I giovani italiani che emigrano all’estero sono sempre più in aumento. La stima attuale è di circa 6 milioni di italiani fuori dai confini nazionali. Solo nel 2022 il 44% dei giovani che hanno lasciato l’Italia erano under 34. Un dato che rispetto agli anni precedenti continua a crescere anche a causa del periodo post-pandemico che ha portato tra i giovani insicurezze e instabilità.
Under 34: il Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes
Ogni anno il Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes rielabora i dati dell’Anagrafe italiana. Dal 2006 anno della sua fondazione ad oggi, l’Italia all’estero è aumentata del 91%. Dati raddoppiati del 99,3% per le donne, del 78,3% per i minori e del 109,8% per gli over 65. Un aumento del 175% si ha invece per le nascite all’estero, del 144% per l’acquisizione di cittadinanza straniera, del 44,9% per le partenze per espatrio e del 70% per i trasferimenti da altra Aire.
I dati preoccupano anche il capo dello Stato – Sergio Mattarella – il quale in un messaggio afferma che la fuga dei cervelli è “una patologia” alla quale “porre rimedio”. L’invito così alla classe politica a “individuare percorsi per garantire il ritorno in Italia”.
Paesi esteri e adeguate opportunità
I giovani soprattutto under 34, non trovano nel Bel Paese le giuste opportunità e le adeguate retribuzioni che invece possono offrire i paesi esteri. I laureati di secondo livello trasferitisi all’estero a un anno dal titolo, percepiscono 1.963 euro mensili netti. Ovvero il 41,8% in più rispetto ai 1.384 euro che guadagnerebbero in Italia. Dopo i cinque anni la retribuzione netta media è pari a 2.352 euro. 47,1% in più rispetto ai 1.599 euro medi italiani.
L’ Italia forma cittadini che poi scelgono di andare altrove per mettere a frutto le loro conoscenze. Il costo dell’istruzione è finanziata dallo Stato italiano dal primo anno delle elementari fino alla laurea e ammonta ad oltre 3 miliardi di euro.
La “fuga di cervelli” in altri paesi rappresenta per l’Italia una grande perdita in termini di capitale umano e dal punto di vista finanziario. E’ importante quindi favorire il rimpatrio di questi giovani laureati con condizioni stabili e supporto socio-economico.
Il Rapporto della Fondazione Migrantes ha evidenziato oltre alla volontà dei giovani italiani di partire anche la volontà di ritornare. Questo perché l’economia italiana ha conosciuto un’importante ripresa in seguito alla pandemia e alle politiche portate avanti a livello europeo, con una crescita del PIL del 12%. Il numero dei rimpatri che si aggira intorno ai 94mila, resta comunque negativo.