Riforma della giustizia, le linee guida di Nordio

Il Ministro della giustizia Carlo Nordio detta le linee guida per una riforma della giustizia senza precedenti nella storia repubblicana.

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Riforma

Il Ministro della giustizia Carlo Nordio detta le linee guida per una riforma della giustizia senza precedenti nella storia repubblicana.

I punti fondamentali della riforma

Il nuovo Ministro della Giustizia del Governo Meloni, Carlo Nordio, ha pronta la nuova riforma della giustizia. Una “rivoluzione” giuridica, quella proposta dal Ministro che concerne temi di elevata caratura come:

  • Riforma del sistema carcerario;
  • Riforma delle intercettazioni;
  • Velocizzazione dei processi;
  • Divisione delle carriere;

Un sistema carcerario da rivedere

Il Ministro si è soffermato sul tema delle carceri, definite ormai pezzi di antiquariato e che necessitano di un processo di netta modernizzazione affermando che: “è irrazionale che le stesse strutture debbano ospitare detenuti condannati in via definitiva e quelli in attesa di giudizio” e prosegue in merito alla carcerazione preventiva che “tanto è facile oggi entrare in prigione prima del processo, da presunti innocenti quanto è facile uscirne dopo la condanna, da colpevoli conclamati”.

Riforma Nordio

Intercettazioni

Proprio su questo tema il dibattito è stato molto acceso negli ultimi giorni nei palazzi di governo. La riforma delle intercettazioni che il Ministro ha annunciato porta con se pro e contro.

Se da un lato è veritiero che le intercettazioni siano diventate ormai di uso pubblico e che spesso siano un duro strumento di delegittimazione personale e politica, soprattutto quando finiscono sui vari giornali nazionali, da un altro lato si rischia di fare un favore alle mafie andando a toccare uno dei strumenti più efficaci nella lotta a quest’ultime.

E’ proprio questo il tema su cui battono ferro le opposizioni al Governo Meloni. Il Ministro tuttavia è chiaramente focalizzato su una profonda revisione di esse, annunciando anche un duro e rigoroso controllo sulla loro diffusione, che sia arbitraria o impropria.

“Un codice penale che è la più significativa espressione fascista”

Così il Ministro rimarca la necessità di una netta riforma del codice penale, che porti con se una velocizzazione dei processi giudiziari e la tanto discussa divisione delle carriere. Vige l’esigenza di una separazione tra pm e giudice in quanto non ha senso che il pm appartenga al medesimo ordine del giudice perchè svolge un ruolo diverso.

Le reazioni del parlamento e della magistratura associata

Con il Governo impegnato nella legge di bilancio non risultano ancora testi pronti dell’ambiziosa riforma che dovrebbe approdare sui banchi del parlamento direttamente nel 2023.

Nordio gode del pieno appoggio del Governo definendosi soddisfatto della linea tracciata dal Guardasigilli. Si accodano terzo polo con Matteo Renzi e Carlo Calenda su posizioni favorevoli alla riforma.

Durissima l’opposizione del Movimento 5 stelle che batte ferro con Giuseppe Conte vivissimo e duro sul tema, continuando il ruolino di marcia delle ultime settimane.

Appuntamento ancora una volta mancato dal Partito Democratico che alle prese tra crisi d’identità e problemi di congresso, naviga in profonde spaccature con correnti che mirano ad appoggiare la riforma Nordio e altre che invece si accodano alla magistratura, definitasi favorevole solo in tema carceri, mentre nutre profonde perplessità sul tema intercettazioni e sul riassetto della categoria.

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