanti del nostro territorio.
Così in una nota DropEventi.

Per informazioni e prenotazioni:
https://www.eventbrite.it/e/wine-spot-vini-della-ribalta-villa-campolieto-tickets-1263987473559?aff=oddtdtcreator

Campi Flegrei: tra Bradisismo e Sicurezza, il Punto sulla Situazione

La situazione ai Campi Flegrei continua a destare attenzione a causa del fenomeno del bradisismo, che negli ultimi mesi ha registrato un’accelerazione significativa. Per analizzare più da vicino l’evoluzione del territorio e i potenziali rischi, ho partecipato a un sopralluogo sulla caldera insieme al vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo, valutando le condizioni attuali.

Un Territorio in Movimento

I Campi Flegrei sono una delle aree vulcaniche più monitorate al mondo. Il bradisismo, ovvero il sollevamento o abbassamento del suolo causato dall’attività magmatica sotterranea, è un fenomeno ciclico. Tuttavia, negli ultimi anni, il sollevamento del terreno ha subito una preoccupante accelerazione.

Durante il sopralluogo, sono stati riscontrati segnali evidenti di questa instabilità: crepe negli edifici, deformazioni del suolo e un innalzamento del terreno che ha superato i 10 cm all’anno in alcune zone. Questi cambiamenti non possono essere sottovalutati, poiché potrebbero avere ripercussioni sulla sicurezza della popolazione residente.

I Rischi per la Comunità

Oltre alla possibilità di un’intensificazione dell’attività vulcanica, il bradisismo comporta rischi strutturali significativi per edifici e infrastrutture.

Molti edifici più datati presentano segni di cedimento, mentre la stabilità di strade e servizi essenziali deve essere costantemente monitorata. Per far fronte a queste criticità, le autorità hanno predisposto piani di emergenza, ma la vera sfida è mantenere alta l’attenzione e garantire che i cittadini siano informati e preparati.

Spesso, la lunga convivenza con il fenomeno porta a una sottovalutazione del rischio, rendendo ancora più importante una comunicazione chiara e tempestiva da parte delle istituzioni e degli esperti.

L’Impegno di SOS Sociale

L’associazione SOS Sociale, attraverso il suo presidente, si impegna a informare i cittadini e promuovere iniziative utili alla popolazione. Da sempre punto di riferimento per la comunità, l’associazione intende garantire la diffusione di informazioni affidabili affinché la popolazione possa affrontare questa situazione con consapevolezza e sicurezza.

La prevenzione e l’informazione sono strumenti fondamentali per affrontare il bradisismo ai Campi Flegrei. Solo attraverso un’adeguata preparazione e una collaborazione tra cittadini, istituzioni e realtà associative sarà possibile gestire con efficacia questa sfida e garantire la sicurezza della comunità.

contributo esterno

Scuola di Formazione Gioachimita: le immagini di Gioacchino da Fiore nel corso dei secoli

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L’iconografia e le rappresentazioni dell’abate Gioacchino nel corso dei secoli” è stato il tema di un interessante e seguitissimo seminario svoltosi nell’ambito della Scuola di formazione gioachimita venerdì 14 marzo

Dopo l’introduzione del presidente del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti prof Giuseppe Riccardo Succurro che si è soffermato in particolare sulle miniature medievali e sulle rappresentazioni di Gioacchino da Fiore nelle prime edizioni a stampa del Cinquecento, ha svolto una documentata ed apprezzata relazione l’architetto esimio del MIC Pasquale Lopetrone.

L’effigie dell’Abate di Fiore, pubblicata da Giacomo Greco nel 1612, contiene gli elementi essenziali relativi all’iconologia e all’iconografia dell’abate Gioacchino da Fiore

L’opera d’arte, per l’eccessivo approfondimento dei dettagli simbolici, va oltre quanto si percepisce nell’immediato in prima apparenza, comunicando, attraverso segni e codici semiotici multiplanari combinati, tutti i carismi del religioso prescelto e ispirato da Dio, la sua missione, l’impronta reale del soggetto ritratto e il suo corredo iconografico in forma aderente.

Anche l’analisi compositiva dell’effigie mette in luce un complesso sistema di segni codificati, organizzati specificatamente per trasmettere informazioni e attivare una interazione tra il mittente e il ricevente, al di là delle apparenze, per il tramite di un linguaggio cifrato. I codici dei segni definiscono “qualcosa che sta anche per qualcos’altro”, una espressione di un significato, una referenza presentata all’osservatore, affinché interpreti e comprenda il contenuto di una comunicazione complessa. 

L’intensità iconografica e simbolica, che conforma la composizione comunicativa dell’effigie, non sembra però esser stata colta dalla maggior parte degli artisti che nel corso dei secoli hanno rappresentato in vari modi l’Abate di Fiore. Ciò ha generato un disorientamento paradigmatico per i temi figurativi aspecifici, proposti a corollario di personaggi anonimi, indicati come Gioacchino da Fiore solo perché accostati ai suoi luoghi o alle figure del Liber figurarum, sebbene non presentino alcunché del suo corredo iconografico.

L’iniziativa fa parte di un progetto finanziato con risorse PAC 2014/2020 – Az. 6.8.3 Avviso Attività Culturali 2023

L’atletica è anche cross, lanci e maratona

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Quando si parla di Atletica si pensa sempre alle Olimpiadi e ai 100 metri, al più ai salti. Siamo insomma abituati a pensare che sia tutto lì, che Atletica significhi correre brevi distanze e saltare, e ci dimentichiamo, o spesso ignoriamo, che comprende invece una serie di discipline e specialità molto complesse e diverse tra loro, che richiedono non solo diversi tipi di allenamento ma anche diverse attitudini, peculiarità e qualità sia fisiche che mentali. Qualità che non sembrano però mancare ai nostri Azzurri.

Smaltiamo subito le notizie di cronaca di questo fine settimana: Sara Fantini ha vinto il bronzo nella Coppa Europa di lanci con 72,37 metri. Nadia Batocletti è ovviamente arrivata prima a Cassino nella gara di cross di 8 km, chiusa in 27’22”. Primo posto anche per Luca Alfieri, che chiude i 10 km di cross in 30’24”. La maratona invece è stata vinta sia al maschile che al femminile dagli atleti keniani Robert Ngeno in 2h07’35” e Betty Chepkwony in 2h26’16”. Buon piazzamento per Daniele Meucci e Ayse Burcin Sonmez, che conquistano entrambi l’ottavo posto rispettivamente con 2h12’44” e 2h45’39”.

Nessuno direbbe mai che chi lancia deve essere prima di tutto rapido o rapida con le gambe e che la potenza di un lancio non dipende prettamente dalla forza, ma dalla coordinazione e dalla precisione dell’atleta. Pochi si sono mai fermati a pensare che chi corre lunghe distanze difficilmente sarà un bravo o una brava centometrista e che chi fa salto in lungo o in alto non è detto sappia saltare gli ostacoli con altrettanta efficacia e che quasi certamente avrà buone probabilità di far cadere un testimone durante una staffetta.

La bravura di Nadia Batocletti, quello che la rende una grande atleta, quindi, non è solo quella di essere veloce sui 10.000 metri, ma anche di saper essere versatile, cioè di saper correre in varie condizioni meteorologiche e su varie tipologie di terreno. Le gare di cross sono particolarmente difficili perché vanno gestite soprattutto a livello tattico e tecnico. Non basta in sostanza saper correre veloce. La capacità di adattarsi il più velocemente possibile al cambio di terreno dipende dal saper padroneggiare correttamente la tecnica di corsa, ora rapida, ora ampia; e se su un campo di atletica la risposta del terreno è sicuramente elastica e uniforme, su quello dissestato e fangoso di un percorso di cross è imprevedibile. La corsa richiede quindi controllo, concentrazione e un dispendio di forze non indifferente. Sapere come modulare l’energia e la velocità durante tutto il percorso è una capacità fondamentale per chiudere una competizione al primo posto. Nadia in gara ha dimostrato non solo di saperlo fare, ma di saperlo fare bene, arrivando alla fine con abbastanza energia per uno sprint finale notevole: ha, come sempre, gestito la gara in modo impeccabile.

Sara Fantini ha conquistato il bronzo a Nicosia (Cipro). Dopo le Olimpiadi, che non le avevano reso giustizia, in questa stagione ha dato il massimo. Il successo a Rieti del 1° marzo con 70,81 metri l’ha vista poi migliorarsi fino a raggiungere il suo personal best a Cipro: 72,37 metri. Sara ha una capacità innata che la rende un’atleta d’eccellenza. La sua è una tecnica pulita, riesce a reiterare il lancio calibrando la forza con precisione e sa accompagnare, come si dovrebbe, la spinta del martello dai piedi, aiutata dalla rapidità di rotazione che permette allo strumento di acquisire una velocità tale da poter essere poi scagliato lontano e le consente di effettuare lanci ormai consolidati sopra i 70 metri.

Vincere una maratona come quella di Roma non è semplice, soprattutto se partecipano altri colossi come Ngeno, Kogo o Gebre. Con più di 50.000 partecipanti quest’anno, la maratona, insieme alla mezza e ai 10 km, è tra le gare che vedono ogni anno più adesioni. Un po’ perché il tempo minimo è relativamente alla portata di molti (parliamo di 6h30’ per arrivare al traguardo), un po’ perché correre, dopo camminare, è la cosa che forse ci viene più naturale. Oltre al massimo di gara, ci sono dei minimi da rispettare, i cosiddetti cancelli, che sono degli sbarramenti posizionati in vari punti della gara a un determinato km. Chi partecipa deve superarli entro un certo tempo, pena l’eliminazione dalla gara. Quelli della mezza maratona, ad esempio, sono posizionati a 10 km (da superare entro 1h40’) e a 15 km (da superare in 2h30’), tempi più che abbordabili. Questo consente a molte persone di cimentarsi in quella che è la gara che forse racchiude un po’ il senso stesso dello sport: l’attitudine alla resistenza, la costanza nell’allenamento e la gestione della gara.

Correre 42,195 km non è uno stress solo a livello fisico, ma anche mentale. Da un certo punto in poi si dice che “le gambe vanno da sole” e che è “la testa che dirige” e, se questo è vero per la maratona, lo è anche per tutte le altre discipline dell’Atletica. Non importa la fatica, non importa la stanchezza, importa solo arrivare al traguardo provando a migliorarsi. Senza mai desistere. Ed è esattamente quello che ci stanno dimostrando e che ci insegnano, gara dopo gara, i nostri Azzurri.

Il prossimo appuntamento è ai Mondiali Indoor in Cina, che vedrà gareggiare 11 uomini e 9 donne. Tra i più attesi: Fabbri, Furlani, Simonelli, Diaz, Carmassi, Dosso, Coiro, Molinarolo e Bruni.