Portici sotterranea, un sito sconosciuto

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di Alessandro Caramiello

Pochi campani conoscono l’esistenza di un duplice volto di Portici, splendida cittadina in provincia di Napoli. Stiamo parlando di una zona porticese sotterranea e di una archeologica, come testimoniato in un libro editato nel 1997 dal Prof. Mario Pagano, recante “Portici archeologica”. Nel filone delle preesistenze accertate alcuni decenni fa nel sottosuolo della città, si annovera l’esistenza di 5 Ville Romane, continuazione di una altrettanto “Ercolano archeologica”, attestata nel corso del Settecento dai numerosi reperti trovati negli scavi e nei pozzi.

Le ricerche condotte mirano alla costatazione di presenze nel sottosuolo, cioè a ricostruire quel fitto reticolo di percorsi sotterranei che hanno avuto nel corso dei secoli una molteplice funzione: per alcuni hanno rappresentato dei punti di passaggio tra un palazzo e quelli contigui, per altri delle vie di fuga da palazzi o chiese verso il mare o verso i punti più alti del territorio, a seconda della direzione del pericolo imminente. Secondo altri studiosi, occorre discorrere – invece – di cunicoli e camminamenti per punti di incontro, per riunioni segrete o appuntamenti amorosi.

In definitiva queste vie di transito sotterraneo attestano un patrimonio per molti versi ancora sconosciuto, ma che va ad aggiungersi a quello quotidianamente visibile, che completano la vera identità cittadina. Tuttavia, non basta recuperare i meri atti documentali perché si possa ricostruire una memoria storica. Perché un luogo possa assurgere testimonianza materiale di eventi passati, occorre individuare e far emergere queste preesistenze e mostrarle alla cittadinanza ed al mondo intero affinché, mediante la loro conoscenza e fruibilità, possano essere godute e siano di testimonianza della reale immagine storica della città. E questo è anche compito delle istituzioni locali.

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