“La Scintilla di Orléans”, pièce teatrale di e con Noemi Giulia Fabiano, andrà in scena il 6 e il 7 maggio al Teatro Bolivar di Napoli.
“La Scintilla di Orléans” è uno spettacolo teatrale scritto, diretto e recitato (nei panni della protagonista) da Noemi Giulia Fabiano, brillante drammaturga, regista e attrice napoletana, arrivata finalista alla biennale di Venezia 2021 proprio grazie a questo testo originale.
L’opera debutterà per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Bolivar di Napoli (quartiere Materdei in Via Bartolomeo Caracciolo, 30) questa sera, sabato 6 maggio, alle ore 21 e domani, domenica 7 maggio, alle ore 19. Lo spettacolo è diretto da Nu’Tracks e prodotto da BisLuck, compagnia teatrale fondata nel 2016 da Noemi Giulia Fabiano e Flavio Visone.
“La Scintilla di Orléans”: il riscatto di Giovanna D’Arco e degli svantaggiati
Che cos’è, o sarebbe più consono chiedersi chi è, “La Scintilla di Orléans”? L’altisonante titolo richiama alla mente la letteratura epico-cavalleresca e la rievocazione storica, ma come spiega l’autrice in una nota al testo: «Non ha nulla a che vedere col Medioevo (o forse sì, in un certo senso), ma ha molto a che vedere con le scintille: bagliori luminosi che nel buio possono riscaldare chi gli si avvicina».
“La Scintilla di Orléans” è una rilettura della figura di Giovanna D’Arco, la scintilla, che, elevandosi dalla sua condizione umile e marginale, diventa faro nel buio della guerra, ponendosi a capo delle battaglie della Campagna della Loira e portando la Francia alla libertà.
Perché riprendere la storia di Giovanna D’Arco dopo secoli, che cos’ha ancora da dire a noi uomini del Terzo Millennio?
«Ho scelto di occuparmi di una rilettura di Giovanna D’Arco puntando su una visione più laica nella quale distinguere la sua contemporaneità: Giovanna, rappresentante anonima degli svantaggiati sociali del 1400, non aveva nessun mezzo per uscire dalla sua condizione di miseria. Ho immaginato però che la sua intelligenza, indipendente dalla sua cultura, l’abbia portata a trovare uno stratagemma: servirsi di un megafono per amplificare la sua voce, uno sponsor, qualcuno decisamente più in alto di lei: Dio».
Noemi Giulia Fabiano prosegue:
«Così lei avrebbe ricevuto ascolto, nonostante le critiche (che, tuttavia, riusciva a contrastare
egregiamente, come si evince da alcuni atti estrapolati dal suo processo) e avrebbe
combattuto per una libertà più grande: non una libertà personale – non cercava
l’emancipazione, non cercava la libertà della modesta Dormémy in cui è nata – ma la libertà
di Orléans, della Francia, dai suoi oppressori».
Giovanna D’Arco, una donna “moderna”
Per la prima volta, rispetto a una tradizione che ce l’ha tramandata come Santa, Patrona di Francia e in alcuni casi anche bugiarda, la Fabiano restituisce a Giovanna D’Arco la sua dimensione umana e la sua capacità di autodeterminazione, a prescindere dal credo religioso e dal volere divino.
Quella dell’autrice è una rilettura nella quale la cristianità del personaggio non viene negata, ma indagata a fondo e usata come trampolino di lancio per tuffarsi in altre e inedite riflessioni, che si riallacciano alla contemporaneità. Un modus operandi caratteristico della Compagnia BisLuck, che sempre si distingue per performance teatrali impegnate che, con sguardo lucido e un pizzico di sana ironia, riflettono sulla società e sull’essere umano.
Per quanto il periodo storico sia a noi molto lontano – per la precisione la vicenda è ambientata durante la Guerra dei cent’anni – la “Pulzella di Orléans” made in BisLuck si muove, parla e pensa come una donna dei nostri giorni e così anche i personaggi – realmente esistiti – che le si muovono intorno e che la accompagnano nell’impresa, trovando in lei la propria “scintilla”.
L’autrice ha modernizzato linguaggio, pensiero e costumi (ci sono anche inserti tecnologici) per reinterpretare la vicenda di una ragazza giovanissima – aveva solo 17 anni – che si fa parabola e paradigma del riscatto degli ultimi.
«Ebbene quello che mi ha spinto a scriverlo è un’urgenza umana, forte soprattutto per coloro che vivono in una condizione di svantaggio sociale, ovvero: farsi sentire».
“La Scintilla di Orléans” non è una mera cronaca storica: «Ho cercato di offrire la mia via terza, un ventaglio di aneddoti che riportassero alla luce la sua persona, al di là del suo genere. Un immaginario che desidera vedere in Giovanna il leader al quale si affida una collettività. Un essere umile, che non ha niente da offrire se non la propria battaglia interiore, la sua forza morale, la propria pietà, il valore dello stare insieme nel dolore che annulla le differenze, le gerarchie tra i ranghi. Quel dolore che rende uomini e donne simili e
straordinari, imperfetti nei tratti, quindi umani. Una proprietà ardente e onnipotente, come una scintilla che travalica ogni ostacolo».
Noemi Giulia Fabiano nelle vesti di Giovanna D’Arco – Foto di Viviana D’Agnello
“La Scintilla di Orléans”, un lavoro collettivo
Un progetto ambizioso quello messo in piedi da Noemi Giulia Fabiano, ma che sicuramente non deluderà le aspettative, come la talentuosa ed eclettica regista, drammaturga e attrice ha dimostrato più volte.
Chiaramente dietro ogni lavoro non c’è mai solo una sola persona, la realizzazione dello spettacolo è stata resa possibile grazie all’impegno e ai sacrifici di tutti coloro che vi hanno preso parte, dal processo creativo alla messa in scena, ciascuno ha contribuito dando il proprio meglio.
“La Scintilla di Orléans” vi aspetta al Teatro Bolivar questa sera e domani. I biglietti possono essere acquistati sul sito o direttamente al botteghino.
Credits:
La Scintilla di Orléans
di e con Noemi Giulia Fabiano
Con Francesco Barra, Roberta Caputo, Simona Carrino, Chiara Esposito, Andrea Grattagliano, Luca Grattagliano, Vincenzo Ioffredo, Diego Sommaripa
Luci di Serenella Coscione
Coreografie di Giulia Visone – GiuliArt Academy
Musiche originali di Stefano Gargiulo
Fotografie di Viviana D’Agnello
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