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Dibattito aperto e costruttivo al Think Tank “Parole Guerriere” su Ius Scholae e Ius Italiae

di Alessia Viviano

Roma, 28 marzo 2025 – Un confronto autentico e concreto ha caratterizzato il Think Tank “Parole Guerriere”, svoltosi ieri presso la Sala della Regina di Palazzo Montecitorio. L’evento ha visto la partecipazione di autorevoli esponenti del panorama politico e culturale italiano: Fabio Rampelli, Giuseppe Fioroni, Maria Rita Parsi, Tommaso Cerno, Hilarry Sedu e, con un messaggio di saluto, la Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini.

Il moderatore Diego Antonio Nesci, ha sottolineato l’importanza di spazi di dialogo politico basati su pensiero profondo e rispetto reciproco, lontani da logiche populiste: “Sembrano sempre più rari i luoghi in cui il confronto politico si sviluppa con autenticità. Gli illustri relatori hanno dimostrato che è possibile dialogare e ridurre le distanze culturali anche su un tema delicato come lo Ius Scholae o Ius Italiae, già oggetto di dibattito pubblico e di iniziative parlamentari”.

L’evento è stato trasmesso in diretta web dalla Camera dei Deputati ed è tuttora disponibile al seguente link: https://webtv.camera.it/evento/27715.

Interventi di rilievo sul tema della cittadinanza

Il Vicepresidente della Camera, On. Fabio Rampelli, ha partecipato attivamente al dibattito, evidenziando la necessità di affrontare il tema della cittadinanza con equilibrio: “Ha senso ragionare sulla cittadinanza al termine del percorso scolastico e sempre dopo una richiesta formale. Discuterne non deve essere un tabù, ma bisogna farlo senza strumentalizzazioni politiche”.

La Ministra Anna Maria Bernini, impossibilitata a partecipare per un impegno istituzionale all’estero, ha inviato un messaggio di grande rilevanza politica: “Le politiche di cittadinanza non sono dogmi, possono e devono mutare per favorire una reale integrazione e riconoscere il contributo delle nuove generazioni alla nostra società. Con lo Ius Italiae, poniamo al centro non solo l’educazione, ma anche il legame profondo con l’Italia e la sua comunità”.

Tommaso Cerno, direttore de Il Tempo, ha ribadito il ruolo fondamentale della scuola nell’integrazione: “La scuola può dirci se un ragazzo è integrato. Oggi vediamo migliaia di giovani nati in Italia che non hanno ancora la cittadinanza, ma che lo sono più di noi. Dobbiamo superare le paure e affiancare al concetto di diritto quello di dovere per dare a questi ragazzi il riconoscimento che meritano”.

Di particolare impatto è stata la testimonianza di Hilarry Sedu, Vicepresidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, che ha affrontato il tema da un punto di vista giuridico: “Non possiamo fare discriminazioni tra minori. Questi ragazzi non sono soggetti da integrare, sono già italiani perché nati o cresciuti in Italia da genitori stranieri fin dalla prima infanzia”.

La Prof.ssa Maria Rita Parsi ha enfatizzato il ruolo della scuola come centro culturale aperto e inclusivo: “La scuola deve diventare un presidio polivalente attivo tutto il giorno, con un’équipe pedagogica collegata alle realtà associative del territorio”.

Infine, l’On. Giuseppe Fioroni, ex Ministro dell’Istruzione, ha evidenziato la necessità di educare i giovani al rispetto delle diversità: “La segregazione per etnie non funziona. Alimenta la paura e genera separazione e violenza. Dobbiamo insegnare ai ragazzi a vedere nella diversità un’opportunità di crescita e arricchimento reciproco”.

L’evento ha dimostrato che un dialogo sereno e costruttivo su temi complessi è possibile, offrendo spunti di riflessione per una riforma della cittadinanza che tenga conto delle trasformazioni della società italiana.

Per informazioni:
Dalila Nesci
📧 eventi@paroleguerriere.info

 📧dalilanesci1@gmail.com

 📞 340 367 6979
🌐 www.paroleguerriere.info

Pramantha Arte. Chitarra classica per i “Canti dell’uccello Gamajun” di Svetlana Boiko

La mostra dell’artista russa Svetlana Boiko si arricchisce della musica del Maestro Donato Parente

Pramantha Arte 2025 – Panta rhei. Nel fluire del vivibile e dell’invivibile
a cura di Maria Rosaria Gallo e Antonio Bruno Umberto Colosimo

Il concerto di Donato Parente, chitarra classica per “I canti dell’uccello Gamajun” di Svetlana Boiko si terrà sabato 29 marzo 2025, alle ore 18.00, negli spazi della galleria d’arte in vico XIV Garibaldi 91 (angolo Via Marconi 64), Conflenti (CZ) – Italia

Invito al concerto

Caratteristica del concerto sarà un repertorio moderno e contemporaneo, con la sola esclusione di Bach, compositore senza tempo.
Il programma prevede musiche di Jorge Morel, Emilio Pujol, Leo Brouwer, Hector Ayala e Johann Sebastian Bach.

Ho cercato di selezionare brani ispirati alla forte carica visionaria e mitica della mostra – afferma Donato Parente -, e per quanto la possibilità sia esigua, la speranza di riuscire ad evocare il canto di Gamajun su di noi non mi abbandonerà fino alla fine del concerto”.

Invito al concerto è la nuova offerta di Pramantha Arte che accompagnerà le mostre della rassegna Panta rhei. Nel fluire del vivibile e dell’invivibile.
Appuntamento, quindi, a sabato 29 Marzo 2025, alle ore 18.00 presso Pramantha Arte in vico XIV Garibaldi 91, Conflenti (CZ) Italia.

Ingresso libero, posti limitati, prenotazione obbligatoria.
+39 339 5028498
arte@pramantha.com

Medicina generale e ospedale di prossimità: il futuro dell’assistenza sanitaria territoriale

La medicina generale è il primo punto di riferimento per la salute dei cittadini, un pilastro fondamentale del sistema sanitario. Tuttavia, negli ultimi anni, il rapporto tra medico di base e paziente è stato messo a dura prova da un aumento del carico di lavoro, dalla burocrazia e dalla riduzione del tempo dedicato all’ascolto. Per garantire un’assistenza più efficiente e accessibile, è necessario ripensare il ruolo della medicina territoriale e sviluppare il modello dell’ospedale di prossimità.

Ripensare il rapporto medico-paziente

Il modello tradizionale della medicina di famiglia è sempre più minacciato da una gestione orientata alla quantità piuttosto che alla qualità dell’assistenza. Il medico di base, spesso sovraccarico di pratiche amministrative, ha meno tempo da dedicare alla visita e all’ascolto del paziente. Questo porta a un’assistenza frammentata e a un maggiore ricorso a specialisti e pronto soccorso, con conseguente sovraccarico delle strutture sanitarie.

Per migliorare la medicina generale, occorrono interventi mirati:

  • Riduzione del numero di assistiti per medico, per una presa in carico più attenta e personalizzata.
  • Snellimento delle procedure burocratiche, delegando i compiti amministrativi a personale dedicato.
  • Digitalizzazione della sanità, per facilitare la gestione delle cartelle cliniche e migliorare la comunicazione tra medico e paziente.
  • Valorizzazione dell’ascolto e della visita clinica, per garantire un approccio più umano e completo alla cura.

L’ospedale di prossimità: una risposta alla sanità territoriale

Il sistema sanitario attuale, basato su grandi strutture ospedaliere centralizzate, ha evidenziato numerose criticità, in particolare durante la pandemia. L’intasamento dei pronto soccorso e le difficoltà di accesso alle cure specialistiche hanno reso evidente la necessità di un modello sanitario più capillare e vicino ai cittadini.

L’ospedale di prossimità rappresenta una soluzione intermedia tra la medicina generale e gli ospedali centrali, offrendo servizi sanitari essenziali senza lunghi spostamenti o attese.

Gli ospedali di prossimità dovrebbero garantire:

  • Servizi diagnostici avanzati, per ridurre la necessità di recarsi nei grandi ospedali per esami di routine.
  • Presenza di medici specialisti in rete con i medici di base, per garantire una continuità terapeutica efficace.
  • Unità di degenza per patologie a bassa complessità, permettendo di gestire localmente i pazienti senza sovraccaricare le strutture ospedaliere centrali.
  • Integrazione con la medicina territoriale, per un lavoro sinergico tra medici di famiglia, specialisti e servizi sociali.

Verso una sanità più efficiente e accessibile

Ripensare la medicina generale e potenziare l’ospedale di prossimità significa garantire un’assistenza sanitaria più equa ed efficace. Il medico di base deve tornare a essere il perno del sistema, con il tempo e le risorse necessarie per seguire i pazienti in modo continuativo. Allo stesso tempo, la sanità territoriale deve dotarsi di strutture moderne e accessibili, capaci di rispondere alle esigenze della popolazione.

Solo attraverso una riforma strutturale sarà possibile costruire un modello sanitario incentrato sulla prossimità, l’efficienza e l’umanità, offrendo ai cittadini un servizio più vicino, rapido e di qualità.

CDS da Caserta a Civitella del Tronto. Si tornerà a parlare del 34% al Sud

Si tornerà a parlare della modifica della legge per il Sud sul 34% nell’incontro annuale dei Comitati delle due Sicilie che si terrà il 5-6-aprile a Civitella del Tronto in Abruzzo

Sul sito ufficiale dei CDS si annuncia che: «Da Caserta a Civitella del Tronto per continuare a narrare ed onorare la nostra storia!»

Immagine riferita all’incontro di Caserta con Fiore Marro, Mario Bellotti, Cinzia Lamberti, Rosella Cerra e Roberto Longo

Un anno fa l’incontro si tenne a Caserta. Anche in quella occasione fu presentato il libro sul 34% delle spese dello Stato al Sud. Quest’anno si ritorna a parlare della clausola con delle novità alla luce delle modifiche della norma fatte dal ministro per il Sud Raffaele Fitto.

Aggiornamento del libro dopo le modifiche di Fitto

Sarà quindi l’occasione per fare delle anticipazioni sull’aggiornamento del libro a cui stanno lavorando Cerra e Longo. Un nuovo capitolo che contiene le trasformazioni che ha subito la normativa negli anni fino al suo stravolgimento nel silenzio della politica, della grande stampa e degli economisti. Una modifica che è stata interpretata addirittura come una miglioria, interpretando il passaggio dal 34% di spese in conto capitale del 40% di risorse allocabili come un innalzamento della soglia di investimenti. Si tratta invece di una sorta di tranello per rendere la quantità di finanziamenti a discrezione dei ministeri, senza un criterio fisso, scientifico e prevedibile.

Sempre dal sito ufficiale dei CDS si apprende che:

Terra dura, l’Abruzzo.

Non ingannino il 133 chilometri di costa sull’Adriatico, l’Abruzzo non è terra di mare, è terra di quiete montana, del silenzio che imprigiona il cuore, di lontane prossime distanze, di un tempo lento che mimetizza la storia fondendola col suo sentire.

Il mare, dai chiari toni azzurri, non è altro che un confine, presenza discreta, accolta tal volta al buon cuore di qualche passante, non domina, non è padrone come a Napoli.

L’Abruzzo, frontiera ultima della storia che da essa passò, ospita la fortezza di Civitella del Tronto, estremo baluardo di difesa di quel mondo incarnato nell’antico Regno delle Due Sicilie, con la sua cultura, i suoi valori, le sue tradizioni.

Difesa testarda, eroicamente ostinata, portata avanti oltre l’evidenza dei fatti, e per questo capace di cambiarli.

Il 26 ottobre 1860, prima al comando del maggiore Luigi Ascione – destituito per un comportamento ambiguo nelle intenzioni -, poi del capitano napoletano Giuseppe Giovene, ufficiale di gendarmeria ed ex artigliere, iniziò la resistenza di questa terra.

Molti civili presero volontariamente le armi, data la radicata lealtà delle genti d’Abruzzo alla corona dei Borbone. Anche i cosiddetti “briganti” cooperarono con esercito, attraverso azioni di schermaglia e rifornimenti di cibo.

Queste terre subirono la ferocia dell’aggressore sabaudo che si manifestò con crimini efferati contro la popolazione del luogo. Stupri, saccheggi, fucilazioni vennero commessi per annientare la forte resistenza degli oppositori dei piemontesi.

Cittadine come Pizzoli, San Vittorino, Campli vennero passate per le armi.

Civitella resistette eroicamente alle truppe sabaude, ottenendo anche piccole vittorie. Tuttavia, la caduta di Gaeta e Messina, e l’abbandono della fortezza da parte di Giovene, sia pure per una causa giusta, ossia per evitare che i soldati venissero considerati briganti, furono causa del precipitare in peggio della situazione per i borbonici. Anche senza il loro comandante i soldati continuarono a combattere, respingendo la proposta di resa, fino al 20 marzo 1861: Civitella aveva resistito sei mesi, continuando persino dopo il 17 marzo, quando Vittorio Emanuele II fu proclamato Re d’Italia. Si dichiarò ufficialmente nato il Regno d’Italia, malgrado l’antico Regno delle due Sicilie resistesse ancora grazie a Civitella.

In memoria dell’eroica fedeltà di questi nostri patrioti, su proposta dei nostri referenti CDS Abruzzo, abbiamo definito di spostare per questa sessione, il raduno nazionale dei Comitati Due Sicilie per il 2025 da Caserta a Civitella del Tronto, che rimane, subito dopo Gaeta, un luogo sacro per gli animi duosiciliani.

A questo proposito il presidente fondatore dei CDS, Fiore Marro, richiama tutti noi con queste parole: ”La mia richiesta verso tutti voi, per questa occasione è quella di vedervi presenti all’adunata, che rimane il punto più importante, per quel che concerne la “salute” e l’esistenza in vita del  nostro movimento, la vostra presenza è necessaria, importante, fondamentale, questi incontri sono la linfa vitale della nostra lotta identitaria, per tanto la mia speranza è che, nei giorni 5 e 6 aprile, la piazza di Civitella possa essere inondata dalla passione e dalle nostre bandiere. Vi aspettiamo.”

Programma e recapiti per le prenotazioni li troverete nella foto della locandina.

Wine Spot: successo a Napoli per la seconda edizione

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La seconda edizione di Wine Spot tenutasi a Napoli sabato 22 Marzo presso Villa Campolieto, è stata accolta da centinaia di partecipanti da tutta Italia. Un successo che ha messo in luce il gioiello architettonico situato nel cuore del Miglio d’Oro, come spiegano gli organizzatori di DROP eventi e lo stesso presidente della Fondazione Ente Ville Vesuviane, Gennaro Miranda. Secondo Miranda “Eventi come quello di stasera contribuiscono alla valorizzazione delle Ville Vesuviane. Grazie a queste occasioni, si ha la possibilità di intercettare un pubblico che riesce a coniugare le eccellenze enologiche e gastronomiche della nostra terra, con la bellezza delle ville stesse. Pertanto siamo molto felici di ospitare iniziative del genere”.

Wine Spot: tra musica e tour guidati

La serata scandita dalla musica di Dj Cerchietto e di Vox Inside, che ha intrattenuto il pubblico con un live acustico e ha mescolato grandi successi pop in chiave jazz & blues, ha offerto un’opportunità straordinaria per esplorare gli spazi storici della villa. I tour guidati hanno messo in risalto i dettagli architettonici e le magnifiche vedute del Vesuviano. Giochi di luce e proiezioni hanno arricchito l’atmosfera e creato un contesto incantevole e suggestivo.

Al centro della serata l’importante percorso enologico, degustato al buio nelle antiche stalle della villa e sotto le arcate esterne. Un approccio innovativo che ha permesso ai partecipanti di concentrarsi esclusivamente su profumi e sapori, senza il filtro della vista e allietati dalla gastronomia di Tavernetta Colauri. Così, gli esperti del settore hanno guidato i partecipanti in un viaggio sensoriale tra le diverse etichette selezionate, rivelando le sfumature e le caratteristiche uniche dei vini del Sud Italia, alla scoperta delle eccellenze dell’ex Regno delle 2 Sicilie.

Così in una nota Drop Eventi.

Leggi anche: Mondiali indoor 2025, ricco bottino per l’Italia   – CentroSud24

Vinitaly 2025 dal 6 al 9 aprile la più grande fiera del vino

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Dal 6 al 9 aprile 2025 Verona si trasformerà ancora una volta nella capitale mondiale del vino grazie alla 57ª edizione di Vinitaly. Un evento imperdibile per produttori, distributori, esperti del settore e appassionati, che ogni anno richiama migliaia di visitatori da tutto il mondo.

Cos’è Vinitaly?

Vinitaly è la più grande manifestazione dedicata al mondo del vino, nata nel 1967 e diventata nel tempo un punto di riferimento internazionale. La fiera rappresenta un’occasione unica per scoprire le tendenze del settore, degustare le migliori etichette e partecipare a incontri con esperti, sommelier e produttori.

Le novità di Vinitaly 2025

L’edizione di quest’anno si preannuncia ricca di innovazioni. Tra le principali novità:

  • Vini dealcolati e a basso contenuto alcolico: per la prima volta, Vinitaly dedica un’intera sezione ai vini No&Low Alcohol, con una speciale enoteca e banchi di assaggio per i visitatori.
  • Sostenibilità e nuove tecnologie: focus su metodi di produzione eco-friendly, packaging sostenibile e l’impiego dell’intelligenza artificiale nella viticoltura.
  • Vinitaly Mixology: uno spazio dedicato all’arte della mixology con cocktail a base di vino e masterclass con bartender di fama internazionale.

Chi sarà presente

Come ogni anno, Vinitaly ospiterà alcune delle cantine più rinomate a livello nazionale e internazionale. Oltre ai grandi nomi del vino italiano, come Antinori, Frescobaldi e Donnafugata, saranno presenti produttori da Francia, Spagna, Stati Uniti, Australia e Sud America, per offrire un panorama enologico completo.

Il programma del Vinitaly

Vinitaly 2025 si articolerà su quattro giornate ricche di eventi:

  • 6 aprile: inaugurazione ufficiale e apertura degli stand espositivi.
  • 7 aprile: focus su mercati emergenti e sostenibilità, con tavole rotonde e incontri B2B.
  • 8 aprile: convegno “Zero alcol e attese del mercato”, per discutere il futuro dei vini dealcolati.
  • 9 aprile: chiusura con premiazioni e riconoscimenti ai migliori produttori.

L’evento più famoso del vino in Italia

Vinitaly nasce nel 1967 come “Giornate del vino italiano”, un evento pensato per promuovere l’eccellenza vinicola del Paese. La prima edizione si svolse presso il Palazzo della Gran Guardia a Verona e vide la partecipazione di pochi produttori locali. Grazie all’entusiasmo del settore e alla crescita dell’export del vino italiano, la manifestazione si espanse rapidamente, attirando prima visitatori da tutta Italia e poi da tutto il mondo.

Nel corso degli anni, Vinitaly ha saputo adattarsi ai cambiamenti del mercato, introducendo nuove sezioni tematiche, come quelle dedicate alla tecnologia applicata alla viticoltura e alla sostenibilità. Oggi, la fiera conta oltre 4.000 espositori provenienti da più di 30 Paesi e richiama oltre 125.000 visitatori tra professionisti, giornalisti e appassionati. Il suo impatto sull’economia del settore è enorme, favorendo collaborazioni internazionali e l’export del vino Made in Italy.

Vinitaly and the City

Anche quest’anno, Vinitaly non sarà solo all’interno della fiera, ma invaderà le strade di Verona con “Vinitaly and the City”, il fuori salone dedicato ai wine lovers, con degustazioni, eventi culturali e spettacoli dal vivo. Vinitaly 2025 si conferma un appuntamento imperdibile per chiunque voglia scoprire il meglio del settore vitivinicolo, tra tradizione, innovazione e nuovi orizzonti del vino mondiale.

Mondiali indoor 2025, ricco bottino per l’Italia  

L’Italia chiude la stagione mondiale Indoor 2025 a Nanchino in Cina con due medaglie d’oro, portate a casa da Andy Díaz e Mattia Furlani, un argento di Zaynab Dosso, i due quarti posti di Lorenzo Simonelli e Leonardo Fabbri e prestazioni sempre più di livello mondiale.

Presentazione Iniziativa e Attività “Sportello Impresa 5.0”

“Confimi Industria Campania e il consorzio Suggestioni Campane Promotion, sotto la guida del Presidente Luigi Carfora, sono lieti di annunciare la conferenza stampa di presentazione dello “Sportello Impresa 5.0”, un’iniziativa strategica pensata per accompagnare le imprese nella transizione digitale ed energetica. L’evento si terrà venerdì 28 marzo 2025, alle ore 15:00, presso la Sala “don Peppe Diana” del Consiglio della Regione Campania (Centro Direzionale Isola F13, 80143 Napoli). Lo “Sportello Impresa 5.0” nasce con l’obiettivo di fornire un supporto concreto alle aziende che intendono beneficiare delle opportunità offerte dal Piano Transizione 5.0, in sinergia con il precedente Piano Transizione 4.0. Questa iniziativa rientra in una strategia più ampia per sostenere la trasformazione dei processi produttivi, mettendo a disposizione un totale di 12,7 miliardi di euro nel biennio 2024-2025. In particolare, il Piano Transizione 5.0, con una dotazione finanziaria di 6,3 miliardi di euro, si propone di accompagnare le imprese nell’adozione di tecnologie innovative e soluzioni energeticamente efficienti, rispondendo alle sfide delle transizioni gemelle, digitale ed ecologica. L’iniziativa è in linea con gli obiettivi del piano REPowerEU, volto a ridurre la dipendenza energetica e incentivare la sostenibilità industriale. Un’opportunità unica per le imprese che desiderano affrontare con successo la doppia transizione digitale ed ecologica. Lo “Sportello Impresa 5.0” rappresenterà un punto di riferimento per le imprese, offrendo orientamento, consulenza e assistenza tecnica per accedere ai finanziamenti e cogliere le opportunità offerte dal nuovo piano di transizione. Un’occasione unica per il tessuto produttivo campano e nazionale, per accelerare l’innovazione e rendere le aziende più competitive in un mercato in continua evoluzione.
Programma della Conferenza:
15:00 – 15:30 | Registrazione e accoglienza, curata dagli studenti dell’Istituto Alberghiero dell’I.S.I.S. “L. De’ Medici” di Ottaviano.

· Introduce: Brunella Cimadomo – Giornalista.

· Modera: Luigi Carfora – Presidente Confimi Industria Campania.

Saluti istituzionali da:

· Marco Cerreto (Deputato),

· Raffaele Maria Pisacane, Gennaro Saiello, Severino Nappi (Consiglieri Regionali),

· Eraldo Turi (Presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Napoli),

· Fabio Ramaioli (Direttore Generale Confimi Industria).

Interventi tecnici:

· Marco Calabrò (MIMIT) – Capo Dipartimento, Ministero delle Imprese e del Made in Italy Intervento: Le novità e la semplificazione del piano Transizione 5.0.
· Angelo Giuliana – Direttore Generale, Centro di Competenza MIMIT (MEDITECH).

· Nicola Marco Fabozzi – Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Divisione XI – Ispettorato Territoriale della Campania (MIMIT – Casa del Made in Italy).

· La conferenza si concluderà con un intervento di Donatella Proto, Direttore Generale Unità di Missione PNRR, Ministero delle Imprese e del Made in Italy- Dipartimento per le Politiche per le Imprese MIMIT.

L’evento gode del patrocinio morale del

· Ministero delle Imprese e del Made in Italy e

· della Giunta Regionale della Campania.

Gioacchino da Fiore in ogni scuola. Iniziativa del Centro Studi Gioachimiti per diffondere il messaggio dell’abate calabrese

Straordinaria diffusione di testi su Gioacchino da Fiore avviata dal Centro Internazionale di Studi Gioachimiti

Alcuni scatti dell’evento svoltosi nelle scuole di San Giovanni in Fiore. Al centro Riccardo Succurro, presidente del Centro Studi

I libri di Gioacchino da Fiore in ogni famiglia ed in ogni scuola

L’iniziativa è al momento limitata ai Comuni soci del Centro Studi. Oltre San Giovanni in Fiore vi sono Celico, Carlopoli, Luzzi e Pietrafitta. Ma sarebbe interessante poter diffondere i testi in tutte le scuola che ne facciano richiesta. Ovviamente ciò richiederebbe uno particolare investimento economico.

L’auspicio è che il messaggio dell’abate calabrese, anche attraverso il costante lavoro che il mondo della scuola sta compiendo, possa diventare un patrimonio comune e di comune lettura.

Il Centro Studi sta donando agli alunni della Scuola Primaria il quaderno didattico “Il libro delle figure di Gioacchino da Fiore raccontato ai suoi fiori” e le Tavole del Liber Figurarum, agli alunni della Scuola secondaria di 1° grado il testo “Gioacchino da Fiore – Un maestro della civiltà europea ” ed il catalogo della mostra delle immagini del Libro delle Figure, agli studenti della Scuola secondaria di 2° grado sta donando gli Atti del Congresso “Gioacchino da Fiore nella cultura contemporanea

Nell’ Inserto didattico concepito per gli alunni della Scuola Primaria, tratto da una precedente edizione prodotta dal Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, vengono riprodotte dodici Tavole del Libro delle Figure, la più bella ed importante opera di teologia figurale e simbolica del Medioevo. Le Figure, concepite da Gioacchino da Fiore in tempi diversi, vennero radunate nel Liber Figurarum nel periodo immediatamente successivo alla sua morte, avvenuta nel 1202. In esse è perfettamente illustrato il complesso ed originale pensiero dell’abate, basato sulla teologia trinitaria della storia e sulla esegesi concordistica della Bibbia. L’inserto didattico segue un criterio divulgativo ed ha lo scopo di avvicinare in forma operativa e semplice i giovani al linguaggio figurale di Gioacchino da Fiore.

Il testo ” Gioacchino da Fiore – Un maestro della civiltà europea ” è un’antologia gioachimita arricchita dal commento al Libro delle Figure, in cui vibra l’autentico messaggio dottrinale dell’Abate florense. Dall’insieme delle pagine selezionate e tradotte del corpus gioachimita, emerge la convinzione di Gioacchino da Fiore che la storia umana, nelle coordinate di passato presente e futuro, è ritmata nelle pagine della Scrittura.

Il testo “Gioacchino da Fiore nella cultura contemporanea ” raccoglie gli atti del 6° Congresso Internazionale di Studi Gioachimiti. Il volume rintraccia i principali filoni e autori che nell’Europa dei secoli XIX e XX dedicarono specifica attenzione all’abate calabrese e mette in luce un tratto comune a quanti variamente si accostarono a lui in ambito filosofico, teologico, politico e letterario: per tutti Gioacchino rappresenta un modello di libertà, il testimone autentico di un nuovo soffio vitale dello Spirito nella storia.

Giovani e politica: il futuro della società passa dal loro impegno

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I giovani rappresentano il futuro della nostra società e il loro coinvolgimento nella politica è fondamentale per costruire un mondo più equo, trasparente e solidale. Tuttavia, oggi molti giovani percepiscono la politica come distante, inefficace o addirittura corrotta. È compito della società, delle istituzioni e degli adulti con esperienza guidarli, formarli e motivarli affinché diventino protagonisti attivi del cambiamento.

Perché è importante avvicinare i giovani alla politica

Una politica sana nasce dall’ascolto delle persone e dal desiderio di migliorare la comunità, non di sfruttarla. Dobbiamo trasmettere ai giovani l’idea che la politica non è soltanto un’arena di potere, ma uno strumento concreto per migliorare la vita collettiva, con particolare attenzione alle fasce più deboli della popolazione.

Essere onesti in politica significa avere il coraggio di affrontare la realtà, prendere decisioni difficili ma giuste e rifiutare compromessi che vadano contro i valori e il bene comune. Affinché i giovani possano credere in una politica onesta, è necessario educarli al senso di responsabilità e al rispetto delle istituzioni.

Educazione civica e partecipazione attiva

Un primo passo per rafforzare il legame tra giovani e politica è promuovere l’educazione civica fin dai banchi di scuola. Comprendere la storia, i principi della Costituzione e il valore del voto sono elementi essenziali per formare cittadini consapevoli e impegnati.

Il disinteresse politico porta inevitabilmente a un vuoto decisionale, lasciando spazio a chi usa la politica per fini personali. Per questo motivo è necessario incentivare i giovani alla partecipazione attiva, offrendo loro spazi di formazione, dibattito e coinvolgimento diretto nei processi democratici.

Un nuovo modello di leadership per il futuro

Credere in una politica diversa significa promuovere un modello basato su passione, servizio e giustizia. Il cambiamento parte dall’esempio: se i giovani vedranno una classe dirigente capace di anteporre il bene comune agli interessi personali, saranno più motivati a prendere parte al processo politico.

L’onestà e l’etica non devono essere viste come debolezze, ma come punti di forza per costruire una nuova generazione di leader capaci di restituire alla politica il suo vero significato: essere al servizio dei cittadini. Solo investendo sui giovani e sulla loro formazione potremo garantire un futuro più giusto e democratico per tutti.

contributo esterno