Alessandra Scotto D’Apollonia continua a dimostrare il suo straordinario talento nel nuoto.
‘Sole Mare d’Oro’, sfilata di vip e politici all’inaugurazione del ristorante dello chef stellato Benedetti
È stato un successo l’inaugurazione del “Sole e Mare D’Oro”, raffinato ristorante (ubicato a Piazzale Roberto Ardigò 32) guidato dallo Chef Alessandro Benedetti e dall’imprenditore cinese Sun Shendge. All’evento hanno partecipato volti noti dello spettacolo ma anche politici di primo piano, afferenti a tutti gli schieramenti politici, dal centrodestra al centrosinistra, come ad esempio i Senatori Vincenza Aloisio e Luigi Nave, nonché il deputato Alessandro Battilocchio che hanno espresso vivo apprezzamento per il ristorante e per l’ottima cucina. Tra i 200 ospiti – dicevamo – era presente anche il Presidente della Federazione Italiana Cuochi, il Presidente del Municipio VIII Amedeo Ciaccheri, ma anche scrittori, giornalisti e attori.
Con una carriera culinaria di 26 anni alle spalle, l’Executive Chef stellato Alessandro Benedetti intende apportare una nuova impronta alla cucina romana. Membro della Federazione Italiana Cuochi, membro degli Chef Italiani nel Mondo e stella guru 2024, il maestro ha una propria brigata composta da tre persone, che da anni lo seguono in giro per l’Italia e non solo.
Dopo essere stato per un pò di tempo lontano dalla sua città di origine, Benedetti vi fa ritorno per riportare in alto la vera cucina romana di un tempo. Lo Chef confessa di avere trovato la Capitale diversa e cambiata: nelle cucine non vi sono più italiani ai fornelli ed il pesce non si lavora più come prima. Come rimediare, dunque?
Con un’offerta succulenta e innovativa, facendo leva sulla maestria culinaria di Benedetti e sul suo team.
La sfida proposta dallo Chef Benedetti è un’alta cucina a basso prezzo: 15 portate gourmet, in un viaggio sensoriale dagli anni ’80 ai giorni nostri, al prezzo lancio di 30€. Con prodotti ittici freschissimi, acquistati prettamente dai produttori e personalmente selezionati dallo Chef.
Spesso presente in sala anche San Shendge, celebre imprenditore cinese che da anni rafforza i legami e la cooperazione tra l’Italia e la Cina. Un team vincente che intende rinnovare l’offerta gastronomica della capitale. E, a giudicare dall’inaugurazione, le premesse sono ottime!




Che ne sarà di Conte a giugno?
Nonostante il Napoli sia in piena lotta scudetto, i rumors sul futuro di Conte non si placano. Più di qualcuno lo da alla Juventus, altri invece lo danno al Milan. Ma siamo sicuri che queste 2 squadre garantiscano al tecnico salentino un progetto migliore di quello del Napoli?
Bufera sul futuro di Conte, ma il contratto parla chiaro
Il futuro di Antonio Conte è diventato oggetto di dibattito da diverse settimane. A maggior ragione dopo l’esonero di Thiago Motta a Torino e il percorso disastroso in campionato del Milan, che ha ormai segnato il destino di Conceicao.
Alcune delle testate più accreditate danno per certo che entrambe le squadre, soprattutto la Juventus, faranno più di un tentativo per portare alla propria corte il tecnico salentino.
Il progetto belgiochista di Giuntoli è già terminato e pare che John Elkann voglia riportare a casa il figliol prodigo, che in passato non ha mai nascosto il suo desiderio di tornare a Torino.
Ma Conte, nonostante sia uno juventino dichiarato, è innanzitutto un professionista. E un vincente. E per lui non c’è cosa migliore di vincere.
Dunque, siamo proprio sicuri che sia il Milan e sia la Juventus gli garantiscano, quantomeno nel futuro prossimo, un progetto vincente? Il Milan rischia seriamente di non partecipare ad alcuna coppa il prossimo anno, e questo avrà delle conseguenze anche sul mercato che verrà fatto in estate.
La Juventus, invece, a 8 giornate dalla fine è fuori dalle prime 4 posizioni e deve ancora affrontare Roma, Lazio e Bologna. Tutte in trasferta. Pertanto, la qualificazione Champions (ritenuta vitale per le casse bianconere) non è affatto certa. E non centrarla avrebbe delle ripercussioni anche sul mercato. Che va comunque ricordato essere stato fatto la precedente estate, dando vita ad un percorso votato alla gioventù. Non proprio quello che desidera Conte, un tecnico che esige immediatezza di risultati e calciatori pronti sin da subito.
Il Napoli, dal suo canto, oltre ad avere un contratto con il tecnico fino al 2027 avrà la possibilità di disporre di un budget molto ampio a fine stagione.
Ai 75 milioni incassati dalla cessione di Kvara, vanno aggiunti quelli che arriveranno da Osimhen (altri 75), + i soldi della qualificazione Champions League e + i vari riscatti dei calciatori prestati in giro per l’Italia e nel mondo tra la scorsa estate e a gennaio.
Il Napoli potrebbe, dunque, effettuare un restyling della rosa mettendo sul piatto tra i 150 e i 200 milioni d’euro. Chi, oggi, in Italia può garantire un progetto migliore del Napoli? La risposta è semplice: nessuno.
Conte è stato più volte vago sul suo futuro, ma nulla di nuovo per chi conosce il passato del tecnico salentino. A fine campionato, indipendentemente da come finirà la lotta scudetto contro l’Inter, ci sarà un incontro fra il tecnico e il presidente De Laurentiis per programmare la prossima stagione.
Li il patron azzurro dovrà usare argomenti convincenti, promettendo rinforzi forti e utili per vincere (o bissare un ipotetico successo di quest’anno). E non potrà venire meno, altrimenti tutte le chiacchiere sulla “ricostruzione” post 10° posto andranno già a quel paese.
Il Napoli non può permettersi di cambiare nuovamente progetto dopo appena un anno dall’inferno. De Laurentiis lo sa.
Ma in attesa di avere risvolti in merito, è giusto che qualcuno inizi ad avere un po’ di rispetto per una squadra che da anni ha acquisito lo status di big a tutti gli effetti.
E che, soprattutto, è stata l’unica a credere in Conte quando in tanti lo etichettavano come un tecnico ormai finito per certi palcoscenici.
Contributo esterno.
Guerra: il fallimento dell’umanità e la necessità della pace
La guerra rappresenta il fallimento della società, generando sofferenza e distruzione. Nessun conflitto può giustificare la perdita di vite umane, poiché ogni battaglia lascia cicatrici profonde nelle nazioni coinvolte. La storia dimostra che la guerra non porta mai a una vera soluzione, ma alimenta tensioni e instabilità.
La pace è l’unica via per il futuro
La pace non è solo assenza di guerra, ma un obiettivo da costruire con il dialogo, la cooperazione internazionale e il rispetto dei diritti umani. Solo investendo nella giustizia sociale e nell’educazione alla tolleranza possiamo prevenire nuovi conflitti e garantire stabilità globale.
Dire no alla guerra per difendere la vita
Dire no alla guerra significa scegliere la vita, rifiutare la violenza e promuovere la solidarietà tra i popoli. Lavorare per un mondo senza conflitti è una responsabilità collettiva: solo con un impegno concreto possiamo trasformare la pace in una realtà duratura.
contributo esterno
Marisol brilla al BerAlive: dalla paura per l’intervento al ritorno ad Amici
Ha solo 19 anni, anche se aveva promesso di non dirlo in trasmissione, ma ha una grinta da professionista navigata Marisol Castellanos Aguilera, ma lei preferisce solo Marisol, ballerina protagonista di Amici 2024
Ai microfoni del Podcast ‘BerAlive’ di Berardino Iacovone, Marisol svela un mix di calma ‘apparente’, grinta, ma soprattutto un amore sconfinato per la danza.
Dopo il successo con Amici ha lasciato la sua Biella, “che amo, ma mi stava un po’ stretta” confessa, per trasferirsi nella Capitale per iniziare la sua avventura con il Balletto di Roma portando in scena ‘Cenerentola’.
Raccontaci di questa esperienza
“Ho iniziato le prove a Settembre. L’inizio non è stato facile. Le coreografie richiedono molta precisione. Ci vuole tanta testa per questa produzione. C’è molta tecnica, ci sono linee e quindi c’è bisogno di una grande precisione che io ho faticato un po’ a trovare. Avevo paura di sporcare il tutto mettendoci troppo del mio. Perché ho più uno stile che spicca nel modern, nel commercial, un po’ più personale, ma è stato bellissimo andare in teatro. Il debutto è stato al Teatro Olimpico e poi sono seguite tante repliche. L’emozione di quando si apre il sipario e l’affetto del pubblico mi ha colpita in pieno. E’ stata la mia prima produzione dopo Amici. E sono riuscita a godermela solo verso la fine delle ultime repliche”.
La differenza con la tv?
“Rispetto alla tv, ti senti più pop star grazie alle coreografie, alla tecnologie, alle luci, un’atmosfera che ti fa dire, ’Wow…quando mi ricapita’! Però anche il teatro ha il suo fascino. Anche il fatto di ballare e di non vedere nulla per le luci che ci sono sul palco, ti dà una sensazione di grande intimità. Riesco a ballare in modo diverso. Tiro fuori un’altra sfumatura.”
Ad Amici hai trovato anche l’Amore e con Petit siete tornati insieme sul palco di Amici nell’ultima puntata prima del ‘Serale’. Come è stato?
“Forse è scontato dire emozionante, ma è l’unica parola che mi viene in mente. Prima di salire sul palco stavo malissimo. Neanche prima del primo casting fatto per Amici stavo così male. Mi tremavano le gambe. L’esibizione con Petit è stata bellissima, ma allo stesso tempo ‘straniante’, perché per me lui è Salvatore. Io sono la sua fan n.1, ma vogliamo che le nostre carriere crescano su linee parallele”.
Ti senti di dire qualcosa ai ragazzi impegnati nel serale?
“Ai ragazzi sicuramente consiglio di viversi ogni momento su quel palco. Di non vederla più come una gara, come lo era magari il pomeridiano, che è sicuramente una situazione più stressante, dove sei continuamente sotto esame. Nel serale ti ritrovi il pubblico da tutte le parti ed è sicuramente una situazione da ‘tilt’ all’inizio. Ma poi entri anche nel mood squadra, quindi dell’aiuto reciproco. Noi facevamo le riunioni ad esempio. Però nel serale è tutto più facile e quindi ogni esibizione va vissuta come tale e non come la conquista di un punto. Perché è una situazione più unica che rara e bisogna godersi ogni istante. Un altro consiglio che posso dare ai ragazzi è quello di cercare sempre se stessi e di avere la mente aperta per andare anche oltre ciò in cui si pensa di essere bravi. E questo lo dico per esperienza personale”.
L’intervista integrale di Marisol è disponibile sulle principali piattaforme, mentre il BerAlive va in onda tutti i giovedì alle 22 su Anita Tv, canale 88 del digitale terrestre del Lazio.
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Russia: no a forze di pace con Paesi che sostengono Kiev
La Russia ha espresso una netta opposizione alla presenza di forze di pace in Ucraina composte da Paesi che forniscono armamenti a Kiev. La posizione russa è stata ribadita da Kirill Logvinov, direttore del Dipartimento delle organizzazioni internazionali del ministero degli Esteri, in un’intervista rilasciata all’agenzia Tass.
La posizione della Russia sulla missione di pace
Logvinov ha criticato duramente l’ipotesi di un intervento internazionale congiunto, sottolineando l’incapacità degli europei di apprendere dagli errori del passato. “È triste che la storia degli ultimi anni non insegni nulla agli europei”, ha dichiarato il diplomatico, aggiungendo che la sola idea di introdurre truppe di Paesi che attualmente supportano militarmente l’Ucraina è “categoricamente inaccettabile” per Mosca.
Trump: progressi nei negoziati tra Russia e Ucraina
Nel frattempo, l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che si stanno compiendo “molti progressi” nei negoziati tra Russia e Ucraina. Secondo quanto riportato dai giornalisti al seguito, Trump ha affermato: “C’è il conflitto, ma penso che stiamo facendo progressi, passo dopo passo”.
Rapporti con Putin e minacce di dazi
Trump ha anche parlato del suo rapporto con il presidente russo Vladimir Putin, sottolineando come, nonostante le controversie legate al Russiagate, i due abbiano mantenuto un’intesa. “Putin lo conosco da tempo e siamo andati d’accordo”, ha spiegato l’ex presidente.
In un’intervista a NBC, Trump ha inoltre minacciato di imporre dazi sul petrolio russo nel caso in cui non si raggiungesse un accordo di cessate il fuoco e la responsabilità del fallimento ricadesse su Mosca. “Non vorrei imporre dazi secondari alla Russia, ma se venissero imposti, non sarebbe molto positivo per loro”, ha avvertito Trump, facendo riferimento agli effetti già osservati con i dazi applicati al Venezuela.
Tensioni geopolitiche e scenari futuri
La ferma opposizione russa all’intervento internazionale in Ucraina e le dichiarazioni di Trump evidenziano la complessità della situazione geopolitica. Mentre Mosca respinge qualsiasi coinvolgimento di Paesi occidentali in una missione di pace, gli Stati Uniti continuano a esercitare pressione economica per cercare di orientare i negoziati. Resta da vedere come si evolveranno le relazioni tra le grandi potenze e quali saranno le ripercussioni per l’Ucraina e la stabilità internazionale.
Il futuro dell’informazione: il nuovo telegiornale digitale di Forbes Italia
L’era dell’informazione sta vivendo una rivoluzione senza precedenti. Forbes Italia ha lanciato un nuovo telegiornale digitale, disponibile su YouTube al link https://lnkd.in/dUMC5KsC, che ridefinisce il concetto di breaking news attraverso l’uso di tecnologie innovative.
Un nuovo modo di fare informazione
Questo telegiornale non è solo una semplice evoluzione del format tradizionale, ma un vero e proprio proof of concept su come il giornalismo può adattarsi alle esigenze digitali delle nuove generazioni. Grazie a voci sintetiche espressive, ambientazioni tridimensionali e avatar, l’informazione diventa più dinamica, accessibile e immersiva.
L’uso dell’intelligenza artificiale (AI) permette di creare contenuti informativi più fruibili, disponibili on demand e potenzialmente multilingue, abbattendo così le barriere linguistiche e cognitive. Questo nuovo approccio al giornalismo digitale potrebbe rivoluzionare il modo in cui consumiamo le notizie, rendendole più immediate e personalizzabili.
L’impatto sull’educazione e la formazione
Le potenzialità di questo innovativo telegiornale vanno ben oltre l’informazione. Il settore dell’educazione e della formazione potrebbe trarne grande beneficio, introducendo nuovi formati di apprendimento basati su tecnologie AI.
Immaginiamo corsi brevi, aggiornamenti professionali, tutorial e pillole formative veicolate attraverso telegiornali personalizzati o notiziari educativi. Questo format potrebbe rappresentare una soluzione efficace per raggiungere studenti, professionisti e cittadini in ogni parte del mondo, superando ostacoli geografici e linguistici.
Il giornalismo del futuro è qui
Questo nuovo modello di telegiornale fonde il rigore dell’informazione con l’intelligenza artificiale, la velocità dei social e il fascino del virtuale. L’obiettivo è rendere le notizie più coinvolgenti, rapide da consultare e accessibili a tutti.
L’informazione del futuro sarà sempre più interattiva, inclusiva e adattabile alle esigenze degli utenti. Forbes Italia, con questa iniziativa, segna l’inizio di una nuova era per il giornalismo digitale e apre scenari inediti per l’educazione e la divulgazione.
🔗 Guarda il primo TG digitale di Forbes Italia qui: https://lnkd.in/dUMC5KsC
Il futuro dell’informazione e della formazione è appena cominciato.
Il Napoli risponde all’Inter battendo il Milan per 2-1. Politano e Lukaku aprono le danze, poi la solita sofferenza (evitabile) nel finale degli azzurri
Il Napoli torna a vincere battendo il Milan per 2-1. Politano e Lukaku tornano al gol. Male Conceicao che come di suo solito sbaglia l’11 iniziale. Il forcing finale dei rossoneri è inutile ai fini del risultato, ma quanta sofferenza per gli azzurri.
Il Napoli torna a -3 dall’Inter
Il Napoli batte il Milan per 2-1. Tre punti ottimi per il morale e per la classifica. Innanzitutto, perché allontanano le inseguitrici e blindano ulteriormente la qualificazione per la prossima Champions League. E poi, perché tiene in vita il campionato per almeno un’altra settimana.
L’Inter alle 18 aveva fatto il suo, battendo l’Udinese sempre per 2-1. Pertanto, gli azzurri avevano un solo risultato per non vedere aumentare il distacco dall’Inter.
Neres torna a disposizione e Conte lo manda subito in campo, tornando al 4-3-3, con McTominay out all’ultimo minuto per influenza.
L’inizio gara degli azzurri è straripante. Complice, ovviamente, un Milan goffo che regala subito il gol del 1-0 a Politano con la solita complicità della fase difensiva balneare dei rossoneri.
Pavlovic (stranamente difeso dall’opinione pubblica) regala almeno un gol a partita. Stasera si è però superato, regalandone addirittura due.
Prima a Politano e poi a Lukaku. Il belga, con la rete di stasera, è arrivato a 11 marcature in campionato.
Il primo tempo non sembrava un match, ma una classica esercitazione d’allenamento da attacco vs difesa. Gli azzurri attaccavano e i rossoneri difendevano (e anche piuttosto male).
Non è la prima volta che i rossoneri hanno sbagliato l’approccio alla gara. Con la complicità, ovviamente, di Conceicao che ha sbagliato per l’ennesima volta la formazione iniziale.
Il Milan meglio nella ripresa grazie a Leao, quanta sofferenza per il Napoli
Per il Milan era praticamente impossibile disputare una ripresa peggiore dei primi 45’ minuti di gioco. Il cambio di registro è stato possibile, innanzitutto, grazie all’ingresso di Leao per Bondo a inizio secondo tempo.
Il portoghese è entrato bene, connettendosi subito alla grande con Theo. Ed è proprio dalla fascia sinistra che sono arrivati i grandi pericoli per la retroguardia azzurra.
Prima con il rigore conquistato da Theo (e poi sbagliato da Gimenez) su ingenuità del neo-subentrato Billing e poi con la solita combinazione dei due che ha messo in porta Jovic per il 2-1.
Il serbo è tornato al gol dopo quasi un anno di astinenza.
Per il Napoli è stato un secondo tempo di grandissima sofferenza, soprattutto fisica. Tanti azzurri erano al rientro dal 1’ minuto (Olivera, Anguissa e Neres).
Ma l’importante era ottenere i 3 punti. E cosi è stato. Il Napoli si piazza a -3 dall’Inter capolista e blinda il vantaggio dalle inseguitrici per il posto Champions.
Una notte per sognare per gli azzurri. Ma la sofferenza nel finale è una bella problematica che gli azzurri si portano dietro da inizio stagione. Il 5-4-1 appiattisce troppo la squadra. A Conte spetterà prendere le giuste misure per evitare altri gol rocamboleschi nel finale come quello di Angelino.
Il Napoli nel frattempo c’è ed emette un sussulto. La lotta scudetto è ancora viva, nonostante tutte le difficoltà del caso per gli azzurri.
Contributo esterno.
La Supercoppa va a Sorrento e premia 69 anni di passione
La Supercoppa Del Monte di Serie A3, in una gara che ha letteralmente infiammato il Pala Vesuvio di Napoli, se la prende la Romeo Sorrento a spese di un ottimo San Donà di Piave che ha però dovuto arrendersi al cospetto di capitan Stefano Patriarca e compagni.
Dopo la Coppa Italia, con la Supercoppa è bis per la Romeo Sorrento
La Romeo Sorrento fa dunque il bis vincendo, sempre a spese del San Donà di Piave, anche la Supercoppa, dopo la Coppa Italia di poche settimane orsono. Una gara dove si è vista una pallavolo di altissimo livello con difese spettacolari da ambo le parti. E una squadra, quella capitanata dall’inossidabile Stefano Patriarca, che non è calata di un millimetro lasciando davvero poco spazio agli avversari.
All’avvio, entrambe le squadre hanno mostrato una legittima tensione che però ben presto è svanita davanti alle prodezze di Baldi, Fortes, Wawrzynczyic orchestrati magistralmente in cabina di regia da Calogero Tulone. Tutto facile? Niente affatto, se si pensa che dall’altro lato della rete c’era gente come Giannotti, forte di ben cinque stagioni in A1 con Bellucci a dirigere e Brucini in stato di grazia.
Avvio di gara in perfetto equilibrio
Il primo set viaggia dunque sul filo del rasoio e nessuna delle due formazioni in campo riesce a dilatare più di tanto la forbice nel punteggio. Esposito si specializza in voli acrobatici e quando la matassa si imbriglia, a salire in cattedra per contrastare un ospite ostico a muro come Giannotti, ci pensano i soliti Patriarca, Pol e Baldi. Qualche errore di troppo al servizio del Sorrento non incide più di tanto e il parziale, sul 25-21, finisce nel fortino campano.

Nel secondo set il copione è pressocchè uguale. Ciò che spicca è la macchina perfetta messa in moto dai palleggiatori di entrambe le squadre che distribuiscono il gioco in modo efficace, spesso galeotto di lunghi ed emozionanti scambi che lasciano gli spettatori di un Pala Vesuvio gremito in ogni ordine di posto, col fiato sospeso in più di un’occasione. San Donà rimane sempre con il fiato sul collo dei campani con Brucini che sfodera tutto il suo ampio repertorio. Si arriva ai vantaggi ma ancora una volta a spuntarla è Sorrento.
Va in scena il terzo atto e per Sorrento la Supercoppa è vicina
Si ricomincia a giocare per il terzo atto e Sorrento vede la Supercoppa sempre più vicina. San Donà di Piave comincia ad accusare il contraccolpo dei due set persi anche se prova in tutti i modi a restare in scia. Le cose però si fanno più difficili quando Giannotti esce e per quanto Bellucci provi a smistare il gioco, mettere palla a terra nel campo avversario inizia ad apparire impresa ardua. Il 25-18 scrive la parola fine sulle speranze dei veneti e mette il sigillo sul bis dei sorrentini che, dopo la Coppa Italia, conquistano anche la Supercoppa.
L’MVP della Supercoppa è il regista Calogero Tulone

L’MVP della Supercoppa è il regista Tulone che ha disputato una prestazione maiuscola e a fine gara con la voce rotta dall’emozione dice: “E’ un premio che accomuna tutti noi giocatori, la società e i tifosi che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno”. Un trofeo che premia 69 anni di grande passione per una società che ha sempre creduto nei giovani e oggi è l’orgoglio di un’intera regione. Una squadra che ora si batterà per realizzare un altro e prestigioso obiettivo: la vittoria dei play off per la promozione in A2. La scaramanzia è d’obbligo ma per un gruppo solido e unito come la Romeo Sorrento ha mostrato di essere, una triplete non sarebbe poi così sorprendente.
https://www.centrosud24.com/tulone-dirige-e-porta-a…/
Contributo esterno
Il Mediterraneo nel nuovo scacchiere internazionale: il convegno alla Camera dei Deputati
Roma, 27 marzo 2025 – Si è svolto presso la Camera dei Deputati il convegno “Il Mediterraneo nel nuovo scacchiere internazionale”, promosso da CentroSud24 in collaborazione con l’Intergruppo parlamentare “Sviluppo Sud, aree fragili e isole minori”. A moderare l’incontro è stato il giornalista Carmine Reccia.
I lavori si sono aperti con i saluti istituzionali dell’Onorevole Alessandro Caramiello, promotore dell’iniziativa e presidente dell’Intergruppo.
A portare il proprio contributo in sala anche il direttivo di CentroSud24, con la presenza del Presidente Massimo Valore, dei co-direttori Luca Antonio Pepe e Daniele Naddei e della Giornalista Enza Morlando.
Il primo intervento è stato affidato al giornalista Alessandro Sansoni, che ha aperto la riflessione sui nuovi scenari della competizione geopolitica internazionale: dal Mar Cinese Meridionale all’Indo-Pacifico, fino all’Artico.
È seguito l’intervento di Gianluigi Biagioni Gazzoli, che ha invitato a immaginare una prospettiva mediterranea capace di andare oltre l’approccio difensivo. Il Mediterraneo, ha sostenuto, può diventare lo spazio di una nuova architettura regionale, in dialogo con l’Africa e con il contributo centrale delle nuove generazioni.
Il dottor Giorgio Fabretti, antropologo, ha ricostruito l’evoluzione storica dei flussi migratori nel Mediterraneo, sottolineando come il fenomeno migratorio non sia un’emergenza recente, ma una costante che attraversa la storia di questa regione.
Il professor Federico Savastano ha quindi affrontato il tema della cittadinanza europea in relazione alle migrazioni contemporanee, interrogandosi sui diritti, i limiti e le prospettive legate a questa condizione giuridica e politica.
A concludere la giornata è stato il dottor Domenico Bruno, che ha riportato il dibattito sul piano costituzionale, richiamando l’articolo 11 della Costituzione italiana. Un riferimento centrale per riflettere sul ruolo dell’Italia nel Mediterraneo, tra cooperazione internazionale e promozione della pace.
Il convegno ha rappresentato un’occasione di confronto articolata su più livelli, offrendo spunti di riflessione per ripensare il Mediterraneo come spazio strategico, storico e politico nel contesto globale contemporaneo.



