Secondo il rapporto Invalsi 2024, solo il 44% dei quindicenni del Sud Italia possiede competenze di base in matematica, a fronte di una media nazionale del 55%. Una vera e propria emergenza nell’apprendimento della materia in queste zone. Il divario già ampio con il Centro-Nord, si è ulteriormente allargato nell’ultimo anno con un calo preoccupante nel Sud e nelle Isole. Qui la quota di studenti che raggiunge almeno il livello base, scende al 39%. “Un dato allarmante” come lo ha definito il Presidente dell’Invalsi, Roberto Ricci.
Anche in italiano si osserva un importante calo, in particolare al Nord Ovest e al Centro. Solo il 62% degli studenti e delle studentesse raggiunge almeno il livello base (livello 3), con una riduzione di 1 punto percentuale rispetto al 2023 e di 8 punti rispetto al 2019. Il divario tra l’Italia centro-settentrionale e quella meridionale rimane significativo.
Invalsi 2024: migliora l’inglese e la dispersione scolastica
Si registrano però alcuni segnali positivi. In particolare alla scuola primaria si osserva una prima inversione di tendenza per la matematica, con una leggera crescita. La percentuale di alunni che raggiunge almeno il livello base è in aumento rispetto al 2023. A livello nazionale migliorano le prove di maturità, seppur non raggiungendo ancora i livelli pre-Covid. In italiano il 56% degli studenti raggiunge almeno il livello base, mentre in matematica la quota è del 52%. Un altro aspetto positivo da evidenziare è la continua diminuzione della dispersione scolastica implicita che si attesta al 6,6%, il valore più basso da quando viene rilevata (2019). Tuttavia persistono divari significativi tra le diverse aree del Paese.
In controtendenza, l’inglese mostra un netto miglioramento in tutte le fasce d’età, sia per quanto riguarda il listening che il reading. In particolare alla scuola primaria, il 95% degli studenti raggiunge il livello A1 nella prova di lettura e l’86% nella prova di ascolto.
Il report Invalsi 2024 evidenzia ancora una volta la presenza di forti divari tra scuole e regioni, soprattutto per quanto riguarda la matematica e l’inglese. Il Presidente dell’Invalsi ha sottolineato la necessità di interventi mirati per ridurre questi divari, affermando che “la classe non deve essere un monolite”.
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