Stop alle trascrizioni di figli di due mamme: “Non si può essere figli di due donne”

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Due mamme

Un figlio non può avere due mamme. Nei giorni scorsi ha fatto discutere il caso montato dalla Procura di Padova che ha impugnato 33 atti di nascita, registrati dal 2017 ad oggi, per riconoscere ai figli delle coppie lesbiche gli stessi diritti degli altri.

“Io sono tenuta a far rispettare la legge e con l’attuale normativa non posso fare altro: illegittimo l’atto di nascita con due mamme”. Con queste parole la Procuratrice di Padova Valeria Sanzari ha motivato la decisione del suo ufficio di impugnare gli atti.

Stop alle trascrizioni di figli di due mamme: “Non si può essere figli di due donne”

Negli ultimi mesi in diverse città italiane ci sono già stati casi in cui un tribunale ha annullato il riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali.

Tutto era cominciato tutto con una circolare del ministero dell’Interno dello scorso gennaio. La circolare imponeva ai sindaci di non trascrivere automaticamente i certificati di nascita dei figli nati all’estero con la  gestazione per altri (detta anche GPA) in cui comparisse anche il genitore non biologico.

Qualche settimana dopo la prefettura di Milano aveva recepito la richiesta estendendola anche alle coppie di donne che avessero fatto ricorso alla fecondazione eterologa all’estero, chiedendo che venisse omesso il genitore non biologico dagli atti di nascita dei figli.

Il sindaco di Milano Sala però aveva rassicurato che le richieste del Ministero e della Prefettura non avrebbero avuto valore retroattivo. Invece, questo timore si è già realizzato per alcuni casi specifici in altre città, dove la procura ha chiesto l’annullamento del riconoscimento.

In casi di annullamento, per veder riconosciuto il proprio legame di parentela la madre non biologica deve chiedere il riconoscimento della bambina attraverso la c.d. “stepchild adoption”, cioè l’adozione permessa in casi particolari al genitore non biologico. Questo è un procedimento legale, però lungo e costoso, incluso in un primo momento nella legge del 2016 sulle unioni civili, da cui però fu rimosso.

Le reazioni della politica che ormai da tempo è immobile

Dal mondo politica non sono tardate le dichiarazioni in merito alla vicenda.

Uno dei primi ad esprimersi sulla vicenda è stato il sindaco di Padova, Sergio Giordani, colui che ha registrato gli atti di nascita.

Secondo Giordani “l’atto di registrazione è un atto di responsabilità” aggiungendo inoltre che “non si possa accettare il pensiero che ci siano bambini di serie A e bambini di serie B.”

In risposta al primo cittadino è intervenuto Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, il quale ha risposto  che “la Procura di Padova ha semplicemente applicato le leggi. In Italia il matrimonio è soltanto tra uomo e donna. I sindaci non sono sopra la legge”.

Non si può essere figli di due mamme: sulla vicenda è intervenuta anche l’associazione famiglie arcobaleno

In merito alla vicenda, è intervenuta anche l’associazione Famiglie Arcobaleno.

Di seguito la loro dichiarazione: “Come Famiglie Arcobaleno lotteremo accanto a questi genitori e non lasceremo nessuna azione intentata ma è bene che la società civile italiana si renda conto che c’è in atto una vera persecuzione dei bambini con due mamme o due papà e prenda una posizione chiara”.

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