Primarie Pd 2023: Schlein eletta nuova Segretaria Nazionale

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Per le Primarie del Pd 2023, i due sfidanti in lizza sono stati Stefano Bonaccini ed Elly Schlein. Quest’ultima ha avuto la meglio, diventando la nuova Segretaria Nazionale. Nonchè la prima donna a rivestire tale incarico e la più giovane.

Si sono svolte ieri, dalle 8 alle 20, le elezioni per eleggere la nuova Assemblea e Segretario Nazionale del Pd. Il voto, aperto anche ai non iscritti, si è tenuto nelle sedi di partito. Nei gazebi allestiti ed online. Registrando un’affluenza oltre al milione. Schlein ha superato Bonaccini con un ampio margine di percentuale quasi ovunque. Soprattutto in Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio e Bologna. Il suo avversario ha resistito in poche zone, soprattutto al Sud.

La figura di Elly Schlein e la sua proposta elettorale

Classe ’85, neutralizzata svizzera, da madre italiana e papà americano. Attuale Deputata della Repubblica Italiana. La sua militanza politica inizia in qualità di volontaria nella campagna elettorale di Barack Obama. Durante le elezioni presidenziali del 2008. Nel 2014 viene eletta al Parlamento europeo. Lascia il Pd nel 2016, in dissenso con l’allora Segretario Matteo Renzi. Nel 2020 viene nominata Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna. Il programma elettorale della Schlein è basato sul contrasto alla diseguaglianza e discriminazione. Sulla conversione ecologica e sulla dignità e qualità del lavoro.

Di seguito, la sintesi della sua mozione al congresso Pd: mozione_schlein_def.pdf (partitodemocratico.it)

Le dichiarazioni della neoeletta Segretaria

Emozionata e sorridente, la Schlein ha affermato che “insieme abbiamo fatto una piccola, grande rivoluzione. Anche questa volta non ci hanno visto arrivare. Il popolo democratico è vivo, c’è ed è pronto a rialzarsi. Con un mandato chiaro a cambiare. Con una linea chiara, che metta al centro la lotta alla precarietà. Ma anche al cambiamento climatico. La maggiore responsabilità che abbiamo è la fiducia che abbiamo ricevuto”.

Ha poi continuato, affermando che “le primarie sono state una festa di partecipazione. La nostra risposta al picco di astensione che abbiamo visto. Tra coloro che non votano ci sono le fasce di reddito più basse e questo è un problema per la nostra democrazia”. La Schlein, inoltre, si è detta essere “un bel problema per il governo di Giorgia Meloni. A difesa dell’Italia che fa più fatica, dei poveri che il governo colpisce e non vuole vedere.”

Infine, il saluto al suo avversario, Bonaccini. “Lo ringrazio per il confronto alto e rispettoso che abbiamo avuto. Ringrazio anche i suoi sostenitori. Da domani lavoreremo insieme nell’interesse del paese e del partito. Lavoreremo per l’unità, non possiamo permetterci altro”, ha detto.

Le dichiarazioni dello sconfitto Bonaccini

Il Presidente emiliano ha ammesso la sconfitta. Affermando che “si ha il dovere di far ripartire e rilanciare il Partito democratico. È troppo importante e prezioso il nostro ruolo”. Ha continuato, sostenendo che “è stata una bella giornata di democrazia e partecipazione. Siamo l’unico partito che può vantarsi di far partecipare così tanta gente”. Infine, ha esortato tutti i suoi votanti nel continuare a sostenere la comunità Dem. “Ora tocca ad Elly indicare la strada”, ha detto.

Primarie Pd 2023: affluenza al voto

Nonostante la soglia del milione sia stata superata, l’affluenza al voto per le primarie del Pd è in costante calo. A partire dal 2007, il calo di affluenza si registra sia nella fase di voto degli iscritti, che in quella aperta a tutti gli elettori. Ricordiamo i 3,5 milioni di affluenza del debutto, che elesse Walter Veltroni. All’1,6 milioni del 2019, per l’ultima elezione di Nicola Zingaretti.

Inoltre, è importante considerare un dato storico. Per la prima volta, nella storia del Partito democratico, il voto degli iscritti è stato ribaltato nella fase aperta delle primarie. Per meglio dire, ricordiamo che il congresso del Pd era strutturato in due fasi. La prima, interna, in cui si sono considerati soltanto i voti degli iscritti ai circoli Pd. La seconda fase, esterna, svoltasi ieri, che considerava anche i non iscritti al Pd. Infatti, la vittoria di Schlein è stata inaspettata. In quanto la prima fase del congresso vedeva in vantaggio Bonaccini.

Modifica dello Statuto nazionale per favorire Schlein

Lo scorso 19 Novembre, l’Assemblea nazionale del Partito democratico ha approvato una modifica dello Statuto. Tale da consentire la partecipazione al congresso anche ai nuovi iscritti. Favorendo, di fatto, la candidatura di Schlein. Cambio di rotta motivato come “un allargamento. Con delle regole più semplici e con tempi certi. Per arrivare al voto a febbraio”, aveva dichiarato il Segretario Letta.

Primarie Pd dal 2007 ad oggi

Il Partito democratico ha svolto le primarie, per la prima volta, il 14 ottobre 2007. Susseguitesi nel 2009, 2013, 2017 e 2019. Dal 2007 ad oggi vi sono stati nove segretari, cinque dei quali eletti con le primarie.

Quale futuro per il Pd?

Il Partito democratico, attualmente, vive una fase molto delicata e precaria. Buona parte dell’elettorato di centrosinistra non ha più fiducia, in questo partito. O meglio, non si rispecchia più nei suoi ideali. Essendone deluso. Considerazione reduce non soltanto dal costante calo di affluenza delle primarie. Ma anche dall’ultimo e disastroso risultato elettorale delle politiche di settembre.

Un partito, quello democratico, che di sinistra può vantare soltanto la sua storia. In quanto nei fatti, al giorno d’oggi, sembra essere altro. Un partito, quello democratico, al suo interno più che diviso. Ridotto alle mere logiche di partito. Senza una visione comune e a lungo termine. Dal piano nazionale, fino ad arrivare a quello locale.

Si è giunti all’estinzione dei partiti e non vi sono più politici degni di questo nome. Se è vero, allora non resta che fare un mea culpa. Capire cosa si è sbagliato e porvi rimedio. Così da non commettere gli stessi errori. Per costruire, davvero, un “nuovo Partito democratico”.

Elly Schlein “nuovo volto” del Pd?

Durante un suo comizio, a Torino, Schlein ha dichiarato che “Bonaccini è diverso da me. Rappresenta il vecchio modello, un Pd già visto”. Duole precisare quanto la neo Segretaria abbia goduto, nel corso della sua campagna elettorale, proprio dell’appoggio di quel “vecchio Pd”. Determinante per la sua vittoria.

Auspichiamo che Schlein possa essere realmente il nuovo volto del Partito democratico. Così da attuare quella “piccola, grande rivoluzione” da lei decantata. Un atto dovuto nei confronti di tutti gli elettori. Che ancora una volta hanno scelto di dare fiducia a questo partito.

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