L’ex governatore della Liguria vede Salvini, Lupi, Donzelli e Gasparri per fare il punto in vista delle elezioni regionali previste in autunno
Giovanni Toti, l’ex governatore della Liguria, nella sua prima trasferta a Roma dopo gli arresti domiciliari che ha scontato in Liguria per l’inchiesta a suo carico, dichiara:
«Non mi sono sentito abbandonato (da una parte del centrodestra, ndr). Non ho la sindrome dell’abbandono e sto benissimo anche da solo»
Accusato di corruzione e finanziamento illecito, Toti è stato rinviato a giudizio: il processo inizierà il 5 novembre.
Una data che fa dire al leader di Forza Italia Antonio Tajani che si tenta di condizionare il voto regionale previsto in autunno.
Una giornata di incontri cominciata a Montecitorio dove ha visto Maurizio Lupi (il leader di Noi moderati) e proseguita al ministero dei Trasporti per un faccia a faccia con il segretario della Lega Matteo Salvini.
Un’occasione per fare il punto nel centrodestra per le elezioni regionali di autunno.
Toti sull’eventuale candidatura di Rixi.
«L’obiettivo intanto sarebbe dirlo a Rixi. Come sapete, ho la massima stima di Edoardo. Abbiamo cominciato l’avventura insieme in Regione e sta facendo uno straordinario lavoro per il territorio come viceministro per le Infrastrutture. Ha molti impegni e cose da fare anche in Liguria con il ruolo che ha attualmente. Capisco i suoi dubbi e le sue perplessità».
«Sì ad allargamento immunità per chi fa politica»
«Io credo che le immunità della politica – ha detto Toti – siano calate oltre ogni limite. Seguendo un certo populismo e giustiziamo si ritiene che chi fa politica abbia privilegi in sé ma in realtà sono privilegi del potere popolare che li rappresenta»
«Credo quindi non solo che servirebbe un allargamento delle immunità, dai parlamentari ai ministri, ma questo vale anche per sindaci e governatori come del resto la nostra divisione dei poteri e la nostra legislazione prevedevano prima di Mani pulite».
Nel frattempo, anche la Banca D’Italia dichiara in merito alla vicenda Toti la “compresenza di movimenti finanziari sospetti” durante il periodo elettorale.
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