Dalla 34° indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, per la prima volta Udine si aggiudica la classifica. Segue Bologna al secondo posto e Trento al terzo. Male per molte città del Sud, in particolare Foggia che si aggiudica l’ultimo posto (107esimo).
Qualità della vita: l’andamento del 2023
La classifica misura il benessere della popolazione italiana sulla base di 15 indicatori della qualità della vita selezionati. Confrontando lo stesso periodo con il 2022 si evidenzia una crescita del 5,8% del Pil pro capite e secondo l’Istat il tasso di occupazione è salito al 2%. I risultati sembrano incoraggianti tuttavia l’aumento dei costi ha portato molte famiglie italiane ad usare i propri risparmi. Risparmi messi da parte durante e dopo il Covid. I depositi bancari hanno registrato un calo del 3,8% con la perdita maggiore (8,8%) nella provincia di Rimini. La spesa delle famiglie in beni durevoli ha subito una frenata a causa dell’inflazione e chi non è riuscito a diminuire le spese si è indebitato.
Per quanto riguarda le compravendite nonostante i tassi d’interesse molto più alti rispetto al 2022, i prezzi delle case hanno avuto un forte aumento. Gli immobili infatti sono considerati dagli italiani come un qualcosa di sicuro e solido.
In calo anche le nascite e l’avvio di nuove imprese dove la paura dei tanti rischi fa diminuire le iniziative imprenditoriali. La situazione non è migliore neanche in campo medico dove si registra un calo del 6% di medici di base. Gli effetti di questa crisi economica risultano a livello sociale, la causa dell’aumento dei reati del 4,4% nel primo semestre del 2023.
Solo l’efficientamento ambientale risulta essere un investimento positivo, con la riqualificazione energetica grazie alla spinta del superbonus.
Top 10 delle città più vivibili: Udine in testa
A salire sul podio della classifica che misura il benessere della popolazione italiana, per la prima volta è la provincia di Udine. A seguire Bologna e Trento con il primo posto nell’indice sintetico della Qualità della vita delle donne e l’ottavo posto in quello che misura la Qualità della vita dei bambini. Detiene inoltre il record di palestre, piscine e centri per il benessere fisico.
Al quarto posto troviamo Aosta e al quinto Bergamo che conquista il primato nella classifica tematica di “Ambienti e Servizi”. Firenze scende al sesto posto a causa dell’aumento di denunce di furti con strappo e rapine su strada pubblica, segue Modena che risale in top 10 occupando il settimo posto. All’ottavo posto resta stabile Milano e mantiene la prima posizione nella categoria “Affari e Lavoro”. Monza e Brianza conquistano 14 posizioni arrivando al nono posto mentre si guadagnano il primo posto nella categoria “Ricchezza e Consumi”, grazie a buoni risultati nella spesa media delle famiglie per l’acquisto di beni durevoli e ai dati immobiliari. A chiudere la top 10 è la città di Verona.
Trieste, Bolzano e le altre grandi città
Nella classifica sulla qualità della vita si nota l’assenza in top 10 delle due teste di serie Trieste e Bolzano, scese rispettivamente alla dodicesima e tredicesima posizione. Trieste guadagna però il primo posto nel comparto “Cultura e Tempo libero” mentre Chieti in quello “Giustizia e sicurezza” per l’indice più basso di cause iscritte in tribunale.
Per quanto riguarda alcune grandi città troviamo al 34° posto Venezia seguita da Roma e Torino. Genova scende al 47° posto. Nelle ultime 40 posizioni scendono anche ben nove province del Centro Nord come Rovigo al 68° posto seguita da Alessandria al 70°, Massa Carrara, Grosseto, Viterbo e Rieti.
Qualità della vita: il Sud
Per quanto riguarda il Mezzogiorno, troviamo un’alta concentrazione di sue province nella seconda metà della classifica. Questo perché l’incidenza del Pil pro capite risulta essere più bassa del 50%. Poi c’è il 65% dei fondi del PNRR destinati al Sud ma che sono andati persi negli ultimi anni e l’emigrazione altrove di giovani meridionali laureati in cerca di stabilità e sicurezza.
Nella classifica perdono posizioni Agrigento, Sud Sardegna, Palermo, Brindisi, Trapani mentre salgono Vibo Valentia, Enna, Catanzaro, Salerno, Potenza e Isernia. Un’unica eccezione Cagliari che arriva al 23° posto.
Tra le ultime cinque classificate troviamo Crotone al 103° posto, Siracusa al 104° penalizzata dalle imprese in fallimento, dalla bassa speranza di vita e dall’improbabile numero di domestici regolari. Segue Napoli che nonostante “l’effetto scudetto” arrivando ad avere il più alto numero di presenza di turisti stranieri, subisce l’alta densità abitativa, l’aumento di furti e rapine, gli scarsi dati occupazionali e un saldo migratorio sfavorevole. A chiudere la classifica ci pensano Caltanissetta e Foggia che riscende in ultima posizione dopo 12 anni.
In Italia la convinzione che in quasi tutte le province del meridione ci sono truffe, omicidi e furti, influenza negativamente l’opinione e il turismo e non aiuta la crescita del Sud.
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