Pizzeria Vulcano a Ponte Milvo: il tar del Lazio approva i carboni attivi

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Il pizzaiolo Giuseppe Vesi, difeso dall’avvocato Andrea Ippoliti, vince al Tar contro il Comune di Roma per l’utilizzo dei carboni attivi in sostituzione della canna fumaria. Era già successo con un altro marchio storico, la pasticceria Cavalletti, che altrimenti avrebbe rischiato la chiusura. Proprio l’amministrazione comunale aveva imposto la chiusura del locale Vulcano a Ponte Milvio, a causa dell’utilizzo dei carboni attivi, in alternativa alla canna fumaria inutilizzabile. Il Tar ha rigettato il dispositivo assicurando invece all’attività la possibilità di proseguire nella produzione e somministrazione di pizze e ristorazione. La vicenda di Vesi riguarda il locale di via Flaminia, al quale era stato negato di continuare a svolgere l’attività, nel locale Vulcano a Ponte Milvio. Sul caso Vesi resta aperta un’altra questione. Sembra incredibile infatti, che, dopo un anno e quattro mesi dall’apertura il locale, quest’ultimo debba restare senza insegna. “Nonostante abbiamo ottemperato a tutti gli obblighi di legge, resta il fatto che a tutt’oggi siamo senza l’insegna esterna. E ciò non ci sembra corretto visto l’investimento che abbiamo fatto”.
Il nome di Vesi è legato a una storia centenaria di maestri dell’arte bianca, che oggi, partendo da Napoli, capitale della pizza, sta diffondendo la sua filosofia di lavoro in Italia e nel mondo. Dalla pizza gourmet, di cui è inventore e di cui detiene il marchio, oggi Vesi rappresenta una realtà consolidata, che, anche a Roma sta riscuotendo un grande successo. Grazie alla vittoria della battaglia legale sull’uso del carbone attivo, sulle rive del Tevere si potrà continuare ad assaggiare il manufatto che lo ha reso famoso in Italia e nel mondo.

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