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L’Autonomia Differenziata fa male anche al Nord

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Pubblichiamo il Comunicato Stampa sul Convegno Nazionale Milano 24 febbraio 2024 sull’AD


200 cittadini e cittadine, lavoratori e lavoratrici, esponenti di associazioni e di sindacati, sindaci e sindache, amministratori e amministratrici locali si sono riuniti ieri, 24 febbraio 2024, a Milano, presso la sede della CGIL, in un Convegno nazionale per dire ancora una volta NO all’Autonomia differenziata, per affermare fin dal titolo, nel cuore del nord i cui amministratori pretendono di fare il bene, che “L’autonomia differenziata fa male anche al Nord, a cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori”.

4 ore di dibattito

Ed è esattamente questo che è stato argomentato per quattro ore dagli interventi che si sono succeduti.
Dopo i saluti di Luca Stanzione, segretario generale della Camera del Lavoro metropolitana di Milano e l’introduzione di Marina Boscaino, portavoce dei Comitati No Ad e del Tavolo, sono intervenuti Alessandra Algostino, docente di Diritto costituzionale, UniTo; Paolo Liberati, docente di Scienza delle Finanze, UniRoma3; Maria Elisa Sartor docente di Organizzazione sanitaria, UniMi; Gianfranco Viesti docente di Economia applicata, UniBa.
Quindi, 30 rappresentanti di associazioni, comitati, sindacati, sindaci, deputati ed ex deputati si sono susseguiti dalla tribuna.
Tutti e tutte, indistintamente, hanno messo in evidenza come l’Autonomia differenziata sia un’operazione che mira a liquidare definitivamente tutto ciò che è “pubblico”, cioè finalizzato all’interesse generale, destinato a diminuire le differenze tra ricchi e poveri. Come sia una famelica rincorsa alla privatizzazione, all’arricchimento e al privilegio di pochi, sottraendo a tutti gli altri diritti e relegandoli in una ulteriore marginalità. Come lavoratori e lavoratrici, cittadini e cittadine del nord non possano che temere, sollevato il fumo della propaganda, ciò che si prepara nella sanità, nella scuola, nei servizi, nelle infrastrutture, nei contratti, nelle norme del lavoro, nel controllo dell’ambiente.
Il caso della sanità in Lombardia, dove quasi la metà del sistema sanitario è stato privatizzato e ormai i cittadini si dividono in una “serie A”, per chi può disporre di assicurazioni costose e cure di livello, e “serie B” o anche “C” e “D”, per chi deve attendere anni per esami e cure urgenti, fino a morire, è l’emblema di ciò che si prepara per tutti e tutte, in tutti i settori.
Ma dietro tale progetto si nasconde qualcosa che va ancora oltre: né più né meno che la divisione del Paese, con possibili scenari balcanici.
Lorenzo Varaldo, dirigente scolastico di Torino, ha concluso i lavori presentando l’appello finale che qui viene allegato e dando appuntamento a Napoli, il 16 marzo, per una nuova manifestazione di piazza per fermare l’Autonomia differenziata.

Firmato da
Tavolo No Autonomia differenziata
Comitato Nazionale per il ritiro di qualunque Autonomia differenziata, l’uguaglianza dei diritti e l’unità della Repubblica

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