Lo scorso 19 giugno Vladimir Putin si è recato in Corea del Nord per la sua prima visita di Stato da quasi ventiquattro anni. Accolto tra grandi festeggiamenti, Putin e Kim Jong Hun hanno firmato un accordo di mutua assistenza reciproca.
Il ritorno dello Zar a Pyongyang
La visita di Putin segna la prima visita di un leader straniero dal termine della pandemia da Sars Covid-19 nel paese.
Lo zar è stato accolto con grandi onori nella capitale nordcoreana: parate, cortei, concerti di gala ed ingenti folle che applaudivano per dimostrare la propria felicità verso il regime e l’ospite russo. Il culmine della visita è stata la parata militare in Piazza Kim Il-Sung, invece del semplice picchetto d’onore. Una scelta legata sicuramente al desiderio del leader nordcoreano di dimostrare la propria forza militare.
Summit Russia-Corea del Nord
I rapporti tra i due paesi sono sempre stati di reciproco aiuto fin dai tempi della fine della Seconda guerra mondiale, quando Kim II Sung e Iosif Stalin siglarono i primi accordi in chiave antistatunitense.
Tra la fine della Guerra Fredda e gli inizi del Duemila, il rapporto tra le due potenze si era fermato. Ma dopo questo “periodo di pausa” tra i due paesi, oggi sembra essere tornato tutto come nel passato.
Difatti, il leader nordcoreano Kim Jong Hun e Vladimir Putin hanno firmato un nuovo trattato d’aiuto strategico globale, che vincola i due Paesi a “usare ogni mezzo possibile per dare supporto militare in caso di guerra”. Al termine del summit, il presidente russo ha definito l’accordo raggiunto come qualcosa di “davvero rivoluzionario”. Ciò consolida maggiormente il rapporto con lo storico alleato nordcoreano, ma permetterà ai due paesi di evitare possibili ingerenze statunitensi in Asia.
Cosa ne pensano gli Usa?
L’accordo siglato alimenta ulteriormente le preoccupazioni degli Stati Uniti d’America, in merito alla fornitura di munizioni e missili da parte della Corea del nord verso la Russia. Difatti, la Corea del Nord rimane ad oggi uno dei pochi paesi che supporta la Russia nella guerra contro l’Ucraina, scoppiata nel febbraio del 2022. Secondo alcuni esperti di relazioni internazionali, l’accordo potrebbe anche aprire alla possibilità che i soldati nordcoreani assistano la Russia nella guerra in Ucraina.
Anche se dalla Casa Bianca non ci sono state ancora dichiarazioni in merito all’accordo russo nordcoreano, si è inattesa che è il presidente Biden risponda, in modo ancora ignoto, all’accordo siglato.