lunedì, Aprile 21, 2025
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Spreco alimentare: una sfida globale tra impatti economici, etici e ambientali

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Lo spreco alimentare è un problema serio. Ogni anno, nel mondo, circa un terzo del cibo prodotto per il consumo umano viene sprecato. Secondo la FAO, questo equivale a circa 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti che finiscono inutilizzati, con un costo economico stimato di oltre 1.000 miliardi di dollari. Il problema non è solo economico, ma anche sociale e ambientale: mentre le Nazioni Unite segnalano che circa 735 milioni di persone soffrono ancora di insicurezza alimentare, enormi quantità di cibo finiscono nelle discariche, generando emissioni di gas serra ed esaurendo risorse naturali preziose come acqua e suolo.

Le cause

Le cause dello spreco alimentare sono molteplici e variano a seconda della regione geografica. Nei Paesi in via di sviluppo, gran parte delle perdite avviene nella fase di produzione e distribuzione, a causa di infrastrutture carenti e inefficienze nella catena di approvvigionamento. Nei Paesi industrializzati, invece, il problema si concentra maggiormente a livello di vendita al dettaglio e consumo domestico: supermercati che scartano prodotti ancora commestibili per motivi estetici, date di scadenza troppo restrittive e abitudini di consumo poco sostenibili contribuiscono a questa emergenza.

Il dibattito sullo spreco alimentare è oggi più acceso che mai. Governi, aziende e consumatori sono chiamati a un cambio di paradigma, con strategie che spaziano dalle donazioni alimentari al miglioramento della logistica e della conservazione, fino a una maggiore consapevolezza sulle reali necessità alimentari della popolazione. Tuttavia, la sfida rimane complessa: ridurre lo spreco di cibo significa affrontare problemi strutturali profondi e ridefinire le nostre abitudini di consumo.

Too much food being thrown away

Lo spreco alimentare in Italia e il peso dell’ospitalità

In Italia, lo spreco alimentare ha raggiunto cifre preoccupanti. Secondo l’Osservatorio Waste Watcher, nel 2024 gli italiani hanno gettato oltre 4 milioni di tonnellate di cibo, per un valore complessivo di circa 22 miliardi di euro. Ogni persona spreca in media 88 grammi di cibo al giorno, equivalenti a quasi 618 grammi alla settimana. Tra i prodotti più scartati ci sono la frutta fresca, il pane e le verdure, che spesso finiscono nella pattumiera nonostante siano ancora commestibili.

L’Italia è un Paese dove il cibo non è solo nutrimento, ma un vero e proprio rito. La spesa al mercato con la scelta accurata dei prodotti migliori, il pranzo della domenica con portate abbondanti, la sacralità della tavola condivisa: tutto ruota attorno al buon cibo. Eppure, dietro questa passione, si nasconde un lato meno nobile. Secondo le ultime ricerche, ogni italiano butta via in media 88 grammi di cibo al giorno, con uno spreco annuo che arriva a costare circa 372 euro a persona. Una contraddizione che fa riflettere: amiamo il cibo, ma spesso lo trattiamo con leggerezza. Se pensiamo a una famiglia italiana tipo, possiamo facilmente immaginare una cucina sempre ben fornita. Frigoriferi pieni di prodotti freschi, dispense cariche di pasta e conserve, ma anche quella porzione di insalata dimenticata, il pane avanzato che diventa duro, la frutta troppo matura che finisce nella pattumiera. Non è cattiva volontà, ma una questione di abitudini: si compra più del necessario, si cucina in abbondanza e spesso manca una corretta gestione degli avanzi.

Lo spreco nel settore turistico

Ma lo spreco non riguarda solo le famiglie. Anche nel settore della ristorazione e dell’ospitalità il fenomeno assume proporzioni enormi. Un esempio evidente sono le navi da crociera e i grandi hotel, dove il concetto di abbondanza spesso sfocia in esagerazione. I buffet straripanti, le colazioni continentali dove si prende più di quanto si mangia, i piatti che tornano indietro dalle cucine quasi intatti: tutto questo genera tonnellate di cibo sprecato ogni giorno. Alcune realtà stanno cercando di porre rimedio con iniziative mirate, come la riduzione delle porzioni o la donazione degli alimenti in eccesso, ma il cammino è ancora lungo.

Affrontare il problema dello spreco alimentare in Italia significa quindi non solo sensibilizzare i cittadini, ma anche ripensare il nostro rapporto con il cibo, dalla produzione al consumo, fino alla gestione degli scarti. Perché in un Paese che fa della cucina la sua bandiera, sprecare così tanto non è solo un problema economico e ambientale, ma una questione di responsabilità culturale.

Calendario AirparC 2025: “La Visione di Gioacchino da Fiore e le azioni consapevoli dell’uomo”

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Continuano le attività culturali incentrate su Gioacchino da Fiore in quello che possiamo definire l’anno di Gioacchino

L’AirpaC – Associazione italiana Parchi culturali – ha dedicato all’Abate calabrese il Calendario 2025.

È stato presentato anche a San Giovanni in Fiore lo scorso 22 febbraio. Un evento organizzato dall’AirparC sezione di Cosenza e dal Centro Internazionale di Studi Gioachimiti con il patrocinio del Comune di Cosenza.

Pubblichiamo le riflessioni di Anna Maria Ventura che ha condotto l’incontro.

Di Anna Maria Ventura

Pomeriggio di cultura intenso e vero a San Giovanni in Fiore, nell’Abbazia di Gioacchino da Fiore. Nella cripta, che fu la prima parte dell’Abbazia ad essere stata edificata proprio da Gioacchino da Fiore,  si è tenuta la presentazione del calendario AIParC 2025. Davanti ad un pubblico colto, interessato e particolarmente attento, in un’atmosfera  magica e suggestiva, nella quale sembrava aleggiassero lo spirito di Gioacchino e il suo pensiero, Ada Giorno, Anna Maria Ventura e Riccardo Succurro Presidente del Centro internazionale di Studi Gioachimiti, hanno parlato di Gioacchino da Fiore, soggetto del Calendario 2025, evidenziando il suo messaggio di pace, concordia, e “spiritualità terrena” che si realizzeranno in questo nostro mondo, dove finalmente cesseranno le guerre, le violenze, le sopraffazioni. Ada Giorno con competenza e linguaggio appropriato ha spiegato quello che è l’aspetto innovativo del calendario: il confronto fra il pensiero di Gioacchino e quello scientifico- tecnologico  attuale, basato sull’intelligenza artificiale e le problematiche a questa legate. Anna Maria Ventura ha presentato anche “i calendari di Nella”, il libro edito da Alimena, che contiene i calendari scritti e curati da Nella Matta, nel decennio 2014 – 2024. Un libro prezioso che racchiude le storie di uomini e donne di Calabria, che hanno messo la loro vita e il loro operare al servizio della nostra terra, per farla crescere e progredire nel faticoso cammino verso la libertà e la democrazia, intrecciando la storia della Calabria a quella dell’Italia tutta. Sia i Calendari di Nella che quello di Ada Giorno hanno suscitato nel pubblico  interesse notevole e approvazione immediata. L’ AIParC di Cosenza può essere fiero di questo successo, che va ad aggiungersi a tutti gli altri già raggiunti.

Grande successo de “Il Principe di Sansevero – Alchimia di un amore”: sold out nelle prime due date al Teatro Instabile

La Compagnia Teatrale OfficinaOltrescena porta in scena “Il Principe di Sansevero – Alchimia di un amore”, un’opera di drammaturgia contemporanea con musica dal vivo, scritta da Andrea Cerasuolo e Carlo Conte, con brani originali diretti dal Maestro Patrizia Fanelli e la regia di Marilena Zanniello. Il viaggio multisensoriale nel cuore di Napoli ha suscitato grande interesse ed emozione, tanto da far registrare ben due sold out al Teatro Instabile di Napoli ed offrendo un’esperienza immersiva e sensoriale che mescola teatro, storia e alchimia. Attesa per le prossime date del 13 e 14 marzo, ore 20:30.

Tra il dramma e la vitalità: un’opera varia e potente

Si può parlare certamente di un’opera potente, a tratti molto ermetica, ma che per la gran parte del tempo si fa sentire nell’anima. I personaggi, che girano intorno al protagoniste come pianeti intorno al sole, rendono giustizia alla tradizione del folklore napoletano. La parte più sorprendente dell’opera è come riesca a condensare nel poco tempo a disposizione tutti i prototipi delle maschere del teatro e della tradizione popolare. Ciò consente allo spettacolo di essere vario e cambiare registro continuamente aggiungendo anche ironia a momenti che dovrebbero essere vissuti con dramma.

E’ una prova muscolare di come un solo atto riesca a comprimere ed armonizzare molte tematiche. La scrittura lascia, inevitabilmente, molti punti di mistero e questioni irrisolte, il che porta ad alzare l’attenzione dello spettatore. La domanda a cui non arriva una risposta immediata ha il pregio di incuriosire consentendo al pubblico di lavorare anche di fantasia.

Il Principe di Sansevero, lodato come erede di Carlo Magno e grande alchimista, è un custode di misteri e segreti ma l’intera opera porta lo spettatore a dividersi tra le opinioni stesse degli altri personaggi. La veridicità di quanto affermato dal Principe è sempre messa in discussione da alcuni e ferventemente lodata da altri. E’ inevitabile che chi assista all’opera si trovi a tratti anche spaesato, ed anche nel finale, innanzi al più eclatante e concreto dei fatti, la filosofia che mescia morte e amore ci porta a non prendere una decisione netta in favore di questa o quella teoria.

La sceneggiata vive di diversi momenti, anche musicali, che centrano bene il tema e contribuiscono a creare l’atmosfera. La bravura dei musicisti e degli attori impreziosisce il tutto in maniera stupefacente.

Le date dei due prossimi spettacoli sono il 13 e 14 marzo, ore 20:30.

La Napoli delle arti, della scienza e del mistero

Napoli è una città dove il confine tra vita e morte è labile, dove il sacro e il profano si intrecciano in una danza continua. È qui che nasce l’opera “Le cinque morti”, da cui è tratto lo spettacolo. Il progetto esplora le storie di cinque personaggi storici legati alla città attraverso i cinque sensi, con un focus particolare sulla loro morte, avvenuta per un organo sensoriale.

  • Enrico Caruso e l’udito
  • Renato Caccioppoli e il tatto
  • Giacomo Leopardi e il gusto
  • Liliana Castagnola e la vista
  • Raimondo di Sangro e l’olfatto

Il Principe di Sansevero e il mistero dell’olfatto

Lo spettacolo ha come principale protagonista Raimondo di Sangro, Principe di Sansevero, figura enigmatica della Napoli del Settecento. Inventore, scienziato, alchimista e mecenate, il Principe ha lasciato un’eredità di fascino e mistero, incarnata nella sua celebre Cappella Sansevero e nel capolavoro del Cristo Velato, realizzato dallo scultore Giuseppe Sanmartino.

Nel racconto teatrale, il Principe è impegnato nella creazione di un filtro d’amore, una pozione capace di rendere irresistibile chiunque la beva. Tra il pubblico dello spettacolo alchemico, personaggi dell’epoca, aristocratici e popolani, ognuno con il proprio motivo per assistere: curiosità, desiderio, orgoglio, riconciliazione.

Ma la domanda resta: la sua è vera magia o solo un raffinato inganno? E riuscirà a plasmare l’amore come lo scultore Sanmartino ha saputo modellare il marmo del Cristo Velato?

Uno spettacolo senza palcoscenico: un’esperienza immersiva

“Il Principe di Sansevero – Alchimia di un amore” non è un semplice spettacolo teatrale, ma una esperienza multisensoriale e immersiva.

  • Non c’è un palcoscenico tradizionale: la rappresentazione si sviluppa su più livelli del teatro, coinvolgendo interno, esterno e ambienti diversi.
  • I sensi sono protagonisti: il pubblico è coinvolto attraverso vista, udito e olfatto, grazie a suoni, luci, profumi e interazioni dirette con gli attori.
  • Il rapporto attore-spettatore è rivoluzionato: gli spettatori diventano parte attiva della narrazione, abbattendo il confine tra realtà e finzione.

Lo spettatore si trova immerso in un laboratorio alchemico del Settecento, circondato da formule segrete, vapori misteriosi e antiche conoscenze. Il teatro si fa esperienza, trasportando il pubblico in un viaggio tra scienza, arte e magia, nel cuore di una Napoli senza tempo.

Germania al voto: vince la Cdu di Merz, crollo dell’Spd e boom dell’ultradestra

La Germania ha scelto: Friedrich Merz e la sua Cdu/Csu sono i vincitori delle elezioni federali del 2025. L’esito del voto conferma le previsioni degli exit poll, decretando la fine dell’era di Olaf Scholz, che ha ammesso la pesante sconfitta con “amarezza”.

Tuttavia, il trionfo della Cdu non è l’unico elemento di spicco di questa tornata elettorale: l’estrema destra di Afd ha ottenuto un risultato storico, raddoppiando i consensi rispetto al 2021 e diventando il secondo partito della Germania.

La vittoria della Cdu e il dilemma della coalizione

Friedrich Merz ha definito il risultato come una “serata storica”, con la Cdu che ha raggiunto il 28,6% dei voti, segnando un netto progresso rispetto al 24,1% del 2021. Ma nonostante il successo, la formazione di un governo stabile resta un’incognita.

L’Spd ha registrato un crollo verticale, fermandosi al 16,3%, mentre Afd ha raggiunto il 20,4%, consolidandosi come la seconda forza politica del Paese. I Verdi hanno subito una lieve flessione, scendendo al 12,3%, mentre la Linke è risorta con un inatteso 8,5%.

Le proiezioni indicano che una “Grosse Koalition” a due tra Cdu e Spd potrebbe non essere sufficiente per raggiungere la soglia di 316 seggi necessari alla maggioranza nel Bundestag. La chiave potrebbe essere rappresentata dal partito Bsw di Sahra Wagenknecht e dai Liberali dell’Fdp, entrambi al limite del 5% per l’ingresso in Parlamento.

Se entrambi riuscissero a superare la soglia di sbarramento, una coalizione a tre sarebbe inevitabile per garantire un governo stabile.

Il boom dell’ultradestra e le preoccupazioni internazionali

L’ultradestra di Alice Weidel ha celebrato un risultato senza precedenti: Afd ha raddoppiato i voti, sfiorando il 20% e consolidando il suo peso nella politica tedesca. “Abbiamo raddoppiato i nostri voti, siamo pronti a governare”, ha dichiarato la leader del partito, sottolineando la necessità di abolire il “cordone sanitario” che ha finora isolato la sua formazione politica.

Il successo di Afd è stato favorito da una campagna elettorale polarizzata, che ha sfruttato il malcontento per l’economia, le politiche migratorie e l’instabilità internazionale. Il voto arriva in un contesto di tensione crescente, con una serie di attentati e atti di violenza che hanno colpito Berlino e altre città nei giorni precedenti le elezioni.

Le reazioni politiche e internazionali

Le reazioni al voto tedesco non si sono fatte attendere. Donald Trump ha definito il risultato “un grande successo per la Germania e per l’America”, mentre il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu si è congratulato con Merz, sottolineando l’importanza della collaborazione tra Germania e Israele.

Anche il segretario generale della NATO, Mark Rutte, ha inviato un messaggio al leader della Cdu: “Non vedo l’ora di lavorare con voi in questo momento cruciale per la nostra sicurezza condivisa”, facendo riferimento alla necessità per l’Europa di rafforzare la spesa per la difesa.

Prospettive per il futuro governo

Dopo la caduta del governo Scholz, la Germania si trova ora davanti a un periodo di intense trattative per la formazione della nuova coalizione. Merz dovrà trovare i numeri per governare, bilanciando le aspettative della sua base elettorale e la necessità di stabilità.

Il leader della Csu Markus Soeder ha escluso ogni alleanza con i Verdi, mentre i Liberali dell’Fdp hanno espresso dubbi sulla possibilità di una coalizione Giamaica (Cdu, Verdi e Fdp).

Il futuro della Germania si giocherà nelle prossime settimane, con un quadro politico che vede un centrodestra vincente ma fragile, una sinistra in difficoltà e un’estrema destra sempre più forte.

L’ENIA lancia la “Giornata dell’Intelligenza Artificiale”: la data scelta è il 4 luglio

L’ENIA (Ente Nazionale Intelligenza Artificiale) ha promosso la giornata Internazionale dell’Intelligenza Artificiale (I.A.) per far capire all’umanità la svolta epocale che stiamo vivendo.

Tulone dirige e Sorrento vince la Coppa Italia di Serie A3

Il regista Tulone con la sua Romeo Sorrento scrive la storia in una finale mai in discussione contro i veneti del San Donà di Piave e conquista la Coppa Italia di Serie A3 maschile. Capitan Patriarca, MVP della competizione, con voce commossa sostiene che è “il titolo di un intero gruppo, dove ognuno sa che può contare sull’altro.

Questa in sintesi la fotografia della Finale di Coppa Italia che si è giocata oggi pomeriggio al Pala Sport di Longarone contro la compagine del San Donà di Piave, giunta all’appuntamento dopo aver liquidato la Siecoservice Ortona in tre set. I ragazzi di coach Nicola Esposito scendono in campo affamati e grintosi contro un avversario che viene immediatamente tramortito da una lunga serie al servizio di Pol che si regala ben 4 ace facendo schizzare il tabellino su un devastante 8-0. San Donà prova a metterci una pezza, ma Patriarca si rende protagonista di un muro mostruoso e firma l’11-2. Ciò nonostante, i veneti riescono a ricucire lo strappo ma impattano contro un Pol in stato di grazia che, con muro a 1, mette lo zampino sul 24-18 e per gradire arriva Cremoni che sigla il definitivo 25-21.

San Donà si risveglia e prova ad arginare il regista Tulone

San Donà nel secondo set si risveglia e prova a contrastare la regia di Tulone. La gara diventa forse meno vivace, ma scorre sul filo dell’equilibrio e i ragazzi di coach Moretti riescono persino a rosicchiare un discreto vantaggio. Ma sfortunatamente per i veneti, la ricezione del Sorrento funziona a meraviglia, tanto da poter fornire al regista di Sciacca ottimi palloni da smistare alle punte di diamante. Che chiaramente non si lasciano pregare e in men che non si dica, va in onda il Cremoni Show, una magia di Tulone con un palleggio in sospensione e anche il secondo set va in archivio grazie ad una palla out al servizio del San Donà.

Sorrento spadroneggia, il San Donà si arrende

Il terzo set vede ancora il Sorrento che spadroneggia a tutto campo contro un San Donà che sembra non avere più cartucce da sparare. Prosegue la cavalcata di Cremoni che fa un pò quel che vuole in campo. Ma a metterci del suo è pure Baldi il cecchino che non vuole certo sfigurare e piazza un ace portando i sorrentini sul 7-4. Sul fronte opposto Fusaro prova a mettere in scena tutto il suo repertorio in attacco. I miracoli però stasera ai veneti non riescono e Sorrento prende il largo con un 15-9 che non ammette molte repliche. Patriarca decide di prendere il patentino come costruttore di muri facendone uno più di tutti strepitoso che porta i suoi sul 17-11. Ormai in campo il San Donà è poco più di una comparsa. Moretti punta su Rocca che però sbaglia il servizio e regala al Sorrento una storica vittoria.

Una vittoria prestigiosa per una squadra che ora guarda alla A2

Una vittoria prestigiosa dunque, voluta e meritata da un roster che può contare su elementi esperti come Patriarca, Tulone e Wawrzynczyic, nonchè su grandi talenti come Baldi, Pol e Cremoni. Appare dunque normale che questa squadra possa concretamente realizzare altri obiettivi importanti come il salto in A2 e la Supercoppa che si giocherà proprio a Sorrento il prossimo 30 Marzo. Al momento ci sentiamo già di ringraziare questo splendido gruppo per quanto hanno finora regalato alla loro terra e ai tantissimi tifosi che non hanno esitato a seguire i loro beniamini in terra veneta.

Contributo esterno

“Sottratti al Sud 1.000 miliardi”: lunedì dibattito a Napoli all’hotel Vesuvio

In un momento storico in cui si discute di autonomia differenziata e di sperequazione Nord-Sud, il Grand Hotel Vesuvio di Napoli (Via Partenope 45) ospiterà lunedì 24 febbraio, dalle ore 17.30, l’evento “SUD, NON SUDditi”, dibattito che prende le mosse dall’ultimo saggio di Pino Aprile, celebre autore di “Terroni”, che torna in libreria con “Meglio Soli” (Piemme edizioni) un volume scritto a quattro mani con il legislativo parlamentare Luca Antonio Pepe .

A confrontarsi sul tema, insieme agli autori, ci saranno il deputato Alessandro Caramiello, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare “SviluppoSud, Aree fragili e Isole minori”, Francesco Saverio Coppola, segretario generale dell’Associazione Guido Dorso, Pietro Massimo Busetta, professore di Statistica economica e autore di diversi saggi sul Mezzogiorno, Adriano Giannola, presidente Svimez e Costanzo Jannotti Pecci, presidente di Confindustria Napoli.
A moderare gli interventi, il giornalista Alfonso Ruffo e l’attore Patrizio Rispo.
Solo negli ultimi 25 anni, spiegano gli autori di ‘Meglio Soli’, quarto saggio politico-governativo più letto in Italia (fonte: Il Messaggero): “sono stati sottratti quasi 1.000 miliardi al Sud, pertanto il testo smaschera per la prima volta in assoluto alcuni trucchi contabili usati per penalizzare il Mezzogiorno, reso l’area più povera d’Europa dopo il Mayotte, territorio francese in terra africana, vicino il Madagascar”, concludono Aprile e Pepe.

Il Napoli crolla a Como e perde la vetta della classifica. Prestazione inaccettabile per gli azzurri

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Il Napoli non sa più vincere. Tre punti nelle ultime 4 partite e vetta della classifica persa dopo un mese di febbraio indecoroso. Gli azzurri si presenteranno allo scontro diretto contro l’Inter a -1.

Brutto Napoli, il 3-5-2 non funziona

Tre punti dopo quattro partite. Uno score non da squadra che lotta per vincere lo scudetto. Il mese di gennaio, incredibile, condito dalle vittorie contro Fiorentina, Atalanta e Juventus è stato oscurato da un mese di febbraio disastroso.

Prima i 3 pareggi subiti in rimonta contro Roma, Udinese e Lazio e, per concludere, la sconfitta contro il Como. Ma quella contro la squadra di Fabregas non è stata una semplice sconfitta, ma una vera e propria lezione di calcio.

Nelle settimane precedenti è stato giusto assolvere Conte da ogni tipo di colpa, visto il mercato di gennaio fallimentare, ma oggi poco c’entra il mercato. Il Napoli è stato in balia del Como per tutto il secondo tempo.

Il 3-5-2 non funziona. Il Napoli ha completamente perso la sua solidità difensiva, fattore fondamentale che ha permesso agli azzurri di essere in vetta per quasi tutto il campionato e in attacco non si segna quasi mai. Unica nota lieta è Raspadori che sta giovando del cambio modulo.

Lukaku anonimo (ancora una volta) e Conte costretto a sostituirlo dopo neanche 60’ minuti.  Prima della rete di Diao, il Napoli era persino andato vicino al 1-2 in diverse circostanze ma gli azzurri sono stati poco cattivi davanti la porta.

Tutto davvero troppo negativo in una sola partita. Il Napoli non c’è più e settimana prossima ci sarà lo scontro diretto contro l’Inter.

Soltanto Conte può ribaltare la situazione, a patto che faccia il Conte. E non l’allenatore con il broncio e sibillino sul suo futuro.

E qualche azzurro deve tornare a performare nella maniera corretta. Oltre Lukaku, da segnalare le prestazioni insufficienti di Rrahmani (comico sull’autorete) e Lobotka ormai vecchio parente di quello ammirato due stagioni fa.

Contributo esterno.

Romeo Sorrento espugna Belluno e vola in finale di Coppa Italia

In una straordinaria cornice di pubblico che ha fatto registrare il tutto esaurito al Pala Sport di Longarone, la Romeo Sorrento, capolista del Girone Blu di Serie A3 maschile, scrive una bellissima pagina di storia conquistando la finale di Coppa Italia a spese della Belluno Volley.

Una gara spettacolare in un luogo intriso di storia. Quest’anno infatti, la Final Four si giocherà a Longarone e, a poche ore dal suo debutto, il Presidente della Lega Pallavolo Serie A, Massimo Righi, insieme ai massimi esponenti e a molti rappresentanti delle quattro squadre partecipanti, ha deposto un omaggio floreale al Cimitero Monumentale delle vittime del Vajont; presenti alla toccante cerimonia anche il Presidente della Provincia di Belluno e il Sindaco del comune bellunese.

La Romeo Sorrento fa subito la voce grossa

La Romeo Sorrento, con al seguito una nutrita rappresentanza di tifosi, fa subito la voce grossa mettendo in cassaforte il primo parziale ai vantaggi per 24-26 e il secondo con una forbice più ampia sul 20-25. In campo il collaudato sestetto con Tulone, Pol, Patriarca, Fortes, Baldi, Stan e Russo libero. In corso d’opera coach Esposito punta su Wawrzynczyic e tutto sembra facile davanti ad un Belluno che, pur potendo contare su diversi elementi di peso, non riesce a contrastare efficacemente il gioco dei sorrentini. Tanti errori al servizio e in attacco per i ragazzi di Marzola sembrano indirizzare l’esito del match su un secco 3-0.

Bisi trascina il Belluno Volley verso una rimonta clamorosa

E’ senza dubbio Bisi, a braccetto con Schiro, il trascinatore e protagonista di una rimonta clamorosa. Nel terzo e quarto set, il copione si ripete infatti a parti invertite. A peccare di precisione, anche nel servizio, è Sorrento che sembra aver mollato la presa. Costretto ad un vano inseguimento, prova a schivare le mine vaganti di Belluno, senza tuttavia riuscirci. Quello che colpisce è la grinta e la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo di questo grandissimo atleta, capace di trascinare la squadra verso una meta che sembrava ormai perduta. Il risultato è uno spettacolo avvincente che tiene col fiato sospeso il Pala Sport di Longarone e quanti hanno seguito da casa il match. Tutto da rifare per la Romeo Sorrento, a decidere sarà il tie break.

Sorrento scrive la storia e vola in finale

La Romeo Sorrento scrive la storia e vola in finale di Coppa Italia. E lo fa contro un avversario come Belluno che ha dimostrato grande determinazione. E che, fino all’ultimo ha mostrato di crederci e di avere tutti i mezzi per avere la meglio. Soprattutto, dando filo da torcere agli avversari con ben 17 punti a muro. Ma Sorrento è terra di passione e carattere. E, ad un passo da un risultato storico, non si molla. A mettere il sigillo sul quel 15 che significa “finale” è proprio il regista Tulone che, a fine gara, ammette di avercela messa tutta, per saltare il più possibile, in quello che non è il fondamentale che gli riesce meglio. Domani in scena contro San Donà di Piave, l’ultimo atto di questa competizione emozionante che ci auguriamo, porti la penisola sorrentina sul gradino più alto.

Contributo esterno

Pramantha Arte: torna l’arte russa in Calabria dopo l’evento “Operazione Speciale Sila. L’arte oltre l’ipocrisia”

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Il prossimo 1 Marzo 2025 alle ore 18:00 sarà inaugurata la mostra personale dell’artista russa Svetlana Boiko dal titolo I canti dell’uccello Gamajun, negli spazi della galleria in Vico XIV Garibaldi 91, a Conflenti (CZ)

“La mostra – dichiara il direttore Antonio Bruno Umberto Colosimo – è il secondo appuntamento del nuovo ciclo espositivo in corso, denominato Panta rhei. Nel fluire del vivibile e dellinvivibile, e presenta, per la prima volta in Italia, parte della straordinaria produzione di Svetlana Boiko, attraverso una mostra personale che arriva dopo tre anni di collaborazione e la partecipazione a due precedenti collettive: Operazione Speciale Sila. L’arte oltre l’ipocrisia, Motta Santa Lucia 2022 e La luce della notte, Tiriolo 2023. 

“Il lavoro di Svetlana Boiko – continua il curatore – è un lavoro speciale: tecnico, poetico, documentale e creativo allo stesso tempo. Il linguaggio artistico di Svetlana Boiko è composto da due elementi fondamentali: la grafica e la cultura popolare. Specializzata in graphic design e illustrazione, profonda studiosa del folklore slavo, negli ultimi anni si è occupata di indagare ed esplorare la figurazione tipica di una delle tradizioni popolari più antiche della cultura russa: il ricamo. Questa ricerca ha portato alla produzione di una serie di composizioni grafiche di cui la mostra è testimonianza con ben 25 pezzi e tre serie tematiche che spaziano dagli antichi miti russi, alle tavole persiane del Canone della medicina e culminano nei progetti per ricami che nelle opere combinano immagini della tradizione slava, simboli dell’antica Russia, icone religiose e pagane, le meraviglie della foresta russa. Il risultato è che ogni singolo pezzo acquista una sua indipendenza artistica, presentandosi come un vero e proprio “testo” pittorico, carico di cultura, sapere, storia e mito, diventando – nella sua destinazione di schema per ricamo accessibile a chiunque – un vero e proprio dispositivo relazionale. Svetlana Boiko ci restituisce così una dimensione artistica che mette insieme modernità e tradizione, arte e artigianato, simbolismo e mitologia, storia e antropologia, memoria individuale e memoria collettiva, affascinandoci nel suo modo di abitare l’arte.”

“Sono un grafico professionista – dichiara Svetlana Boiko – e negli ultimi anni ho creato composizioni grafiche e schemi per ricami, che sono oggetti d’arte indipendenti con simboli associati alla cultura spirituale russa. L’uso dei social mi consente di condividere il mio lavoro direttamente con il pubblico, creando una comunità variegata e mondiale. Condivido il frutto delle mie ricerche in termini di articoli di applicazione tecnica, note sul ricamo storico e sulle arti e i mestieri del mondo. La comunità riunisce artigiani e appassionati di ricamo, critici d’arte, insegnanti di Belle Arti, intenditori di ricamo a mano o semplicemente amanti di immagini e lettori di storie. Per diversi anni dell’esistenza del progetto, le mie composizioni sono state ricamate in molti paesi del mondo e gli artigiani che le hanno create spesso sono risultati partecipanti e vincitori di importanti mostre d’arte e concorsi. Questo è ciò che ispira e riempie veramente il mio lavoro di significato e che ha generato la mia collaborazione con la galleria Pramantha Arte, di cui sono felice”.

I canti dell’uccello Gamajun di Svetlana Boiko – dichiara Maria Rosaria Gallo – è una mostra  affascinante e coinvolgente come un libro di fiabe, come i sogni che danno speranza e significato alla vita. L’uccello Gamajun è un uccello profetico della tradizione russa, simbolo di saggezza e  portatore di una conoscenza universale, mediatore tra le cose della terra e del cielo. Racconta di dei ed eroi, uomini e mostri, uccelli e animali. Canta degli inni rivolti agli uomini e predice l’avvenire a chi sappia ascoltarli. Svetlana Boiko, come l’uccello Gamajun per chi sappia ascoltarla, dipinge inni rivolti agli uomini pregni di emozioni e sentimenti che riempiono l’anima di gioia e fiducia in questo viaggio meraviglioso che è la vita. Con uccelli del Paradiso, erbe e alberi che fioriscono eternamente sulla tela, crea un meraviglioso mondo magico, necessario nei momenti di tristezza per rallegrarsi e nella felicità per essere riempito di ispirazione. Le sue trame, la presentazione iconografica, il significato dei simboli, causano un tale brivido che sviluppa nella coscienza del fruitore nuove sensazioni della percezione del sé, isolandolo dal rumore delle tempeste dell’io”. 

La mostra sarà inaugurata sabato 1 Marzo 2025, alle ore 18.00 presso Pramantha Arte in vico XIV Garibaldi 91, Conflenti (CZ) Italia, e sarà visitabile fino al 30 marzo 2025 nei giorni di venerdì e sabato dalle ore 11.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 19.00; la domenica dalle ore 11,00 alle ore 13,00. Dal martedì al giovedì per appuntamento. 

Per ulteriori informazioni si rinvia al sito www.pramantha.com e al numero +39 339 5028498.