San Ciro, ecco la storia che lo lega a Portici

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E’ il simbolo di Portici ma non tutti sanno come nacque il legame con la città: parliamo di San Ciro, il Santo Patrono.

di Alessandro Caramiello*

Dovete sapere che ogni prima domenica di maggio il Santo viene portato in processione per le strade della città mentre il 31 gennaio ha un significato prettamente liturgico: in queste occasioni in città vengono installate luminarie ed il Corso Umberto viene occupato dalle immancabili bancarelle. Sono secoli che i fedeli vengono da tutta Italia per pregare il medico diventato martire e poi santo ma raccontiamo tutta la storia.

San Ciro, ecco la storia che lo lega a Portici


Nato ad Alessandria d’Egitto prima del 250 dopo Cristo, morì il 31 Gennaio del 303. Ciro era un medico, umile e dedito alla carità. Somministrava cure gratuite ai poveri e indigenti e incitava i malati a trovare conforto nella fede e nella preghiera.

Nel 299 i medici alessandrini, accusati di magia e stregoneria, divennero bersaglio di una violenta sommossa popolare e, poiché gravava su di essi il sospetto di cospirare contro l’impero, l’imperatore Diocleziano decise di perseguitare chiunque svolgesse attività “curative”.


Nel 303 si abbatté sulla Chiesa la persecuzione più violenta e più sanguinosa di tutti i tempi, Ciro, il medico poi divenuto santo fu decapitato. Il legame con Portici risale al 1764, al tempo di Re Ferdinando IV di Borbone, leggenda racconta che quando a seguito di una carestia e pestilenza stava causando la morte di tanti Porticesi, a quel punto gli stessi cominciarono ad invocare il santo, applicando le sue effigie sulle parti del corpo colpite dalla peste, guarendoli. Da quel momento divenne per i Porticesi, il medico, il santo che riusciva a parlare con Dio.


Nel 1770 fu realizzata dallo scultore Ferdinando Sperandeo la statua che tuttora veneriamo e nel 1776, Papa Pio VI lo proclamò patrono della città.

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