Caos Spagna. Il premier Pedro Sanchez ha annunciato le sue dimissioni e contestualmente ha sciolto il Parlamento convocando le elezioni anticipate il 23 luglio. La decisione arriva dopo la sconfitta dei socialisti alle amministrative, che hanno visto la destra di Partito Popolare stravincere nelle principali città, tra cui Barcellona, Madrid, Siviglia e Valencia.
Secondo gli scrutini ufficiali, iniziati nella tarda notte di domenica, le forze di destra hanno vinto in almeno 4 delle 12 comunità autonome in cui si è votato: nella Comunità Valenciana, in Aragona e nelle Baleari, tutti territori guidati fino ad adesso dai socialisti.
Risultati finali: socialisti in calo, PP stravince
Oltre 35 milioni sono stati i cittadini chiamati a votare domenica scorsa in Spagna eleggere i loro rappresentati a livello amministrativo/regionale e sono quasi 400 mila i voti che i socialisti guidati dal premier Pedro Sanchez hanno perso in nove delle dodici regioni alle urne, restando al potere in sole tre e per un vantaggio minimo. Il Partito Popolare ha vinto in otto, aggiudicandoci 750 mila voti in più rispetto ai socialisti e con un gradimento del 31,5% (miglior risultato mai raggiunto dai PP alle regionali), rispetto al 28, 11% dei socialisti e al partito Vox, estrema destra, che ottiene il 7,18%, raddoppiando i consessi rispetto ai risultati del 2019.
Secondo i sondaggi, anche perché al crollo dei socialisti si accompagna quello degli alleati di Podemos, il partito della sinistra radicale di Pablo Iglesias. Spariti i centristi di Ciudadanos, che fino a qualche anno fa si pensava che avrebbero raccolto l’eredità dei consensi del centro-destra tradizionale.
Sanchez: “dato parziale, ma significativo”
Un brutto risultato per la sinistra spagnola, quando mancavano sette mesi alle elezioni politiche in Spagna. A prendersi la responsabilità di tale sconfitta è il premier in persona che ai microfoni della tv spagnola ha spiegato i motivi dietro alla sua decisione di lasciare l’incarico e di sciogliere le camere.
“Sarò breve e cercherò anche di essere molto chiaro”, ha detto il premier spagnolo. “Ho appena avuto una riunione con sua maestà il re, nel corso della quale ho comunicato al capo dello Stato la decisione di convocare un Consiglio dei ministri oggi pomeriggio per sciogliere le Corti e convocare elezioni generali”.
“Anche se il voto di ieri era regionale e locale, il significato del risultato va oltre e come primo ministro e segretario generale del Partito Socialista, lo assumo in prima persona”.