Il riscatto dei Tribunali del Sud: un trend positivo che recupera i ritardi, velocizza le procedure e ottimizza il sistema giudiziario.
Le iniziative di riforma degli ultimi anni per rendere più rapido ed efficiente il sistema di giustizia in Italia stanno iniziando a dare i primi risultati. Finalmente questo rinnovamento riguarda anche gli uffici giudiziari del Meridione.
di Giovanni Barretta
L’efficienza delle procedure giudiziali di recupero incide sul funzionamento del mercato del credito, riducendone la disponibilità e aumentandone il costo. E questo, per anni, ha costituito un ulteriore ostacolo al rilancio della già fragile economia meridionale. Nel confronto con gli altri Paesi dell’area dell’euro, l’Italia si è sempre caratterizzata per le durate particolarmente elevate delle procedure (EBA, 2021).
L’ultimo rapporto Banca d’Italia sul “funzionamento delle procedure esecutive immobiliari tra riforme e pandemia”, pubblicato il 20/12/22, già evidenziava nel periodo 2014-21 un netto calo, pari al 39%, del numero delle procedure esecutive pendenti, per effetto della riduzione del numero di procedure avviate e dell’aumento di quelle chiuse. La stessa ricerca indicava un netto miglioramento nel funzionamento del sistema, grazie anche agli interventi adottati negli ultimi anni per migliorarne la gestione (D.L. 83/2015, D.L. 59/2016 e linee guida del Consiglio Superiore della Magistratura del 2017). Ciò ha determinato un’importante riduzione dei tempi di definizione delle fasi delle procedure. Tali miglioramenti, peraltro, come indica il rapporto, sembrano avere carattere permanente: dopo un rallentamento nella fase più acuta della crisi sanitaria determinata dal Covid, i tempi di gestione delle singole fasi sono tornati ai livelli pre-pandemia.
Secondo Banca d’Italia, negli anni precedenti la pandemia, tale andamento è stato determinato dall’effetto congiunto della diminuzione del numero di procedure avviate, sulla quale ha inciso il miglioramento del quadro congiunturale dopo la crisi del debito sovrano, e dell’aumento delle definizioni favorito dalle riforme. Il calo dei c.d. pendenti è proseguito anche durante la pandemia: il numero delle definizioni è rimasto superiore a quello delle procedure avviate, a sua volta ridottosi per effetto delle misure di sostegno alle imprese, tra cui le moratorie sui prestiti.
Nel 2022 si conferma la riduzione del numero delle procedure esecutive immobiliari
Il 2022 ha registrato un ulteriore calo delle nuove iscrizioni di procedure esecutive immobiliari, come emerge dall’ultimo rapporto di Reviva, l’azienda con sede a Milano operativa nel comparto delle aste immobiliari. Elaborando i dati del Ministero della Giustizia, la società ha calcolato che le nuove iscrizioni sono 32.995, con un calo dell’8,6% rispetto all’anno precedente.
Il dato è in linea con il rapporto Banca d’Italia del dicembre 2022 e conferma il favorevole trend, avviatosi soprattutto negli ultimi 5 anni, con una significativa riduzione delle nuove iscrizioni, determinata anche dal calo dei nuovi default. Il clearance rate, vale a dire il rapporto tra procedimenti iscritti e procedimenti definiti nell’anno, è ancora superiore a 2: ciò significa che si chiudono, quindi, il doppio dei procedimenti iscritti nell’anno.
I dati effettivi evidenziano, quindi, un’ulteriore riduzione dei procedimenti pendenti, che alla fine del 2022 risultano inferiori ai 140.000 rispetto agli oltre 171.000 del 2021. Tuttavia, secondo Reviva, lo stock di Npe tornerà a salire, già dal 2022 e negli anni a seguire, conducendo ad un nuovo aumento delle iscrizioni di nuove procedure esecutive.
Il riscatto dei Tribunali del Sud: il trend di un sistema di giustizia più efficiente
Sempre secondo il rapporto Reviva, nonostante il trend positivo degli ultimi anni, sembra, invece, essersi stabilizzato il livello di produttività dei singoli tribunali italiani. Rallentano tutte le grandi città, fra cui Napoli, Venezia e Milano. Napoli capeggia la classifica, con una riduzione di circa il 18%; segue Venezia con oltre l’11% e poi Milano, che fa registrare un meno 12%. Nell’anno 2022 soltanto in 33 tribunali si registrerebbe un leggero aumento di iscrizioni, con le punte massime a Caltanissetta (+47) e Teramo (+46%).
Il riscatto dei Tribunali del Sud, in particolare, l’exploit del Tribunale di Benevento
Tra i tribunali che registrano i risultati più lusinghieri, si notano delle piacevoli sorprese che riguardano, in particolare, il Mezzogiorno, che dimostra una capacità di recupero, in termini di efficienza, maggiore degli Uffici giudiziari del Nord del Paese.
Lo studio di Reviva evidenzia, infatti, il grande exploit del Tribunale di Benevento, con il Collegio Esecuzioni e Fallimenti, presieduto da poco più di un anno da Michele Monteleone, il quale nel 2022 ha definito 516 pratiche in più rispetto all’anno precedente, con un clearance rate del 5,72. Il dato è nettamente superiore alla media italiana ed è fra i pochi in linea con gli obiettivi intermedi tracciati dalla road map del PNRR per accedere alle importanti risorse finanziare e rendere così sempre più efficiente il sistema di giustizia.
Dopo l’exploit di Benevento, si distinguono le performance di Latina e Perugia, con incrementi altrettanto significativi, confermando la tendenza in positivo di tutti i Tribunali del Sud che erano gravati da un maggior arretrato di pratiche pendenti.
L’analisi conferma, ancora una volta, contrariamente alle più recenti istanze di riorganizzazione territoriale su più vasta area degli uffici giudiziari, che anche i tribunali di provincia e quelli del Sud, con le buone pratiche, sono in grado di recuperare i ritardi del passato e, addirittura, di fare da apripista per un sistema di giustizia che ha bisogno di rinnovarsi nella sua totalità per ammodernare il Paese.
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